Derevianko, un virtuoso fra i punk di Luigi Rossi

Derevianko, un virtuoso fra i punk Al gala conclusivo di Vignale Danza, un premio per il coreografo Aurelio Milloss Derevianko, un virtuoso fra i punk Entusiasmo per il danzatore nel balletto «Pagine di vita» di Massimo Stramacci -1 vincitori del concorso coreografico VIGNALE — Un grande coreografo e un grande ballerino per la conclusione di Vignale Dama. Il gala finale è stato equamente ripartito tra l'assegnazione detprenao Vignale Dama '86 ad Aurelio Milloss e lo spettacolo offerto da Vladimir Derevianko con la sua compagnia. La serata è stata ricca di riconoscimenti e di entusiasmo. Autorità locati e addetti ai lavori hanno premiato i vinci tori del primo concorso coreografico che si era svolto nei giorni precedenti con ampia partecipazione di gruppi provenienti da tutta Italia. I tre complessi risultati vincitori sono stati: Azimut di Fireme che ha presentato Orme del giovane coreografo svizzero Charles Vodoz; il Veneto Balletto di Padova con Steps di Andrea Francescon e il complesso Arcobaleno di Torino con la coreografia collettiva dal singolare titolo Stapanka. Una menzione speciale è andata al Visconte dimezzato del ballerino scaligero Sebastiano Coppa con Carmen Ragghianti presentato fuori concorso. Da notare che, dopo quello della Egri, è il secondo balletto sul racconto di Calvi- no visto in questi giorni. Una lunghissima ovazione ha accolte Milloss giunto espressamente da Roma per venire festeggiato in occasione del suo Stf compleanno con l'assegnazione del prestigioso riconoscimento. Il maestro italo-ungherese si è dimostrato particolarmente sorpreso e commosso per il calore dell'accogliema dei molti giovani, probabilmente ignari della sua sterminata opera creativa, ma certo consapevoli dell'importama storica che Milloss ha rivestito nella rinascita del balletto italiano. La parte spettacolare della serata conclusiva dellT edizione era costituita dalla novità di Massimo Stramacci, Pagine di vita, su un collage musicale molto vario, con disco-music e composizioni di Chopin, Debussy e Prokofiev. La provenienza televisiva del coreografo è apparsa subito evidente dall'esibizione della compagnia Damaidea formata da giovani di varia estrazione e comprendente anche la classica Paola Belli, moglie e partner di Derevianko. Quest'ultima coppia è risultata spesso avulsa dal contesto sia tecnico che stilistico della compagnia. Lei è una sorta di Giulietta tenera e ro¬ mantica capitata per sbaglio ad un raduno punk; lui formidabile e virtuoso che ha dispiegato tutto il vocabolario tecnico appena mascherato 8a s'trambi costumi nvn'iém? pre di gusto sopraffino. Cosi come non erano sopraffine le esibizioni dei pur dotati ragazzi anch'essi sommariamente bardati da un non precisato figurinista in vena di trovarobato stracciarolo. Gli spettatori sono stati egualmente trascinati all'entusiasmo da quello straordinario damatore che si rivela sempre di più Derevianko, forse talmente in lotta con le sue radici accademiche sovietiche da indulgere a questi impropri e spuri inserimenti in dimensioni sperimentali pseudo moderne. Resta il dato di fatto positivo di un progressivo avvicinamento ad una sfera espressiva attuale inconcepibile fino a pochi anni orsono per questo singolare artista dotato di una tecnica che ha pochi confronti. Ne ha beneficiato di riflesso la compagnia che ha ricevuto consensi certamente da indirizzare principalmente al suo leader. Luigi Rossi d Derevianko nello spettacolo di Vignale: il danzatore sa passare dall'accademismo alla sperimentazione

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