Suspense a Mosca di Emanuele Novazio

Suspense a Mosca Riserbo e segnali positivi dopo rincontro Usa-Urss Suspense a Mosca Una delegazione sovietica a Washington per discutere i problemi bilaterali - Ma sullo scudo spaziale la polemica è rimasta molto aspra DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — .Colloqui seri', li definisce Paul Nitze. 'Concreti scambi di opinioni», li giudica il portavoce del ministero degli Esteri sovietico, Ghennadi Gherasimov. Al termine dei due giorni di discussioni sul disarmo tra la superdelegazione americana (ripartita per Washington ieri pomerìggio alle 4) e quella sovietica, i commenti ufficiali si limitano a poche, scarne, dichiarazioni. Nessun comunicato da parte americana, secchi «no comment» all'ambasciata Usa, nessun giudizio della Tass. Quanto a Gherasimov, a chi gli chiedeva ieri una riflessione sugli incontri, rifiutava .commenti di sostanza* e ripeteva che, .dato il loro carattere confidenziale, è possibile soltanto sperare che non siano finiti senza risultati*. Ma indiscrezioni di parte americana lasciano intendere che qualche nuovo spiraglio forse si è aperto, dopo la missione moscovita di Paul Nitze, nel groviglio della trattativa sul disarmo: una non meglio precisata fonte sovietica ha ammesso con funzionari Usa che -qualche idea nuova è emersa* ; e un membro della delegazione di Washington si sarebbe detto fiducioso, al termine del collo¬ qui, sulla possibilità, di un secondo vertice Reagan-Gorbaciov entro l'anno. Nel prossimi giorni, probabilmente, sapremo qualcosa di più sugli incontri tra 1 sette uomini di Reagan e il gruppo sovietico guidato da Viktor Karpov (otto ore lunedi, dalle dieci alle tredici e trenta ieri, sempre in una dacia del governo a Meshkerino, poco fuori Mosca: e infine un pranzo di lavoro, tutti insieme, all'ambasciata americana: un elemento da non trascurare, forse, nella valutazione dell'atmosfera nella quale si sono svolti gli incontri). Ma una cosa è certa: è una fase di grande dinamismo, nelle relazioni tra Usa e Urss. Mentre ancora le due superdelegazioni discutevano a Meshkerino, un'altra delegazione sovietica guidata dal numero due del «Dipartimento Stati Uniti e Canada», Vitali Micolciak. è partita alla volta di Washington per avviare colloqui su problemi bilaterali. E altre delegazioni dei due Paesi, ha sottolineato ieri il portavoce del ministero degli Esteri, si incontreranno nelle settimane prossime per affrontare problemi regionali (dal Sud Africa all'Afghanistan, dal Medio Oriente alla conferenza di Stoccolma). Sullo sfondo, appuntamen¬ ti impegnativi, e decisivi per il futuro delle relazioni tra le due superpotenze: la ripresa delle trattative di Ginevra, il 18 settembre, e l'incontro Shevardnadze-Shultz, il 19 e 20 dello stesso mese. I colloqui moscoviti di Nitze e Karpov dovevano servire soprattutto a questo: a «ridar fiato a Ginevra e preparare il vertice tra i due ministri — ha detto Gherasimov — piuttosto che a spianare la strada, direttamente, al summit Reagan-Gorbaciov». Gli ostacoli ci sono, e tanti. Soprattutto sullo scudo spaziale, del quale a Mosca si è certo discusso, le posizioni sono lontane, e a prima vista difficilmente conciliabili. Ma, al di là della spessa cortina di polemiche tattiche e di schermaglie anche violente — del resto prevedibili in momenti tanto delicati per il futuro dell'intero processo negoziale — nelle ultime ore non sono mancati, nella capitale sovietica, segnali positivi. Certo. Gherasimov ha attaccato quanti, negli Usa, non rispettano la ..discrezione» decisa dalle parti sui colloqui di Mosca, e sostengono che Washington non farà concessioni sullo scudo spaziale: 'Comportamenti del genere — ha detto — sono tesrtmonxanze dell'inflessibilità Usa*. Certo, lo stesso portavoce ha respinto con durezza le tesi americane sulla moratoria nucleare: .Fanno di tutto per convincerci a riprendere gli esperimenti — ha detto —. Ma noi stiamo studiando con serietà e responsabilità il problema. Tenendo conto, anche, delle pressioni dell 'opinione pubblica mondiale, raccolte dalla dichiarazione dei "Sei" nel Messico*. Ma la conferenza stampa di Gherasimov contiene dell'altro: a chi gli chiedeva quanti incontri bilaterali si svolgeranno prima del vertice Shevardnadze-Shultz, il portavoce ha risposto: «Le due parti hanno deciso di vedersi per dare impulso alla ricerca di una soluzione di tutte le questioni che riguardano i loro rapporti». E, soprattutto, Gherasimov ha fatto un significativo riferimento alla lettera inviata da Reagan a Gorbaciov, il mese scorso: .La stiamo ancora studiando con serietà e attenzione perché crediamo che si debba trovare un linguaggio comune per raggiungere gli obiettivi di Ginevra*. Un recupero, una messa a punto positiva — e ufficiale — dopo le critiche apparse sulla Pravda e rilanciate da un commentatore delle Izvezstija. Emanuele Novazio