Si bloccano i fondi per i reattori veloci

Si blo€€€tno i fondi peri reattori veloci Troppi ritardi: interviene il Parlamento Si blo€€€tno i fondi peri reattori veloci Fermati i progetti sperimentali «Cirene» e «Pec» ROMA — L'Enea (Ente nazionale per l'energia nucleare e le energie alternative) non potrà destinare i 240 miliardi di fondi straordinari stanziati dal governo per il terzo trimestre del 1986 ad impegni finanziari connessi con la filiera dei nuovi reattori veloci e alla realizzazione del .Pec», il reattore di prova per elementi combustibili da molti anni in costruzione sul lago di Brasimone, nell'Appennino tosco-emiliano. Lo ha stabilito un emendamento aggiunto dal Parlamento al decreto-legge del governo del 5 luglio scorso, entrato in vigore oggi con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». Il «Pec» ed il «Cirene» (un reattore sperimentale della potenza di 40 megawatt in co¬ struzione a Latina, nei pressi della vecchia centrale nucleare) sono da molti anni al centro di polemiche per la lunghezza dei tempi di realizzazione dei due impianti ed i loro crescenti costi di costruzione. Prima delle recenti polemiche sulle centrali nucleari seguite all'incidente di Cernobil, il governo aveva bloccato nel 1982 la realizzazione dei due impianti, su proposta dell'allora ministro del Bilancio Giorgio La Malfa, dopo la constatazione che i costi di realizzazione erano raddoppiati Nel 1983, il Cipe (Comitato Interministeriale' per là programmazione economica) aveva autorizzato la riprésa dei lavori per i due reattori vincolandola a precise garanzie e al rispetto dei tempi

Persone citate: Giorgio La Malfa

Luoghi citati: Latina, Roma