In Grecia con 300 mila lire di Tito Sansa

In Grecia con 300 mila lire Il Paese delle isole batte il record del turismo povero; tanta gente, pochi guadagni In Grecia con 300 mila lire E' la spesa media dei sette milioni di visitatori dell'anno scorso, e quest'anno potrebbe diminuire - Il governo non ha un piano turistico: gli albergatori promettono prezzi che poi non mantengono, le isole alla moda si affollano e altre restano deserte - I danni della «caccia alle spie» DAL NOSTRO INVIATO ATENE — Un esercito di saccopelisti poco vestiti e sudati, con lo zainetto sulle spalle, ha invaso la Grecia. Stanno in fila dinanzi agli sportelli delle banche ateniesi per cambiare spiccioli di valuta, pazientano sulle banchine dei porti, occupano le coperte delle navi per le isole. Il libero campeggio e il sonno in piazza à la belle étoile sono proibiti e la polizia vigila, ma l'Ente nazionale ellenico per il turismo (Eoi) ha provveduto, mettendo a disposizione di queste masse di giovani centinaia di campeggi e di ostelli-dormitorio dove possono pernottare anche con sole mille lire. Lunghe le code anche agli sportelli delle compagnie aeree, dove si fa la sauna, infiniti i serpenti umani per prendere un tassì all'aeroporto d'attesa e massacrante, anche di tre quarti d'ora sotto il sole feroce), o — per coloro che sono venuti in automobile e in motocicletta — ai valichi di frontiera. E' il momento delle attese, questo agosto in Grecia. Ad Atene, soltanto negli alberghi di lusso non si aspetta, quest'anno sono pieni solo a metà perché i turisti danarosi, in primo luogo gli americani che temo no attentati terroristici, sono venuti a mancare. Mentre si aspetta che gli americani ritornino, la Grecia ha puntato sul turismo europeo, con una propagali da capillare e con offerte spe ciali a prezzi quasi stracciati cerca di attirare quaggiù va canzieri abbienti, altrimenti orientati verso l'Italia o la Spagna. All'estero il più famoso albergo di Atene offre per esempio la camera singo la a 100 mila lire per notte (in Italia si pagherebbe almeno il doppio). Ma all'arrivo si scopre che qui non ne sanno nulla e ci si trova a pagare 170 mila lire per dormire. L'Ente nazionale ellenico per il turismo diffonde dal canto suo comunicati secon do i quali gli alberghi di lusso praticano prezzi compresi tra le 88 e le 110 mila lire. Ma è un miraggio, la realtà è diversa. Il presidente dell'Eot Constantin Kyriazis. quando l'ho informato, è rimasto senza parola. Voleva conoscere i nomi dei "Colpevoli... per .punirli... perché arrecano grave danno alla reputazione del Paese. Ma non sono solo le promesse tariffarie bugiarde che nuocciono al turismo greco, sempre allettante per la bel- lezza dei luoghi, la cortesia del popolo e i prezzi bassi nonostante un tasso di inflazione annua del 24.7 per cento. Un fattore negativo che preoccupa Constantin Kyriazis sono i privati cittadini greci che ogni anno in estate si improvvisano poliziotti e denunciano come spie turisti stranieri sorpresi a fotografare paesaggi in zone militari. Spesso, come é accaduto il 9 agosto ai due italiani Edoardo Pacchetti e Claudio Marini, arrestati in Tracia, quasi ai conimi con la Bulgaria e la Turchia, in queste zone militari non esiste alcun cartello che vieti di lare fotografie. E' slato cosi anche nel caso dei nostri due i quali dopo cinque giorni di detenzione sono stati assolti da un tribunale intelligente ad Alessandropoli. A quanto si dice un ..consiglio» in tal senso e venuto dal governo di Atene. Ma ci sono molti altri turisti stranieri che in questo momento sono detenuti per avere fatto fotografie più o meno sospette. -E' un fatto molto grave — dice il presidente dell'Ente per il turismo — perché questi stupidi arresti hanno grande risonanza sulla stampa internazionale e all'estero molte persone possono pensare elle il nostro sia uno Stato di polizia». Kyriazis. un ex editore di giornali che ha scontato un anno e mezzo di carcere sotto il regime dei colonnelli, teme evidentemente che l'ondata di arresti ridia alla Grecia l'immagine della dittatura. Le statistiche dicono che quaggiù il turismo è in costante aumento. In dodici anni si é passati dai due milioni e duecentomila stranieri del 1974 ai quasi 7 milioni del 1985. e quest'anno si spera di sfiorare gli otto milioni, sicché il mensile «Athena» scrive «aumento del turismo nonostante la crisi», rilevando che l'industria turistica -è il solo settore delle relazioni economiche estere greche che sia migliorato-. Ma più avan¬ ti sì legge che le autorità sono -molto preoccupate» perché -la somma media in dollari che l'economia greca riceve da ogni turista è in costante diminuzione». I due milioni e 200 mila stranieri del 1974 avevano portato nell'Eliade 436 milioni di dollari spendendone 253 a testa. Negli anni seguenti le due cifre salirono parallelamente fino al 1981 quando il numero dei visitatori superò i cinque milioni e mezzo e le entrate furono di un miliardo 880 milioni di dollari, ben 369 dollari a persona. Da quel momento è cominciata la svolta, la lorbice si è aperta: da una parte è continuato a crescere il numero di visitatori, ma dall'altra parte la spesa prò capite è diminuita di anno in anno a 303. 246. fino ai 238 dollari del 1984. L'anno scorso la massa di sette milioni di stranieri che ha invaso la Grecia (la quale ha solo dieci milioni di abitanti) dovrebbe aver lasciato soltanto un miliardo e 400 milioni di dollari. Una miseria, meno di 200 dollari a testa, poco più che la metà di dodici anni fa. E' cambiata (in peggio) la qualità del flusso turistico. Mentre un tempo quaggiù veniva a riposare, nella quiete di quattrocento splendide isole, la buona borghesia disposta a spendere, ora la Grecia è invasa da quelli che la rivista ..Athena» chiama eufemisticamente -i meno fortunati» quelli che rigirano la dracma in mano tre volte prima di darla via. In via di sparizione i primi, aumentano i saccopelisti, arrivano orde di motociclisti e famiglie in automobile, gli aerei pieni fino all'ultimo posto di biondi panciuti delle periferie industriali del Nord Europa (più del 50 per cento dei vacanzieri arriva con i voli charter), i pullman che hanno viaggiato anche 36 ore lungo l'Autoput da incubo che attraversa la Jugoslavia. E' un turismo povero, talvolta poverissimo, quello che affolla la Grecia. Ci sono posti tranquilli, fuori del mondo e fuori del tempo, dove la vacanza non costa praticamente nulla. Ad Alessandropoli. nell'estremo Nord-Est. ho trovato un pullman di 74 berlinesi i quali avevano pagato 499 marchi (340 mila lire) per sette giorni di mezza pensione in un albergo di seconda categoria con piscina in riva al mare. Nel prezzo è compreso anche il viaggio di tre giorni con due pernottamenti a metà strada, a Lubiana, cioè 34 mila lire al giorno tutto incluso. Dove invece non c'è tranquillità è nelle isole alla moda. Rodi, Creta. Corfù e Cefalonia. affollatissime di italiani, meno che mai a Mikonos. dove non si trova ùn buco in un albergo e nemmeno in una casa privata. Le «orde di barbari., (come le definisce un funzionario dell'Ente turistico che vuole rimanere anonimo perché ha avuto il divieto di parlare con i giornalisti) le hanno occu¬ pate. -Fuggono lo stress e l'affollamento delle città — dice —, vanno in cerca delle isole proprio per isolarsi e per questo si intruppano con mille disagi sugli aerei e sui traghetti. E dove si ritrovano? In massa, stretti in un'isola gomito a gomito. Gli racconto di Venezia e dell'invasione di saccopelisti, di Roma e di Firenze, gli dico che l'Italia ha gli stessi problemi, gli domando se non ritiene che vi sia il rischio che i nostri due Paesi si facciano la concorrenza per strapparsi un turismo di qualità sempre più scadente. -No — risponde —. non credo proprio che la Grecia con le sue isole, die io considero il più bel Paese del inondo, possa fare concorrenza all'Italia e costituire un pericolo per voi. Anclie perché non abbiamo la vostra attrezzatura e i vostri servizi. I nostri — lo lasci dire a me che sono greco, ma mi raccomando non faccia il mio nome — sono spesso approssimativi e balcanici. Il pericolo per il vostro turismo siete voi stessi con i vostri prezzi troppo alti, die peraltro hanno il vantaggio di portarvi un turista selezionato. L'Italia è semplicemente troppo cara. Finirà che a voi andranno i nababbi, a noi i meno abbienti, se a Roma e ad Atene non si sveglieranno». Tito Sansa

Persone citate: Claudio Marini, Constantin, Constantin Kyriazis, Edoardo Pacchetti, Eliade