Statua a Bresci un altro divieto

Statua a iresti un altro divieto Il magistrato sequestra l'area Statua a iresti un altro divieto CARRARA — Sono durati soltanto poche ore i lavori di delimitazione e rimozione delle erbacce per preparare il basamento nell'area verde di fronte al cimitero di Turigliano destinata al monumento a Gaetano BrescL Un nuovo colpo di scena, quando ormai si pensava che nulla potesse più ostacolarne la realizzazione, riporta il caso del regicida al centro di roventi polemiche ideologiche e giuridiche. L'intervento, ancora una volta, è della magistratura. Il procuratore della Repubblica di Massa, Panebianco, ieri mattina, mentre una pie cola squadra di operai volontari, anarchici di Carrara aveva da poco cominciato a lavorare, tramite i carabinie ri ha notificato al comune di Carrara un'ordinanza di immediato sequestro dell'area destinata alla statua. Il provvedimento della procura impedisce, in sostanza e da adesso, ogni intervento sul terreno fino a quando non sarà concluso il procedimento penale avviato dalla magistratura nei confronti dei 18 consiglieri comunali che per ben due volte votarono una delibera a favore della concessione dello spazio richiesto dal comitato pro-Bresci. Il sequestro delle «cose pertinenti al reato» resterà in vigore fino a quando non sarà conclusa nei loro confronti l'istruttoria che li vede inquisiti, tutti, (socialisti, repubblicani, socialdemocratici e comunisti) per apologia di reato. In caso di rinvio a giudizio si dovrà attendere la chiusura del processo in tutti i suoi gradi. Le reazioni da parte dei membri del comitato non hanno tardato a venire. «Magistratura a parte — dicono — abbiamo la netta impressione che il monumento al gesto di Bresci sia diventato un pretesto, un motivo di lotta, ancora una volta tra destra e sinistra, tra fascisti e anti-fascisti». Ed ora, in una lettera aperta al ministro degli Interni Scalfaro lo stesso comitato, oltre ad elencare ed illustrare le motivazioni storiche che hanno portato gli aderenti alla tanto discussa scelta, denuncia, con documenti allegati, la pubblicità apparsa su numerosi quotidiani riferita al libro «Il re esiliato» a cura di Falcone Lucifero. Del redazionale, titolato «Ecco l'opera che smaschera gli inganni del referendum», vengono evidenziati frasi quali «denuncia di tradimento dei governi del tempo», 'referendum iniquo», «un trucco per sbarazzarsi del re». E, naturalmente, l'immagine del duca d'Aosta che sovrasta la didascalia. Donatella Bartolini

Persone citate: Bresci, Donatella Bartolini, Falcone Lucifero, Panebianco, Scalfaro

Luoghi citati: Aosta, Carrara