A Milano con rabbia da S. Domingo

A Milano con rabbia da S. Domingo Il racconto dei 370 italiani che hanno atteso 3 giorni nell'isola un aereo fantasma A Milano con rabbia da S. Domingo MILANO — »A Rimini, a Rimini, Vanno prossimo tutti in Romagna, mai più a Santo Domingo-. I primi ad uscire dal recinto doganale della Malpensa non sono riusciti a trattenere il grido dopo le peripezie degli ultimi giorni. E' l'avanguardia dei 370 turisti italiani arrivati finalmente ieri sera alle 18,15 dalla Repubblica Dominicana con un ritardo di tre giorni e cinque ore rispetto al previsto. Hanno addosso i tipici sintomi da stress per prolungata attesa in aeroporto: barbe un po' lunghe, capelli arruffati, occhiaie per 11 sonno arretrato, una gran voglia di raccontare la loro incredibile storia di aerei fantasma che dovevano partire e non sono partiti, di ritardi, di arrabbiature che. dicono, «ci hanno rovinato le vacarne». Sono per lo più giovani, dai venti ai trentanni; sono belli, abbronzati e arrabbiati: minacciano di portare la vicenda in tribunale e chiedono risarcimenti per il danno subito. Pochi contestano il soggiorno: -Era tutto bello, il mare, il sole, l'albergo — dice Marilena Ceni, impiegata alla Worker's — ma tre giorni di ritardo mi hanno rovinato la vacama. Dovevo presentarmi al lavoro lunedi. E adesso, che succederà in azienda?». La loro odissea, cosi come ci è stata raccontata da più voci, è dipesa tutta dal cambio di governo nella Repubblica caraibica che ha avuto luogo proprio durante il soggiorno degli italiani: «Si * creato un conflitto di competenza tra i nuovi amministratori e quelli in carica in precedenza — spiega il giornalista Nevio Boni, anch'egli fra i turisti — t primi non volevano più rispettare il contratto stipulato con l'Italturist e pretendevano che fosse la società italiana ad addossarsi le spese del volo di rientro in Italia del nostro gruppo e degli altri che sono rimasti a Santo Domingo. Se non fosse stato per l'intervento dell'am¬ basciatore italiano, che ha convinto il locale ministro del Turismo a firmare un accordo con la Tower Air per il nostro rientro, saremmo ancora oltremare». Altri passeggeri, in verità, sono molto meno soddisfatti per l'appoggio ottenuto dalle nostre autorità. Racconta Carlo Mariani, 35 anni, professionista: -Abbiamo saputo che in città si trovava l'onorevole Flaminio Piccoli. Gli abbiamo telefonato chiedendogli appoggio. Ci ha promesso il suo interessamento, non abbiamo saputo più nulla-. Altri raccontano le loro interminabili attese negli aeroporti: -Abbiamo iniziato subito con uno scalo tecnico di 8 ore a Santa Maria delle Azzorre invece dei 35 minuti previsti — racconta Alfredo Del Gaudo. 28 anni, medico al Policlinico di Napoli — un aeroporto di quart'ordine, ma ci han detto che era l'unico della zona che vendeva il carburante a credito alla compagnia dominicana. Siamo ri¬ masti 8 ore stipati in quel bugigattolo senza bere. E si che il nostro aereo aveva per motto "Volando en grande": Ma i veri guai sono iniziati con il rientro. Partenza prevista per il venerdì scorso, ma subito rinviata al giorno successivo senza alcuna spiegazione. Al sabato tutti in aeroporto: -Espletati i controlli ci hanno ritirato i bagagli — prosegue Del Gaudo —, ci hanno persino annullato il visto d'ingresso, tutto pronto per partire. Dopo S ore di attesa clthanno comunicato che l'aereo non sarebbe decollato. Allora in piena notte ci hanno dirottato verso gli alberghi vicini». Chi è stato fortunato, chi meno. «Ci hanno mandato in città, al Cervantes — racconta una coppia di giovani coniugi torinesi che si stringono al petto il loro bambino biondo —. Un albergo a ore, ma lo abbiamo scoperto dopo. Cosa non abbiamo visto... e sentito». Altri hanno dovuto combattere per due giorni contro topi e altri inquilini poco graditi: «Ho passato le notti barricandomi contro i topi — è il racconto del bresciano Alessio Macca —. Ma quel che più mi dava fastidio era la mancanza di telefoni per comunicare con l'Italia». Nei due giorni successivi gli italiani in attesa si organizzano, creano un comitato, protestano di fronte all'ambasciata, mentre i rappresentanti dell'Italturist cercano di venire a capo della vicenda. Due giorni fa, finalmente, la partenza, anche se con un ritardo di -sole 5 ore» rispetto all'orario preannunciato. Le brutte sorprese, però, non sono ancora finite: gran parte dei passeggeri non è entrata in possesso dei propri bagagli che hanno preso la strada di New York. Cosi, appena scesi a terra ieri sera hanno subito iniziato le pratiche per il recupero degli effetti personali. Si sono lasciati augurandosi: 'L'anno venturo appuntamento a Rimini», g. mo.

Persone citate: Alessio Macca, Carlo Mariani, Cervantes, Del Gaudo, Flaminio Piccoli, Marilena Ceni, Nevio Boni, Tower