Le notti dei vandali a Firenze

Le noni dei vandali a Firenze Dopo la «scalata» a Palazzo Vecchio, la mutilazione della Fontana del Nettuno Le noni dei vandali a Firenze In Piazza Signoria manca la sorveglianza - L'assessore alla Cultura: «Ogni sera si scatena una festa caotica» - Il capo dei vigili: «Basterebbero le telecamere-spia» - Il «Biancone» riparato in autunno FIRENZE — In Piazza della Signoria la gente arriva davanti alla Fontana del Nettuno, si ferma, indica il cavallo bianco al centro, commenta la mutilazione provocata dagli sconosciuti teppisti notturni. Infatti poche notti fa qualcuno ha dato la scalata al «Biancone» (cosi i fiorentini chiamano il grande complesso marmoreo realizzato dall'Ammannati) e ha provocato la rottura di una delle zampe del cavallo. Il pezzo della statua, circa 30 chili di marmo venato di Carrar&jifla settantina di centimetri; fli lunghezza, è stato recuperato dai vigili urbani nell'acqua della fontana ed ora è conservato in una stanza al secondo piano di Palazzo Vecchio, cioè nella «fabbrica», l'ufficio incaricato della conservazione e della manutenzione del fabbricato di Palazzo Vecchio e delle opere che vi sono contenute. «Credo — dice l'architetto Ugo Muccini. responsabile della labbrica da una decina d'anni — die il restauro costerà alcuni milioni che dovrà pagare il Comune sotto la voce "statue e fontane". Purtroppo ormai siamo esperti: la stessa zampa è stata rotta due volte, negli Anni Settanta e la sera della vittoria del Mundio!. Stavolta si è spezzata proprio nel punto dove probabilmente l'artista l'aveva unita al tronco del cavallo: dentro infatti c'è una robusta staffa di ottone die doveva servire da rinforzo per la giuntura. Ed è per questo che i teppisti devono essere stati più d'uno, impegnati in una bravata simile a quella compiuta da quattro tedeschi che tentarono di scalare Palazzo Vecchio-. Contro i quali, fra l'altro, c'è un rapporto dei vigili arrivato in questi giorni sul tavolo del magistrato. Al massimo però, visto che il Palazzo non è stato danneggiato, sembra si parli del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Ma torniamo al cavallo del Nettuno: per rivedere la zampa al suo posto bisognerà aspettare la fine della pausa estiva quando tutti saranno tornati a Firenze. Del restauro si occuperà l'architetto Duccio Toti dell'ufficio Belle arti dell'assessorato alla Cultura. Fu lui, nell'81. ad occuparsi dei lavori con i quali il «Biancone» venne completamente restaurato. -Fu realizzato — racconta l'architetto Muccini — anche un impianto di demineralizzazione dell'acqua per evitare danni alle statue. Ma purtroppo nulla può salvarle dal teppismo...-. In questo momento la pratica sul danneggiamento del Nettuno è in mano a Gino Cambi assistente di Toti e primo funzionario ad essere informato dai vigili urbani. -Al ritorno dell'architetto dalle vacanze — spiega Cam¬ bi — dovrebbe essere chiamata la ditta David Sollazzinì, una antica marmeria fiorentina, die si occuperà del lavoro. Sono molto bravi ma è inevitabile che il segno della giuntura resti visibile per sempre-. Il problema comunque non è solo come restaurare la fontana danneggiata. Anzi, tutti a Firenze prendono lo spunto dal «Biancone» per parlare della sorveglianza di Piazza Signoria e della tutela dei suoi monumenti. -Non credo — dice l'architetto Muccini — che ai miei predecessori nella conservazione di Palazzo Vecchio sia mai capitato niente di simile. Purtroppo la piazza è presa d'assalto ogni giorno da migliaia di persone. Ogni mattina arrivano a centinaia le famigliole di turisti, con i bambini pronti a farsi fotografare aggrappati ai monumenti. Il pomeriggio è forse più quieto, con molti fiorentini in giro, magari impegnati nella solita caccia alle turiste. Infine esplode una caotica festa: saltimbanchi, mangiatori di fuoco, complessini, centinaia di oiot'flni e meno giovani che bevono, mangiano, cantano, ballano, fanno in sostanza i loro comodi. Io non capisco: i musei sono presidiati da decine dì custodi mentre la piazza più bella del mondo resta incustodita tutte le notti -Noi — replica il maggiore Carlo Gensini. vicecomandante dei vigili urbani — abbiamo un organico di 460 persone, inferiore a quello degli Anni Cinquanta e Sessanta, quando eravamo 500. Garantiamo il servizio in centro fino alle 2 di notte, poi restano due pattuglie in automobile pronte a intemenire dalla centrale e tre vigili nel comando di Palazzo Vecchio che possono appena sorvegliare l'interno del palazzo. Ci vorrebbero almeno 800 uomini, e allora si che si potrebbe parlare davvero di vigilanza.,. D'accordo, ma nell'attesa cosa si può fare? - Un'idea l'avrei: mettiamo delle telecamere che riprendano costantemente la piazza. Cosi, dall'interno, i vigili potrebbero tenere la situazione sott'occhio. Se si fosse pensato per tempo a qualcosa del genere probabilmente avremmo individuato subito i teppisti del Nettuno-. t. m. pM 1 LE «FRECCE» PIACCIONO IN USA Moffett (California). Le esibizioni delle «Frecce tricolori», la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica italiana, hanno entusiasmato la folla alla manifestazione aerea per l'inaugurazione dell'aeroporto (Ap)

Persone citate: Carlo Gensini, Duccio Toti, Gino Cambi, Moffett, Muccini, Ugo Muccini

Luoghi citati: California, Firenze, Usa