Rummenigge e Matteoli i problemi

Rummenigge e Malleoli 8 problemi L'Inter in Belgio si è salvata dal ko soprattutto grazie alla grinta di Tardelli Rummenigge e Malleoli 8 problemi Il tedesco sembra accusare il logorìo della lunga carriera - Matteoli non «difende», Trapattoni avverte l'assenza di Baresi - Scifo: «I nerazzurri in difesa non possono puntare solo su Passarella» DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Quando uno ha l'esperienza di Trapattoni, può trovare riscontri positivi anche in una sconfitta che poteva assumere toni preoccupanti: il neo tecnico nerazzurro, invece, ha scoperto con soddisfazione che l'Inter ha carattere ed attorno a questa qualità è possibile ricostruire la squadra. Dunque, il verdetto di Bcerschot si presta ad un'analisi che l'allenatore dell'Inter ha definito «confortante» anche se è il primo ad ammettere: «Devo lavorare sulla squadra del primo tempo». Quella che con un ritocco importante. Baresi, dovrebbe essere la squadra standard del campionato, quella che dovrà giocare con un Rummenigge a mezzo servizio, amìnesso che giochi sempre, e soprattutto, questo è il problema, con un centrocampo forte sul piano nervoso ma debole come tecnica. La rimonta dell'Inter sul campo della periferia di Anversa contro i campioni del Belgio si deve a'Tardelli e a Passarella, i due che hanno maggiormente spinto a costo di mollare anche qualche pedata per niente amichevole Un Tardelli vecchio stile, più lucido, con una rinnovata voglia di giocare: sentendo parlare di panchina ha ritrovato antichi spunti. Passarella è quello di sempre: dategli da combattere ■ Forse l'Inter degli ultimi anni, in svantaggio di tre gol, si sarebbe disunita del tutto: invece quella di Trapattoni ha ricominciato da capo an che se i tre palloni incassati in 49' destano più di un so¬ spetto. I difensori, ora, si stanno accorgendo dell'importanza di Brady, di un punto di riferimento costante e sicuro: Piraccini è soltanto un buon lavoratore, Matteoli uno che sa lanciare ma se c'è da arretrare a ricevere la palla, dovendo oltretutto difenderla, non ci sta. Proprio sul conto di Matteoli, dicono, Trapattoni nu¬ triva i maggiori dubbi: ora sta cercando di adeguarsi alla situazione e di caricarlo il più possibile. Ovviamente spreca parola di elogio sul suo conto cosi come recrimina sull'assenza di Baresi, l'unico in grado di sorreggere il centrocampo nella sua zona critica perché da Tardelli, nonostante l'impegno, non ci si possono aspettare miracoli. «Purtroppo — diceva Trapattoni — l'infortunio alla mano di Baresi è più grave del previsto. Ora si è aggiunto il guaio al ginocchio destro di Marangon». Mentre alcuni dirigenti dell'Inter, in rappresentanza della società (Dall'OliOiBeltrami e Della Casa) andavano a depositare una corona di fiori sulla tomba di Ludo Coeck, il ragazzo d'oro dell'Anderlecht, Scifo, un futuro in maglia nerazzurra, cosi inquadrava l'Inter risia ad Anversa: «Nel secondo tempo ha giocato molto bene, ci ha addirittura bloccati. Certo noi siamo calati di ritmo favorendo il loro ritorno ma una partita è fatta di 90' di gioco...». «Io personalmente — ha aggiunto — sono soddisfatto della nuova posizione che occupo nell'Anderlecht e spero, da regista e non da tornante, di fare il salto di qualità necessaria per conquistare un posto fisso in Nazionale. C'ero anch'io in campo quando un anno fa pareggiammo con l'Inter di Castagner. 3 a 3. ma questa Inter è molto più forte, deve però organizzarsi meglio in difesa, non può sperare soltanto in Passarella. Il mio futuro? Non ho parlato coi dirigenti dell'Inter, soltanto un saluto da lontano. Effettivamente la società nerazzurra ha un'opzione su di me: se lascio l'Anderlecht, col quale ho un buon contratto, vengo a giocare in Italia». Scifo non ha voluto entrare nel dettaglio sulla prestazione di Rummenigge limitandosi a commentare: «E' troppo bersagliato». Chissà cosa voleva dire: in realtà Halle sta confermando di avere perso scatto e potenza, difende il pallone coprendolo col corpo, il suo tiro è scontato. L'Inter, ovviamente, si augura che sia soltanto una questione di forma: l'impressione è che il tedesco sia giunto alla cosiddetta sfrutta-. Una lunga carriera è logorante anche per i campioni. Giorgio Gandolfi RADICE, EMOZIONATO, COL TORO AL FILADELFIA Gigi Radice è tornato con il Torino dopo i giorni in clinica: si aiuta ancora con le stampelle, ma il ginocchio è in progresso, comincia la rieducazione. Accolto da tremila tifosi, il tecnico ha assistito dai bordi del campo al primo allenamento stagionale dei granata al Filadelfia. Ha ammesso un po' di emozione: «Non certo quella di un esordio, ma di chi ha sofferto nel non poter vedere dal vivo i ragazzi in una fase importante del lavoro. A me piace vivere con questa squadra, tutti i giorni». Negli spogliatoi, ha elogiato i giocatori per i progressi compiuti: «Sappiamo creare più occasioni dell'anno scorso, ci manca ancora qualcosa sotto la porta avversaria, arriverà». Oggi per il Torino doppio allenamento. Domani partenza per Reggio ed in serata la partita amichevole con la Reggiana (Foto La Stampa, Alessandro Bosio)

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