Parla Ron Dennis team-manager della McLaren di Cristiano Chiavegato

fi cerca nuove » FORMULA 1 Parla Ron Dennis team-manager della McLaren fi cerca nuove » Una mezza ammissione sul passaggio del tecnico alla Ferrari • In rialzo le azioni di Prosi nel mondiale DAL NOSTRO INVIATO ZELTWEG — Anche per la Formula 1 vale quel vecchio proverbio che dice: -Non vendere la pelle dell'orso se non l'hai nel sacco». E in effetti chi pensava che Prost e la McLaren fossero quasi fuori gioco nella lotta per il mondiale sì sbagliava di grosso. In un solo colpo, anche fortunato, il francese si è rilanciato in classifica con la vittoria nel Gran Premio d'Austria, approfittando del contemporaneo ritiro dei suoi diretti rivali. Forse se la Williams non avesse vissuto la giornata più storta dall'inizio della stagione (Piquet e Mansell ko per guasti meccanici), ora non saremmo qui a fare queste considerazioni. Ma questo dimostra che tutto è possibile e che il francese è uno dei maggiori candidati al titolo. Per la verità non si è mai pensato che Prost fosse in crisi. Si credeva invece che fosse la McLaren ad attraversare un periodo di appannamento. Le difficoltà con i consumi di benzina (e la conseguente beffa di Brands Hatch), i dubbi per la scelta del motore per le prossime stagioni (Tag-Porsche o Renault?) dopo il gran rifiuto della Honda, il probabile, anzi quasi certo, passaggio del progettista John Barnard alla Ferrari, avevano suscitato qualche perplessità sul presente ed il futuro della squadra inglese vincitrice degli ultimi due campionati. Ma Ron Dennis, azionista insieme all'uomo d'affari arabo Mansour Ojjeh della McLaren, non ha mai avuto dubbi. Ex meccanico, trentotto anni, una stupenda blonda moglie americana, il manager inglese è convinto di poter rimanere al vertice per molto tempo ancora. -Il team — dice — deve essere più forte degli individui. E' il metodo che conta, non le persone. Tutti utili, ma nessuno indispensabile, neppure io. Nel ruolo di responsabile della squadra, comunque, debbo pensare al futuro, analizzare tutte le proposte, tenere i contatti. Non sono preoccupato: possiamo offrire i migliori posti della Formula 1 a tecnici e piloti. Se qualcuno se ne va via è perché cerca nuove sfide e motivazioni, non perché si trova male con noi.. Si dice però che John Barnard volesse lasciare la McLaren, indipendentemen te dalle eventuali offerte del¬ la Ferrari... «Può darsi che siano venute meno appunto le motivazioni. Se vuole restare resta, non ci sono problemi. Sul piano tecnico ha avuto sempre la massima libertà. Debbo sottolineare che è un gran conservatore come progettista. Ma forse nel suo cuore quest'anno cercava già qualche nuovo stimolo». Nessuno ha mai vinto tre titoli consecutivi. Pensa di poter centrare questo obiettivo? -Perché no? Ma non credo nella fortuna, dobbiamo cercarcela noi. Per questo motivo manterremo la massima concentrazione, mentre io lavorerò per i prossimi campionati. Continueremo ad essere competitivi, tenteremo di trovare il meglio sul piano tecnico ed umano. Insomma parleremo con tutti. Dobbiamo prevenire i tempi, eventuali nuovi regolamenti, capire cosa servirà nel 1990 ed oltre per vincere-. Una McLaren dunque per nulla in difficoltà, rigenerata anche dalla vittoria di Prost. Secondo Ron Dennis il «divorzio» da Barnard non sarà traumatico. Diversa invece la situazione alla Ferrari. I piazzamenti di Alboreto e Johansson non debbono trarre in inganno. In gara le Fl-86 avrebbero quasi sempre potuto ottenere dei discreti risultati. Ma la competitività vera, quella che serve per vincere, non cè ancora. Il potenziale non manca, i mezzi neppure. Si tratta solo di mettere insieme un mosaico difficile da comporre, nel quale bisognerà vedere come si potrà inserire John Barnard. Nel frattempo si deve pensare a Monza con il G.P. d'Italia in programma il 7 settembre. Dlciotto giorni di tempo per trovare qualcosa, per cercare delle soluzioni ottimali. La scuderia dì Mannello effettuerà delle prove dal 26 al 28 agosto ad Imola. Ci saranno novità importanti? Vedremo. Per il momento prepariamoci ad assistere alla grande sfida fra Mansell, Prost e Piquet, con Senna e Rosberg nel ruolo di guastafeste. Alla Ferrari il compito di cercare di modificare questo facile pronostico. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Austria, Imola, Italia, Monza, Zeltweg