Code alla frontiera con la Svizzera per un pieno di «super» a 790 lire

Sode alla frontiera con la Svizzera per un pieno di «super» a790lire In Ticino, buoni affari anche con sigarette e cioccolata Sode alla frontiera con la Svizzera per un pieno di «super» a790lire COMO — Cinquecento lire di risparmio al litro; ventimila sul pieno di una vettura media. Gli automobilisti della zona di confine delle province di Como, Varese e Novara fanno la fila ai distributori di benzina ticinesi. Per i commercianti svizzeri sono tornati i tempi d'oro. Anche perché, assieme alla benzina (790 lire al litro), finiscono per «rifilare, agli italiani anche le sigarette (attorno alle 2000 lire al pacchetto), i dadi (1100 lire), la tavoletta di cioccolata (1500 lire, 100 grammi, di buona marca), il caffè (17 mila lire ai chilo), l'accendino da buttare (500 lire), la mini-radiolina (10-12.000 lire) e l'orologio «made in Hong Kong» (10.000 lire). Convenienti anche i videonastri, le pellicole fotografiche, i televisori e i videoregistratori. Dice Silvano Meneghini, il vicepresidente dell'Associazione commercianti di Chiasso: «SI, è vero. Stiamo pas¬ sando un periodo favorevole. Quello che conta è la stabilità del cambio lira-franco, cambio die si è assestato attorno alle 840/845 lire. Bisogna però sfatare un luogo comune: che la benzina in vendita qui in Svizzera abbia un numero inferiore di ottani rispetto a quella italiana. Non è assolutamente vero. Addirittura la Shell ne mette in commercio un tipo che garantisce una resa del 3 per cento in più e un motore più pulito». A fare le spese di questa situazione sono i benzinai comaschi. Chiedono speciali agevolazioni fiscali, chiedono che lo Stato intervenga per controbilanciare questa corsa alla «super» svizzera. Dall'inizio dell'anno, denunciano, alcuni impianti hanno registrato un calo di lavoro tra il 40 e il 50 per cento. Qualcuno ha addirittura rispolverato un vecchio progetto: quello di creare una zona franca nella zona di confine, sul tipo di quella esistente a Livigno, in alta provincia di Sondrio. Negli ambienti politici di Como, comunque, si esclude che a Roma possa essere accettata l'ipotesi della zona franca, già proposta una ventina di anni fa e subito bocciata. I distributori di benzina in provincia di Como sono circa 600. Vi lavorano dal 1200 ai 1300 addetti. La situazione per loro non è. affatto rosea: devono fare i conti anche con il piano regionale di ristrutturazione dei servizi di carburante, con i costi crescenti e con l'incremento delie tariffe per l'occupazione di suolo pubblico. 'E' vero, molti italiani vengono qui in Svizzera a fare il pieno — continua Silvano Meneghini — ma almeno altrettanti svizzeri si recano in Italia a far acquisti nei supermercati di confine. Comperano di tutto: dagli affettati al vino, ai superalcolici, alle scarpe, agli abiti. C'è quindi un automatico riequilibrio...

Persone citate: Silvano Meneghini