Graffiti sulle banconote di Angelo Conti

Grattiti sullo banconote Inviti d'amore, caricature: sono il 7%, ma finiscono al macero Grattiti sullo banconote Mille lire. Ormai valgono poco: un caffè e mezzo, una gazzosa, un pennarello. Ma in tanti biglietti di banca è anche nascosta una storia, un messaggio, una barzelletta. In questi giorni d'estate a Torino migliaia di banconote testimoniano di una singolare versione della catena di Sant'Antonio: 'Tu che leggi ricopia questo testo su altri venti biglietti da mille. Sant'Antonio ti aiuterà., n risultato, oltre agli improbabili aiuti del santo, è stato un superlavoro delle banche: le banconote con macchie o scritte vengono infatti catalogate fra le «logore» e restituite alla Banca d'Italia. La percentuale di questi scarti è molto alta: in media intorno al 7%, con punte, come in questo caso, sino al 10%. Affidare un po' di sé ad una banconota appare abitudine sempre più diffusa. «Leggiamo di tutto — spiega il capo cassiere del più importante istituto bancario torinese —, dalla frase d'amore allo scioglilingua. Alcuni messaggi sono disperati, altri teneri, altri ancora infarciti di oscenità'. Tempo fa era di moda cercare amici: «AH chiamo Andrea. Se sei bionda telefona al Oppure: 'Cerco due ragazzi per una vacanza in Sardegna. Andiamo in tenda e dividiamo le spese-. Poi, con l'avvento dei giornali specializzati in messaggi ed il gran lavoro delle radio private, questo tipo di ricerca si è un po' perso. E' invece aumentato il numero dei mattacchioni: 'Raccontare barzellette attraverso un diecimila lire pare diverta moltissimo. Le preferite sono quelle sui carabinieri: L'inflazione ha poi aperto un particolare capitolo: quello dei commenti sul denaro. 'Vali proprio poco, è comparso su più di un centomila. Più serie le richieste di lavoro: un programmatore, accanto all'effigie del Bernini, è riuscito a far stare il dettagliato curriculum di una carriera, con tanto di richiesta economica (1.800.000 lire nette al mese). • Stranamente scarsi i commenti calcistici: il «forza Juve» non è di casa sui soldi. Più frequenti, sotto elezioni, i messaggi elettorali: «Se vuoi che questo biglietto valga di più, vota Diffusissimi gli appunti rapidi: numeri di telefono, indirizzi, numeri di codice fiscale e di conti bancari, appuntamenti. C'è poi chi ama disegnare: barba, baffi e corna toccano a tutti gU effigiati, il preferito è di gran lunga Volta (10.000 lire) anche perché si presenta a mento liscio ed è facilmente truccatale. Il numero maggiore di corna viene invece riservato a Galileo (2000) mentre per Lorenzo Bernini (50.000) il travestimento più frequente è quello del diavoletto. «Alcune caricature — raccontano in banca — sono davvero stupende. Qualche volta valgono più del biglietto. Restituirle alla Banca d'Italia, che le manderà al macero, spesso dispiace.. Imbrattare una banconota vuole comunque dire decretarne la fine. Il «messaggio» resterà in circolazione solo per poco: il tempo necessario a raggiungere una banca. Qui il biglietto verrà inesorabilmente intercettato ed inviato al macero. «Afa non è un grosso danno per lo Stato — precisa il capo cassiere — perché la vita di una banconota è sempre più breve. Dopo un anno di vita sono quasi tutte da riciclare. La carta filigranata usata in Italia è molto scadente, non regge l'uso. Meglio sarebbe un biglietto stopposo, magari simile al dollaro, che può resistere per decine di anni. C'è però maggior rischio di falsificazione, in questo noi italiani siamo bravissimi. I migliori del mondo.. Angelo Conti

Persone citate: Bernini, Lorenzo Bernini

Luoghi citati: Italia, Sardegna, Torino