Forse oggi Ia sentenza sui beni libici

forse oggj In sentenza sui beni libici Il pretore decide sul ricorso di Comit e Credit contro il sequestro forse oggj In sentenza sui beni libici Si fa strada l'ipotesi di trattative per una soluzione extragiudiziale della vertenza MILANO — La discussione è stata animata (almeno un'ora e mezzo) ma le decisioni sono slittate a stamane. E' questo l'esito del primo confronto nelle aule giudiziarie sulla vertenza che oppone il geometra Sergio Buzzi, titolare di Co.Fa. e C.F. (creditrici per circa sette miliardi) alla Libia. Il pretore milanese Francesco Pisani, una volta uditi i legali del Buzzi e quelli di Comit e Credit (le banche italiane hanno presentato opposizione al sequestro conservativo dei conti di aziende di credito libiche presso di loro) si è riservato di prendere una decisione in questi giorni. Il pronostico vuole che il magistrato si pronuncerà già oggi, date le caratteristiche di urgenza del provvedimento. Intanto, su altri fronti, la vicenda tace. Non si ha ancora notizia del ricorso dei libici contro le decisioni dei magistrati di Milano e di Piacenza (sequestro conservativo per l'importo di sette miliardi di lire presso cinque banche italiane); si fa strada l'ipotesi che siano in corso le prime trattative per risolvere in forma extragiudiziale la vertenza che ha procurato non pochi inconvenienti alla rappresentanza di Tripoli. Non a caso lo stesso ambasciatore di Tripoli ha fatto riferimento al lavoro in atto per ricostruire la mappa degli autentici creditori nei confronti della Libia. Per quanto riguarda l'opposizione al sequestro presentata da Comit e Credit (tra pochi giorni un'analoga istanza verrà discussa davanti alla pretura di Roma su iniziativa di Bnl, Banco di Roma e Ubae) va rilevato che gli avvocati Enrico Brignatelli per la Comit e Paolo Dalmartello per il Credit hanno sollevato numerose questioni sul tema della natura del debitore. Le banche, in sostanza, vogliono sapere dal magistrato se le banche libiche clienti possono essere assimilate allo Stato libi¬ co, contro cui è stato avviato il procedimento. Nel ricorso degli istituti, inoltre, viene rilevato lo stato di oggettiva difficoltà cui sono sottoposte le aziende di credito. La schermaglia giuridica, insomma, verte soprattutto su questo punto: le banche libiche sono autonome dallo Stato (tesi di Tripoli avallata dal ricorso delle banche italiane, quasi per atto dovuto) ovvero possono essere assimilate con l'esecutivo di Tripoli (tesi dei legali di Buzzi che hanno presentato una memoria al proposito). Ha preso cosi il via la partita giudiziaria, in attesa che la contesa possa aver una definizione sul terreno sostanziale. Certo, dopo le polemiche di questi giorni, i riflettori sono puntati sul pretore Pisani, anche perché le fonti ufficiali di Tripoli hanno più volte definito l'iniziative del Buzzi «una montatura» politica contro la Libia. u.b.

Persone citate: Buzzi, Francesco Pisani, Paolo Dalmartello, Pisani, Sergio Buzzi