Pretoria fa marcia indietro

Pretoria fa marcia indietro Vertice sull'Africa australe, non sul futuro assetto del Paese Pretoria fa marcia indietro Il governo rilancia il progetto di elezioni generali nere per creare un organismo consultivo JOHANNESBURG — Il presidente sudafricano Botha non è disponibile a discutere con i leader occidentali la situazione interna del suo Paese ma solo quella dell'intera regione: lo ha spiegato il viceministro per l'Informazione Louis Nel in un'intervista alla Bbc. proprio mentre Reagan. a Chicago, si diceva disponibile all'invito, che invece ha lasciato particolarmente freddo il governo britannico. Nel discorso tenuto in apertura del congresso del suo partito Botha aveva proposto un incontro con rappresentanti di Stati Uniti. Francia, Gran Bretagna. Germania Federale e dei Paesi vicini. Solo ora, quindi, giunge la precisazione che gli affari interni di Pretoria riguardano • solo i sudafricani'. Il governo Botha tenta comunque di procedere, secon do modi e tempi non condivi si all'estero e da larghi strati della maggioranza nera, sulla strada delle riforme. Ieri il ministro dello Sviluppo e della Pianificazione costituzionale Chris Heunis ha dichiarato che l'Esecutivo potrebbe indire le prime elezioni per la popolazione nera nel Paese. Dalla tribuna del congresso del National Party, il partito al potere. Heunis ha osservato che 'Se le comunità nere avvertono il bisogno di eleggere i loro rappresentanti in un Consiglio nazionale, noi potremmo contribuire, secondo la divisione del Paese su base regionale, al loro voto-. Il governo (che peraltro finora non è riuscito a coinvolgere i neri nel progetto) considera questo il primo passo verso la responsabilizzazione diretta della maggioranza di colore nelle questioni nazionali, e vede nel Consiglio la sede in cui Botha possa negoziare una nuova Costituzione. I ventiquattro milioni di neri sudafricani votano unicamente nelle elezioni dei Consigli locali delle township, e nelle dieci Homeland tribali che il governo ha designato quali loro Stati, mentre bianchi, asiatici e meticci delegano rappresentanti al rispettivi Parlamenti (ma quello .bianco» sovrintende di fatto agli altri due). La proposta governativa di un Consiglio nazionale multirazziale, che svolga funzioni consultive in materia costituzionale, risale allo scorso anno. Molti autorevoli esponenti del movimento anti-apartheid vi si sono tuttavia opposti, sostenendo che i neri avrebbero ricavato solo danno dalla partecipazione a un organismo non decisionale. Altri leader negri, tra i quali il moderato Mangosuthu Buthelezi, capo degli zulù, hanno avanzato la controproposta di liberare il leader dell'Anc Nelson Mandela, in carcere da 24 anni, affinché possa entrare a far parte del nuovo organismo. Elaborando il progetto go¬ vernativo, il responsabile Informazioni del National Party, Chris Rencken, ha detto che potranno candidarsi tutti i neri iscritti nelle liste elettorali e che non rappresentino alcuna organizzazione fuorilegge. Questo metterebbe automaticamente fuori gioco l'African National Congress, ma permetterebbe ai neri di presentarsi nelle liste del Fronte unito democratico, una coali zione nazionale anti-apartheid che sostiene gli obiettivi politici dell'Ano. Il piano elettorale sudafri cano, cui è stata data gran pubblicità, ha messo un po' in sordina nel Paese le reazioni negative che stanno giungendo dal mondo sulla proposta per una conferenza internazionale. Bonn è stata molto tiepida, Londra, cornine accennato, gelida. Altra amarezza per Botha. il blocco di nuove transazioni commerciali Pretoria-Lusaka decretato ieri dallo Zambia.