Passo avanti nell'affare Alfa-Ford

Passo avanti nell'affare Alfa-Fard Un accordo di massima sarebbe stato raggiunto sulle questioni finanziarie Passo avanti nell'affare Alfa-Fard L'ingresso iniziale della Ford avverrebbe al 30% - La maggioranza passerebbe di mano comunque in tre anni MILANO — La fumata bianca tarda ancora ma suil'orizzonte dell'accordo Alfa -Ford s'intravedono i segnali di un cauto ottimismo. In particolare, il nodo finanziarlo sembra meno complicato che non pochi giorni fa. Un accordo di massima sarebbe stato raggiunto su questa base: ingresso della Ford in misura meno massiccia delle prime previsioni nella fase iniziale (si parla di una quota del 30%); definizione puntuale del piano di investimenti e della successiva crescita della quota americana. Sono questi, in sintesi, gli umori dei negoziatori della complessa partita che si sta giocando nella City londinese ove i rappresentanti della Fmmeccanica lassismi dagli esperti della First Boston Credit Suisse. la banca d'affari prediletta dall'Iri per le operazioni internazionali) e della Ford (coadiuvati dalla Goldman Sachs) stanno studiando i termini dell'accordo. Il nodo, confermano alla Finmeccanica, è quello finanziario. Particolari non se ne hanno (almeno dai negoziatori) ma fonti bancarie lasciano capire che proprio negli ultimi giorni, prima della pausa di Ferragosto (le trattative riprenderanno a metà della prossima settimana). qualche risultato e stato conseguito. In linea di massima, la bozza di lavoro su cui lavoreranno i tecnici è la seguente: ingresso iniziale della Ford con una quota intorno al 30% del capitale: progressivo incremento della partecipazione americana a mano a mano che prenderanno consistenza gli investimenti produttivi (resta valida l'ipotesi di 3300 miliardi nei dieci anni). Il controllo dell'Alfa Romeo passera alla Ford, quindi, nell'arco di tre anni. Va rilevato che. durante il prossimo triennio, verranno assicurati gli attuali livelli occupazionali degli impianti Alfa Romeo. Dopo, procederà in forma più massiccia l'automazione industriale degli stabilimenti (mentre verranno utilizzati gli incentivi per favorire l'esodo spontaneo dei lavoratori) e. parallelamente, procederà la crescita della presenza Ford. La fase di trapasso tra la maggioranza Iri-Finmeccanica e gli americani, dovrebbe procedere secondo i binari già sperimentati nel caso Seat-Volkswagen e quelli della vicenda Zanussi-Electrolux. I risultati raggiunti in questi giorni lasciano spazio a un ragionevole ottimismo La soluzione di un ingresso graduato nel tempo della Ford, con una quota iniziale limitata al 30%. soddisfa le esigenze delle parti: la Ford, poco propensa a impegnare risorse per ripianare i deficit Alfa (il pareggio è previsto per il 1990. la perdita '85 è superiore a 200 miliardi e sarebbe stata ben superiore senza sopravvenienze attive cospicue): la Finmeccanica. mantenendo nella fase di avvio del progetto un saldo controllo azionario, confermerà la sua volontà di non svendere la partecipazione Alfa ma. anzi, di voler pilotare il risanamento industriale del gruppo. Alla Finmeccanica. comunque, si cerca di smorzare gli entusiasmi. La ripartizione dei costi operativi e la selezione degli investimenti richiede ancora una trattativa lunga e difficile. Per questo è difficile che l'epilogo possa arrivare prima della metà di settembre. Resta una considerazione: le trattative di queste settimane e l'ostinazione con cui si è trovata l'intesa su terreni minati dimostrano la volontà delle parti di giungere a uno sbocco positivo. Alla Finmeccanica. quest'anno. Ferragosto verrà vissuto come una giornata eguale alle altre. u. b.

Persone citate: Fard

Luoghi citati: Milano