La Fondiaria alla Montedison un'operazione da 740 miliardi

La Fondiaria alla Montedison un'operazione da 740 miliardi GRANDI MANOVRE D'AGOSTO A FORO BONAPARTE La Fondiaria alla Montedison un'operazione da 740 miliardi Schimberni conferma l'acquisto delle azioni - La vicenda Fermenta alla battute conclusive - Dal sindacato di controllo esce la Paf di Varasi? MILANO — E al settimo giorno Schimberni parlò. Ieri, un laconico comunicato di Foro Buonaparte, infatti, ha confermato la notizia dell'acquisto di una quota di azioni della Fondiaria da parte della holding chimica. Confermate anche le cifre: l'Iniziativa Meta (gioiello del terziario avanzato Montedison, già utilizzata in occasione della scalata alla Bi-Invest) ha aggiunto un altro 12.4% al 25,1% già posseduto nella compagnia fiorentina, accrescendo la propria quota al 37.5%. ovvero una partecipazione di grande rilievo, molto vicina a quella già detenuta attraverso la Fingest dalla Montedison di Eugenio Cefis. L'acquisizione è costata 740 miliardi di lire circa: per ciascuno degli 8,6 milioni di titoli Fondiaria rastrellati con pazienza negli ultimi mesi è stata pagata la cifra di 86 mila lire (in tutto 739.6 miliardi). Ma chi ha venduto? Schimberni, in genere parco di dettagli, dà un'indicazione ben precisa: «Le turioni sono state cedute dal Credito Italiano e dalla Banca Rasini». Il particolare sembra di poco conto. I due istituti, però, sono le banche che, per conto del sindacato Fondiaria, hanno tenuto in deposito le quote dei singoli membri del sindacato. Il «dettaglio» rivelato da Foro Buonaparte, quindi, potrebbe stare ad indicare che qualche membro del sindacato (figurano i gruppi fiorentini per una quota pari al 7,5%, Mediobanca con il 15%, la Cariplo con il 4% più la Gaie di Camillo De Benedetti e alcune casse toscane) avrebbe proceduto alla cessione di pacchetti significativi di azioni. A Firenze, comunque, si smentisce l'ipotesi che Mediobanca o i fiorentini abbiano ceduto. Almeno in teoria, quindi, nulla è cambiato nella gestione della compagnia. Del resto, lo stesso Schimber- ni ha rinnovato pochi mesi fa il patto di sindacato fino all'87 e. nella lettera inviata a Michele Castelnuovo Tedesco, presidente della compagnia e del sindacato, ha sottolineato la sua stima nei confronti della gestione del gruppo. La validità dei vertici della Fondiaria, tra l'altro, trova una conferma nel prospetto che accompagnerà l'emissione sul capitale della controllata Milano assicurazioni: nel corso dell'ultimo esercìzio l'attività nel ramo vrmahszB vita è cresciuta del 66% e il rapporto tra patrimonio e margine di solvibilità è salito a 4.2 volte. Ma le valutazioni tecniche hanno un peso relativo nella strategia, in continua evoluzione (e rivoluzione) di Foro Buonaparte. Tra l'altro la Montedison è già impegnata in un'acquisizione da 700 miliardi: la Fermenta, meno pacifica del previsto se, alla fine della settimana, una delegazione dei vertici di Foro Buonaparte (guidata daU'ammi- nistratore Giorgio Porta) si recherà a Stoccolma per spiegare al Board i termini dell'accordo, in vista di una ratifica decisiva sul piano sostanziale. Una girandola di iniziative (accompagnate da inevitabili nuove operazioni sul capitale per la Me.Ta oltre a quella già prevista per la Montedison) che sta suscitando i primi scricchiolii nella compagine del sindacato di controllo. Voci insistenti di Piazza Affari danno per prossima una rinuncia della Paf di Gianni Varasi. Ma altri si fanno sotto per raccogliere il testimone. Tra tutti, spicca il nome di Salvatore Ligresti, che tra un mese darà il via al classamene presso il pubblico della Grassetto di Padova, che già detiene una quota sindacata (lo 0,98%) di azioni Montedison. Intanto, la Me.Ta cercherà i mezzi per l'operazione Fondiaria. Come? Per ora non si parla di aumenti di capitale. La Fisac (probabilmente a Inghirami, anche lui socio di Foro Buonaparte) e alcuni immobili verranno ceduti. H. b. Gli alti e bassi del capitale^ Montedison 1970 1972 1974 1978 1978 1981 1985 1986

Luoghi citati: Firenze, Milano, Padova, Stoccolma