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La grande utopia La grande utopia (Segue dalla 1' pagina) pena arrivati a Erice: garbatamente lo hanno comunicato a Zichichi: e ieri Stanislav Radionov (anche lui accademico delle scienze Urss) ha dato la spiegazione ufficiale: .Noi non parliamo perché a Vienna è stato di recente concluso un accordo tecnico che prevede, su proposta di Gorbaciov, un'intesa politica sullo scambio rapido di informazioni e sul mutuo soccorso in caso di inciaenti nucleari-. E i cinesi? L'ambasciatore Du Gong, che accompagna la delegazione, è realista: -Un livello è quello del confronto scientifico — spiega —, un altro è quello delle decisioni politiche-. Difficilmente, lascia intendere, la buona volontà potrà bastare ad avvicinare i due piani del discorso. Invece è più speranzoso il membro più autorevole della delegazione, il vicepresidente dell'Accademia delle scienze di Pechino, Sun Hong Lie: «/Voi siamo qui perché crediamo che la scienza non debba avere frontiere. I risultati delle ricerche devono poter divenire tesori di tutta l'umanità. Se gii americani, come dicono, insieme con i loro interessi strategici vogliono sviluppare nello Sdi tecnologia più alta, noi siamo pronti a un confronto. Quanto ai sovietici, il loro atteggiamento era prevedibile, ma dovrebbero sapere che nessun Paese è molto più esperto di altri in campo nucleare. Cernobil è stata un'esperienza negativa per tutti: e tutti abbiamo il diritto di discuterne-. Anche Zichichi non si scoraggia di fronte a questo assaggio di difficoltà. Su Cernobil, con i sovietici, ha aperto una trattativa riservata e può già assicurare che «una sessione dedicata alla prevenzione delle catastrofi si farà-. E sul segreto, «siamo sofo ai primi passi — conclude —. Per ora, ognuno fa quel che vuole. Ma in ogni campo, quando si comincia a lavorare in modo aperto, anche le cose più riservate diventano segreti di Pulcinella.. Marcello Sorgi