Va in Sicilia e torna dopo 36 anni

Va in Sicilia e torna dopo 36 anni Cagliari, un minatore in pensione che la famiglia credeva ormai morto Va in Sicilia e torna dopo 36 anni Lasciò moglie e 5 figli ora pronti a riabbracciarlo - E' vissuto sempre in un paese del Messinese CAGLIARI — «Vado a lavorare in Sicilia...» e si rifa vivo dopo 36 anni. Gli acciacchi della vecchiaia e la nostalgia per la famiglia hanno convinto il pensionato Giuseppe Dessi, 81 anni, a tornare dalla moglie e dai figli che aveva lasciati nel 1950, senza più dare notizie. E ì familiari sono contenti di riaverlo, fra qualche giorno andranno a Glampiglieri Marina (Messina), dove l'uomo ha sempre vissuto, per riportarlo a casa, a Carbonia. Una storia che è finita bene. Ma per 36 anni ha tenuto una donna, Ambrogina Mameli, la moglie, che oggi ha 82 anni, e 1 suo cinque figli nell'angoscia per la sorte toccata al marito e padre. Che fine aveva fatto? Anche le ricerche della polizia e dei carabinieri si erano arenate dopo mesi di Inutili Indagini, n fascicolo della sua scomparsa era poi stato archiviato e sulla copertina tracciato un punto interrogativo. Ma l'uomo non si è mai mosso da Glampiglieri, aveva sempre lavorato, dove capitava, come bracciante e da qualche anno era In pensione. Ultlmanente non aveva più la forza di badare a se stesso ed era accudito da un amico, Giacomo Rizzo, un funzionario di Messina. Ma con lui Giuseppe Dessi non si è mai confidato. La storia. Giuseppe Dessi si era sposato nel 1929 e lavorava nelle miniere di Carbonia. Una fatica a tirare su la famiglia che aumentava di anno In anno con la nascita dei figli, cinque e tutti in scala. I problemi erano molti e la busta paga sempre troppo scarsa. Poi nel 1950 l'offerta di un lavoro lontano da casa, a Giampiglieri, presso una piccola Industria conserviera. Aveva 45 anni, era ancora giovane, forse per lui e la sua famiglia potevano iniziare giorni migliori Ma l'azienda è durata poco e Dessi si è trovato in mezzo a una strada con tanta amarezza dentro. Non ha più avuto 11 coraggio di tornare a casa, si sentiva fallito, nella miniera a Carbonia non lo avrebbero più ripreso. Decise quindi di farsi dimenticare da tutti. E' sempre vissuto solo, ha faticato sulla vanga fino a quando ne ha avuto la forza. Poi qualche anno fa si è ritirato e ha continuato la sua solitudine, sempre più pesante, sempre più triste. A Giampiglieri. 600 anime, tutti conoscevano Dessi, ma nessuno conosceva il suo passato. Un giorno fu avvicinato da Giacomo Rizzo e divennero amici • Una persona amabile, ma molto chiusa — racconta Rizzo —. Doveva avere un'angoscia dentro, ma non si è mai voluto confidare. Un anno fa è venuto a trovarmi un conoscente sardo e gli ho presentato il "mio nonnino". Si sono messi a parlare in dialetto e finalmente "Peppino"siè aperto: "Vorrei tornare a casa, ma ho paura che i miei non mi vogliano più"». Ed è stato proprio questo conoscente ai Giacomo Rizzo che. tornato in Sardegna, è andato a trovare la moglie di Dessi. Questo lo scorso maggio. Per Ambrogina Mameli, 82 anni, è stato un vero colpo al cuore, da anni era convinta che suo marito fosse morto. Anche i suoi cinque figli avevano lo stesso sospetto, ma la decisione di riprendere il padre In casa l'hanno lasciala alla madre. E quello stesso mese la donna ha chiesto di parlare con il dott. Bruno Mereu. del commissariato di Carbonia. «Era molto imbarazzala — racconta il funzionario — non sapeva da dorè cominciare. Mi ha rifatto tutta la storia: quando il marito l'aveva lasciata con i cinque bambini in tenera età, la fatica per allevarli, i problemi che aveva dovuto affrontare con le sue sole forze». Poi gli ha dato l'indirizzo dove si trovava suo marito «ci pensi lei... gli dica di tornare che sarà il benvenuto». Il dottor Mereu si è messo In contatto con i carabinieri di Giampiglieri. Giuseppe Dessi è stato informato che tutta la sua famiglia lo stava aspettando «moglie, figli e nipoti, specialmente i nipoti che non sapevano di avere un nonno». «Pepoino» sarebbe partito subito alla volta della Sardegna, ma non ha più la forza per farlo da solo, le gambe non lo reggono. Altro fonogramma al commissariato di Carbonia e la decisione dei figli di andarlo a prendere. Partiranno questa settimana e forse già domenica la famiglia sarà nuovamente riunita. a. pop.