Una fabbrica da 5 milioni di fiori

Uno fabbrico da 5 milioni di fiori Floramiata: 126 ettari, 100 serre, 360 dipendenti, fatturato 30 miliardi Uno fabbrico da 5 milioni di fiori NOSTRO SERVIZIO SIENA — Protetto da una solida tubazione, il calore nascosto nella montagna, corre lungo i pendii e scende fino a valle a riscaldare i fiori. Dall'alto, il Monte Amiata. antica fonte di energia geotermica, emana fumi e vapori che si dissolvono nell'aria. Giù. a Piancastagnaio. si estende imponente uno dei più grandi complessi al mondo di produzioni in serra: la Floramiata. Nata sotto la spinta di alcune vicissitudini socio-economiche locali legate all'occupazione, avviata dalla Indeni (una finanziaria del gruppo Eni) in partecipazione con privati (ma questi ultimi hanno poi abbandonato l'affare), Floramiata è oggi una struttura produttiva unica nel mondo florovivaistico nazionale. Alcune cifre: 52 miliardi di investimento. 23 mila metri quadri di superficie coperta su un'area di 126 ettari, oltre cento serre. 360 dipendenti, trenta miliardi di fatturato previsti per quest'anno. Maurizio Costa, presidente: -Quello trascorso è stato il primo esercizio industriale. Passare dal petrolio ai fiori non è facile: c'è un management tutto da inventare, soffriamo le difficoltà tipiche di una grande impresa in avvia mento». Floramiata non è solo una ■ fabbrica» di piante e fiori: è anche un piccolo tempio tee- nologico. Qui tutto è affidato ai computer: dalla ricerca alla produzione, dalla gestione aziendale al marketing, esempio di organizzazione avanzata assai raro nelle imprese agrìcole italiane. Ben 48 agrlcomputer (prodotti da una azienda torine¬ se, la Scleo controllano le serre (climatizzazione, irrigazione, nutrizione, eccetera). Con una struttura gerarchica a più livelli, due elaboratori ne sorvegliano giorno e notte il funzionamento e rispondono, a loro volta, ad una unità centrale di super¬ visione e statistica. Un potente sistema gestionale, con al centro un elaboratore Honeywell DPS4, raccoglie e distribuisce le informazioni attraverso una rete di videoterminali e stampanti disseminati negli uffici e magazzini. Su alcune scrivanie, personal computer ultima generazione, dai quali i top manager seguono la produzione, effettuano analisi e previsioni, simulazioni economiche e finanziarie. Poi c'è il Centro Ricerche: 600 metri quadrati di laboratori, .case di vetro» e serretunnel, cinque settori operativi (analisi e nutrizione delle piante, micropropagazione in vitro, fitopatologia, miglioramento genetico, tecniche culturali) e uno di sviluppo (nuove tecnologie). • Le meraviglie dell'elettronica sono entrate anche qui — dice il direttore del Centro. Oiovanni Serra —. Questa macchina, ad esempio, è in grado di analizzare trenta campioni l'ora e sei parametri diversi. Come dire: una analisi ogni venti secondi-. Naturalmente non mancano le critiche, spesso pesanti: promesse mancate, improvvisazione, spreco di denaro. Ma Intanto, fuori, i camion carichi di piante ornamentali e fiori recisi (oltre cinque milioni di unità prodotte lo scorso anno) partono veloci alla volta dell'Europa. Tito Gaudio Per fiori e piante ornamentali la ricerca genetica è fondamentale

Persone citate: Maurizio Costa, Tito Gaudio

Luoghi citati: Europa, Piancastagnaio, Siena