La notte del Muro di Alfredo Venturi

La notte del Muro Le due polizie evitano gravi incidenti La notte del Muro Manifestanti a Berlino superano la linea - Respinti da Est, 14 fermati a Ovest - Mosca: «Terrorismo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Per qualche momento si è temuto l'incidente grave, l'altra notte, al Checkpoint Charlie. Le due Berlino avevano ricordato, ognuna a modo suo, i venticinque anni del Muro: con i discorsi «occidentali, al Reichstag, con la sfilata .orientale, lungo la Karl-Marxallee. Ma c'erano alcune centinaia di manifestanti che indugiavano davanti al celebre punto di passaggio: gridando slogan contro i Volkspolizisten che vigilavano, impassibili, pochi metri più in là. Improvvisamente un gruppetto di manifestanti si è mosso, superando la linea che separa il settore americano da quello sovietico. In questo punto, destinato al transito degli stranieri fra le due Berlino, il Muro è arretrato di qualche decina di metri rispetto alla linea di demarcazione. All'avanzarsi dei dimostranti, che brandivano torce fiammeggianti, alcune guardie di frontiera della Ddr si sono fatte avanti oltrepassando il Muro, accolte da grida ostili I-Assassini!-), da un lancio di sassi e bottiglie, da beffardi spruzzi di birra. E' stato a quel punto che si è temuto il peggio. Fortunatamente nessuno ha perduto la testa. Infatti le guardie dell'Est, spostandosi lentamente, hanno risospinto i dimostranti oltre la linea di demarcazione. Qui è intervenuta la polizia di Berlino Ovest: che attorno alla mezzanotte è riuscita a disperdere la manifestazione, fermando quattordici dimostranti. Due di costoro sono stati arrestati, gli altri rilasciati dopo il controllo delle identità. Nessuno, precisa la polizia occidentale, è rimasto ferito. La mattina dopo, ieri, ecco l'ambasciatore sovietico a Bonn, Juli Kvitsinskij, che si presenta alla Cancelleria fe derale. Al funzionario che lo riceve. Kvitsinskij legge una dura nota di protesta. A Berlino è stata scatenata una •campagna provocatoria», lamenta il diplomatico russo, che potrebbe avere «cortsegueme serie*. Con trasparente allusione agli incidenti al Checkpoint Charlie. Kvitsinskij parla di .airi di terrorismo-: a loro volta alimentati da -dichiarazioni irresponsabili e sediziose-. Stavolta l'allusione è ai discorsi pronunciati al Reichstag: non a caso l'ambasciatore russo sostiene che la presenza di -politici della Repubblica Federale- alla cerimonia contrasta con lo statuto di Berlino. Critiche parallele a quelle contenute nella nota sovietica si potevano leggere, ieri, sulla stampa della Ddr. Si tratta di una lunga nota dell'agenzia ufficiale Adn. in cui si rivolge alla Repubblica Federale la rituale accusa di revanscismo. Gli slogan e le ignominiose calunnie lanciate contro la Ddr e l'Urss — scrive YAdn — tolgono ogni valore alle dichiarazioni di Bonn sullo sviluppo di amichevoli relazioni con i Paesi socialisti-. La presenza al Reichstag di Kohl e degli altri dirigenti federali, poi. è illegittima: perché • Berlino Ovest non appartiene alla Repubblica Federale-, Kohl si considera il «nipotino» di Konrad Adenauer, dice l'agenzia tedesco-orientale: ebbene, si ricordi il Cancelliere che quando, venticinque anni fa, lo svegliarono per dirgli che -la frontiera era stata consolidata- (eufemismo della Ddr per citare la costruzione del Muro), Adenauer «si voltò dall'altra parte e continuò a dormire-. Ricca dì questo singolare dettaglio, la stampa dell'Est ignora invece del tutto un particolare che pure ha la sua importanza: la protesta presentata dalle tre potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia) alla quarta potenza (Unione Sovietica) garante dello statuto di Berlino. Nella nota occidentale si ricorda come lo statuto esclu da che nella città divisa si facciano parate militari come quella che mercoledì ha celebrato, lungo la Karl Marxallee, i venticinque anni del «baluardo antifascista-. Alfredo Venturi

Persone citate: Adenauer, Karl Marxallee, Kohl, Konrad Adenauer, Kvitsinskij