Punti Verdi, cifre e riserve

Punti Vegetò, cifre e riserve Appena calato il sipario, questo è il primo bilancio Punti Vegetò, cifre e riserve In tutto, 175 mila spettatori (ma solo 5 mila in più rispetto allo scorso anno) - Secondo molti «una stagione poco eccellente», specie per la prosa - Malumori per troppi, improvvisi cambiamenti di programma - Alcuni spettacoli con 200 persone, ma gran folla per i big del canto - E il Comune ha speso 1 miliardo e 370 milioni Cala il sipario sui Punti Verdi ed è l'ora dei bilanci. H primo si riferisce al numero complessivo delle presenze ai vari spettacoli in calendario: 175 mila nelle 49 serate contro le 170 mila del corrispondente periodo '85. Un dato che conferma la sostanziale stabilità di spettatori alle attrazioni programmate dal Comune nei giorni caldi e vuoti di piena estate. Non suggeriscano eccessive illusioni le 5 mila presenze in più: sono dovute a un paio di •punti» che l'anno scorso non c'erano e al maggior numero di torinesi rimasti in città Andamento stabile, dun que, negli ultimi anni con una media giornaliera di 3600 cittadini passati almeno una volta ad assistere ai concerti nel parco della Pellerina, alle rappresentazioni teatrali e ai balletti al Rignon, ai Caffé concerto, alle proiezioni cinematografiche di Palazzo Reale. Ma questa undicesima edizione dei Punti Verdi non ha mancato di riservare sorprese, anche se spesso di segno negativo. La più appariscente, segnalata in varie occasio ni anche dalla critica e confermata dal numero di spet- tatori, riguarda il livello medio non sempre eccellente del cartellone di prosa al Rignon. Significativo il confronto tra l'affluenza di pubblico quest'anno (489 presenze in media ogni serata) e l'anno scorso (617). Opere che, salvo qualche eccezione, non attiravano l'attenzione del grande pubblico; poche le compagnie trainanti e gli attori carismatici. E come non rimanere perplessi, come lo sono rB atati i 210 spettatori, di fronte al balletto della «Zarzuela» o di Roussillo (210)? Per non parlare dell'esibizione dei cantanti-mimi-danzatori di «A Harlem Review», incerto revival di cultura afro-americana. Gran folla, invece, per Nurejev, l'Opera di Vienna e il Balletto sovietico, a conferma che a spettacoli d'alto livello artistico, il pubblico torinese ha sempre risposto con grande entusiasmo. Malumori anche per i frequenti cambiamenti di programma. Non si contano le proteste per il forfait di Aznavour. sostituito su un livello completamente diverso da Scialpi, che ha avuto il minimo stagionale nel pop con 567 paganti. Colpevole il ritardo con cui è stato annunciato il concerto dell'orchestra del Teatro Regio: meritava certamente più dei 315 spettatori accorsi. Musica per tutti i gusti quella offerta dai •Punti»: rock e jazz con discoteca alla Pellerina, dixie. retro e nostalgie al Caffé Concerto, al Valentino. Nel primo parco la .-maglia rosa» l'ha indossata il divo più popolare Eros Ramazzotti che ha fatto il pienone (quasi 12 mila fans) e parec chie «vittime» (solo malori) tra le giovanissime. Un po' distanziati Arbore (8400 paganti), i Level 42 e Cocciante Al di sotto delle previsioni l'affluenza per Ray Charles, Miles Davis e altre grandi star del rockjazz. -Colpa del maltempo- hanno spiegato gli organizzatori dell'Ardinedia e dell'Aics. Sono stati spesi bene il miliardo e 370 milioni stanziati dal Comune per questa edizione dei Punti Verdi? Alla domanda potrebbe risponde re l'assessore alla Cultura. Marziano Marzano. ma l'amministratore si trova ora negli Stati Uniti e tornerà soltanto a fine settimana. g- J. P p Folla di giovani alla Pellerina per il concerto di Miles Davis, uno degli appuntamenti più graditi dal pubblico dei Punti Verdi

Persone citate: Arbore, Aznavour, Cocciante, Eros Ramazzotti, Marziano Marzano, Miles Davis, Nurejev, Ray Charles, Scialpi

Luoghi citati: Stati Uniti, Vienna