«lo, aguzzino nella guerra sporca del Cile»

«lo, aguzzino nella guerra sporca del Cile» Parla il disertore che ha fatto incriminare gli alti ufficiali responsabili della repressione «lo, aguzzino nella guerra sporca del Cile» «Il generale Leigh sapeva degli arresti e delle torture» - Prigionieri gettati nel Pacifico dagli elicotteri SANTIAGO — Cinquemila agenti sono stati mobilitati nella ricerca del colonnello Mario Haeberle, sequestrato lunedì mattina presumibilmente da un commando estremista. Ma non ci sono indizi per orientare le ricerche, né notizie sulla sorte dell'ostaggio. Con una telefonata all' agenzia governativa Orbe, un presunto portavoce del •Fronte patriottico Manuel Rodriguez» — il gruppo di guerriglia urbana molto attivo in questi ultimi tempi — ha rivendicato l'azione, precisando che il militare sarete be stato rilasciato nell'arco' delle 24 ore dal momento del sequestro «senza subire violenze». Ma in una successiva comunicazione a un'agenzia straniera, un altro presunto portavoce de Fronte ha negato ogni responsabilità nel sequestro. La magistratura ha ordinato ieri la liberazione di 12 dei 13 dirigenti dell'. Assemblea del dissenso civile» incarcerari con l'accusa di aver attentato ala sicurezza con la protesta organizzata il 2 luglio scorso. NOSTRO SERVIZIO PARIGI — L'ex ufficiale dell'aviazione cilena Andrés Valenzuela Morales, che ha disertato nell'84 dai servizi di sicurezza e vive come rifugiato in Francia, ha messo in difficoltà il generale Pinochet. Prima di fuggire dal Cile rilasciò una dichiarazione giurata raccontando in modo dettagliato la «sporca guerra» dei servizi di sicurezza contro l'opposizione: indicò nome degli agenti e di alti ufficiali compromessi in torture e assassini!, forni l'identità di decine di desaparecidos, i luoghi e i metodi di tortura e come il «Comando congiunto» integrato da uomini dell'aviazione, della Marina e dei carabineros si rese responsabile della scomparsa di 10 dirigenti del pc cileno. In base alla sua testimonianza il giudice Carlos Cerda ha incriminato 38 alti ufficiali tra cui l'ex capo dell'aviazione e ex membro della giunta Gustavo Leigh. — Quali erano i metodi utilizzati di solito nella «guerra sporca»? — «/ sospetti erano seguiti per settimane da squadre speciali di cui io ho fatto parte. Si scattavano fotografie dei loro incontri e quando erano arrestati si consegnavano alle squadre incaricate degli interrogatori con tutte le loro schede. Gli interrogatori erano affidati a agenti che partecipavanao a corsi di istruzione politica e die avevano appreso le tecniche di torura in squadre speciali in Brasile, Panama e Sud Africa». — Come si svolgevano le seduta di tortura? — •Prima di tutto si bendava il detenuto perché non riconoscesse nessuno. Poi lo si denudava per umiliarlo psicologicamente, per renderlo ridicolo. Per prima cosa lo spaventavamo dicendo che eravamo in un luogo segreto dove erano morte molte persone e che se fosse stato ucciso nessuno avrebbe potuto accusarci. "Non siamo della polizia politica o dei carabineros — dicevamo — ma un gruppo speciale, il Comando Congiunto"". — Se il prigioniero" non voleva parlare? — ■•Allora si applicavano scariche elettriche nelle zone sensibili del corpo, lo si colpiva con pugni e calci e subito veniva appeso. Nel soffitto c'era un gancio a cui era legato con i polsi, con i piedi che toccavano appena il suolo. Lo si teneva così per una o due ore. La tortura iniziava nel momento stesso in cui lo si staccava. I prigionieri gridavano in modo incredibile. Se chiedevo loro cosa provavano mi rispondevano che era come se avessero infilati nelle braccia milioni di aghi. Allora iniziavano di nuovo le sedute dì tortura, si usavano le scosse e i colpi fino a quando non cooperava». — Quante persone componevano il «Comando Congiunto»? — «Eravamo circa 40 tra uomini della marina, dell'aviazione e dei carabineros». — C'erano donne? — «Operavano alcune donne, ma non direttamente alla torture ma come appoggio, nell'inseguimento dei sospetti, dal momento che si immagina sempre che un agente della Sicurezza sia un uomo». — Il generale Leigh era al corrente che si arrestava e torturava? — «Si, era al corrente, anche se le prigioni di cui disponevamo, e i rifugi erano rìgidamente segreti. Era anche informato il capo dei servizi segreti delll'Aviazione Enrìque Ruiz Ramos pure incriminato, die faceva rapporto al comandante in capo, all'epoca il generale Leigh». — Chi dava gli ordini e decideva la sorte dei prigionieri? — «Gli ordini diretti li davano il capitano dei carabineros Manuel Gamboa e l'uffìcale dell'Aviazione Roberto Fuentes Morrison. Ma non credo che siano i responsabili diretti. Per il grado non spettava loro prendere questo tipo di decisioni, gli ordini venivano da generali e colonnelli». — Cosa provò la prima volta che partecipò a una tortura? — «Nel 74 mi ordinarono di accompagnare alcuni ufficiali tra cui il capitano Edgar Ceballos, in un apparatamento del calle Pedro de Valdivia, che si usava per le torture. Ero presente quando applicarono le scosse elettriche a una ragazza. Il capitano le disse che se non parlava i soldati l'avrebbero violentata. Ero molto disgustato. Da allora mi sono convinto che non me ne potevo andare dal servizio se non volevo fare la stessa fine di quella ragazza». — Quali metodi usavano per far sparire i corpi dei detenuti? — «Ero al reggimento di Artiglierìa antiaerea di Colina e parti un elicottero con commandos dell'esercito. Si alzarono con 10 detenuti che erano stati in precedenza drogati e e che erano in stato di incoscienza. Secondo quanto mi raccontò l'agente Palma ramirez l'elicottero si diresse sull'Oceano Pacifico di fronte al porto di San Antonio. Iprigionieri furono colpiti con una baionetta prima di essere gettati in mare, perché non nuotassero» — Se fesse il figlio o il padre di un detenuto scomparso come affronterebbe un uomo che ha svolto un lavoro come il suo? — «Credo che lo ammazzerei». Gabriel Figueroa Copyright «El Pafs» e per l'Italia «La Stampa»

Luoghi citati: Brasile, Cile, Francia, Italia, Panama, Parigi, Santiago, Sud Africa