Sudan, ultimatum ribelle

Sudan, ultimatum ribelle «Via i civili dalle città del Sud, le espugneremo» Sudan, ultimatum ribelle Scontri nella capitale: gli ultra islamici vogliono un governo forte KHARTUM — I guerriglieri dell'.esercito di liberazione del popolo sudanese» hanno intimato ieri ai civili di sgomberare quattro città per non essere coinvolti negli scontri che lo spia sta per ingaggiare con le truppe governative. La radio del ribelli, citando un esponente dell'alto comando, ha riferito che «1 centri di Juba, Wau, Malakal e Bentiu devono essere sgomberati immediatamente», aggiungendo che «saranno create alcune zone franche di passaggio per consentire ai civili di uscire dalle città». L'emittente ha rilevato inoltre che le forze dell'esercito di liberazione hanno già ricevuto l'ordine di circondare le quattro città per farle capitolare. Sabato i guerriglieri avevano abbattuto un aereo civile In fase di decollo dall'aeroporto di Malakal, utilizzando un missile terra-aria. Lunedi scorse la radio aveva rivendicato l'attentato per conto dello spia, e ieri ha aggiunto che l'alto comando «non deve scusarsi con nessuno», pur presentando le proprie condoglianze ai parenti e agli amici delle sessanta vittime, tutte sudanesi. Un'organizzazione guerrigliera rivale, Anyanya 2, ha diffuso sempre ieri, a Nairobi, un comunicato nel quale condanna l'abbattimento dell'aereo, definendolo «barbaro, incivile e organizzato da agenti stranieri». La polizia di Khartum ha intanto disperso con gas lacrimogeni e ripetute cariche tre manifestazioni indette nella capitale per protestare contro la presunta debolezza del governo nel reprimere gli attacchi del ribelli. A organizzare le dimostrazioni è stato il Fgonte islamico nazionale, una compagine fondamentalista esclusa dal governo di coalizione del premier Sadek El-Madhl, pur essendo risultata al terzo posto nelle politiche dello scorso aprile. Nel corso dei cortei, che hanno mobilitato migliaia di persone, sono stati lanciati slogan quali «Governo più energico» e «Garang traditore» (John Garang è il leader dei ribelli). Secondo fonti governative, la polizia sarebbe intervenuta per evitare scontri tra 1 manifestanti e i sostenitori della guerriglia. L'«esercito di liberazione del popolo» ha preso le anni nell'83, rivendicando maggiore autonomia per la zona meridionale, nonché riforme nazionali politiche, sociali ed economiche. Lo spia chiede inoltro l'abrogazione della legge coranica, decretata nel settembre dell'83 dal presidente Gaafar Nimeiri, deposto l'anno scorso da un colpo di Stato militare. n premier El-Mahdi ha recentemente dichiarato di voler abbandonare la legge coranica (che prevede tra l'altro 11 taglio delle mani per i ladri), senza però rinunciare ai fondamenti Islamici,

Persone citate: Garang, John Garang

Luoghi citati: Nairobi, Sudan