Altri 5 morti sul K2 Parlano i superstiti

Altri 5 morti sul K2 Parlano i superstiti Senza viveri nella tormenta: assiderati Altri 5 morti sul K2 Parlano i superstiti ISLAMABAD — Altri cinque alpinisti europei — due austriaci, un'inglese e due polacchi — partecipanti a tre diverse cordate, sono morti assiderati sul K2, bloccati per una settimana da un'eccezionale tormenta. Lo hanno rivelato gli austriaci Kurt Diemberger e Willi Bauer, unici sopravvissuti, ora ricoverati a Islamabad sotto choc e con segni di congelamento. Finora si sapeva con certezza solo della morte della britannica Julie Tullis. ^Stavamo salendo in contemporanea. Giunti quasi alla vetta, et investì una violenta tormenta. Per un vero miracolo riuscimmo a rimanere insieme ed a raggiungere il campo cercando di proteggerci...' ha raccontato Diemberger. Per una settimana il provvisorio rifugio degli otto alpinisti fu flagellato da un'eccezionale tempesta di neve. A corto di cibo gli scalatori cominciarono a perdere via via le forze, accusando i primi sintomi di assideramento. La mancanza di ossigeno e l'altitudine finirono per stroncare la pur forte fibra di cinque degli otto alpinisti. Nel provvisorio rifugio, divenuto la loro tomba, sono morti gli inglesi Julie Tullis ed Alan Rouse; gli austriaci Wieser ed Imitzer; e il polacco Wojtek Wroz. Kurt Diemberger, Willi Bauer e la polacca Dobroloswa Miodowicz, iniziarono dopo sette giorni la discesa, fatale per la donna. «Quando la vedemmo l'ultima volta ci trovavamo a seimila metri di quota, era sfinita...* ha detto Diemberger. Dopo aver raggiunto il campo base. Diemberger e Bauer sono stati curati da alcuni scalatori sud-coreani e quindi trasportati con un elicottero militare pakistano a Skardu. Nella scalata del K2 sono attualmente impegnate anche una spedizione italiana ed una sudcoreana.

Luoghi citati: Islamabad