Le voglie dei giovani turisti di Franco Giliberto

Le voglie dei giovani turisti Come sta cambiando nei ragazzi il modo di vivere in libertà la grande estate Le voglie dei giovani turisti Infunano le polemiche sui divieti di bivacco, ma si registrano segni di declino per autostop e sacco a pelo: solo una minoranza vi ricorre - Il miraggio è di avere gratis un tetto sopra la testa e i trasporti a prezzo politico DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — I giovani amano sempre meno dormire sotto le stelle, nel sacco a pelo. E anche i viaggi in autostop sono in forte declino. Le due piccole novità — in questa estate che ha generato vistose polemiche su certi «trattamenti intolleranti- riservati ai ragazzi squattrinati — emergono da alcuni semplici rilievi statistici. Vari punti di osservazione sui movimenti del turismo giovanile danno conferma del nuovo stato di cose: le informazioni più significative vengono da Firenze e da Venezia, che rimangono città capisaldi anche per il turismo di piccolissimo cabotaggio. In questo periodo, un'area che sulle rive dell'Arno fin dal 1983 era stata appositamente attrezzata per ricevere i saccopelisti, ospita in media, ogni notte, 150 giovani, contro gli oltre 500 che potrebbe contenere. Nel 1983. quando Villa Favard aprì i cancelli per la prima volta, la ressa fu indescrivibile, il «tutto esaurito» arrivò presto. Non furono tenere le cronache di allora che descrivevano le notti trascorse sui tavolacci da tanti ragazzi: troppi erano gli ospiti in condizioni pietose, dall'aria sballata e intontita, sospettabili di tossicomania. • Le cose sono andate via via migliorando — dice il vicesindaco e assessore al Turismo di Firenze. Nicola Cariglia — poiché nel 1984 e nel 198S la popolazione di saccopelisti è sensibilmente diminuita, mentre la qualità (se cosi posso dire) dei nostri ospiti ci ha dato sempre meno preoccupazioni. Quest'estate poi, siamo particolarmente soddisfatti. I giovani che hanno preso posto a Villa Favard ci sono apparsi di una compostezza notevole-. Continua il vicesindaco: • Rimane il fatto che il fenomeno dei saccopelisti va scemando, se consideriamo i numeri degli arrivi e delle presenze. 1 giovani amano sempre più le comodità. Va bene che Villa Favard li ospita gratis. Ma un vero letto in una stanza, sia pure in una locanda o presso un modesto affit tacamere. sono sempre più graditi. I ragazzi dell'86 sembra che, giustamente, preferiscano le comodità-. Altro dato di un certo interesse: i saccopelisti.che Ire- quentano le nostre città d'arte sono in maggioranza stranieri. Un esempio. L'altro ieri a Villa Favard hanno dormito 32 italiani e 129 tra tedeschi, olandesi, spagnoli, inglesi, francesi. Età oscillante fra i 18 e i 25 anni, nella grande maggioranza dei casi. Il vicesindaco Cariglia ha fatto fare un po' di conti. Il mantenimento dell'attrezzatura di Villa Favard (piazzale con tavolacci e tendoni per riparare gli ospiti dalla pioggia eventuale, oltre ai servizi igienici) costa al Comune dalle 25 mila alle 30 mila lire quotidiane per ragazzo. Con una cifra inferiore, esistono affittacamere a Firenze (sono un migliaio, ma ufficialmente censiti soltanto 316, con 1496 posti letto a disposizione) che darebbero volentieri una •sistemazione civile- a molti giovani. Facendosi pagare dal Comune, s'intende. Diecimila lire per notte, mettiamo? Roberto Scatizzi, presidente nazionale dell'Assoturismo (Confesercenti) dice: •Probabilmente vede giusto il vicesindaco nel considerare il fenomeno dei saccopelisti in esaurimento, almeno stando alle statistiche. A maggior ragione si potrebbe fare una convenzione con gli affittacamere. Il Comune risparmierebbe. Altre città d'arte potrebbero imitarci.I ragazzi avrebbero un tetto sicuro. E chi proprio volesse sul capo un tetto di stelle, potrebbe accomodarsi sui terrazzini degli affittacamere. Oltre tutto, avremmo un minimo di controlio su questa folla di giovani-. Anche a Venezia la linea di tendenza sta divendando questa: sistemare "dignitosamente» chi rimane senza so luzioni per la notte, piuttosto che veder stendere i sacchi a pelo sotto i portici di piazza San Marco o sul piazzale della stazione di Santa Lucia Luciano Gallo, dirigente dell'Ostello lagunare, afferma d'altro canto che i saccopeli sti stanno diminuendo di numero, pur se le loro vicende sono state pubblicizzate come se il trattamento riservato a questi ragazzi fosse «la cartina di tornasole della democraticità del Paese-. Gallo commenta: «Il nostro Ostello ha trecento posti. Il pernottamento, con la piccola colazione, costa da noi diecimila lire. In luglio e agosto, purtroppo, respingiamo ogni giorni dalle 30 alle 50 persone. Ma hanno la possibilità di andare nei campeggi di Fusina o di San Nicolò del Lido. Da un po' di tempo i respinti possono anclie trovare un letto presso qualche affittacamere, grazie ai buoni uffizi dell'Ente per il turismo die si è sensibilizzato alla questione-. A Fusina. non lontano da Marghera. il campeggio maggiore ha mille posti letto. Il direttore. Benvenuto Stefan. spiega: «£' vero die i saccopelisti sono sempre meno; oscillano ormai tra il 7 e il 10 per cento dei nostri ospiti complessivi. Sono diminuiti anche del 70 per cento rispetto agli anni scorsi. Eppure, per venire da noi a dormire, pagano soltanto duemila lire per notte, prezzo che definirei politico. Ogni venti minuti, una linea di vaporetti parte da Fusina per Venezia (il pontile d'arrivo è alle Zattere) e viceversa, fino a mezzanotte. Si lamentano soltanto del costo del trasporto via Laguna, questo sì. perché il prezzo è doppio rispetto al pernottameli to». Il trasporto, gli spostamenti fra città e città: vecchie spine nel cuore del turismo squattrinato. Eppure, anche l'uso dell'autostop sta passando di moda. Riccardo Fazieri. titolare di un'agenzia fiorentina specializzata in proposte turistiche per studenti e clientela dalle possibilità limitate, dà questa interpretazione: -Chiunque si sposti in Italia avrà constatato, almeno a partire dal 1984, che ci sono sempre meno ragazzi a chiedere un passaggio agli automobilisti. A fare l'autostop resistono un po' più gli stranieri, perché nei loro Paesi questa abitudine è radicata da decenni. Ma da noi il fenomeno è crollato. CU anni del grande allarme per la droga e per l'Aids hanno avuto il loro peso. Sono stati gli automobilisti, prima di tutto, a perdere la loro benevolenza. Bastava che un ragazzo o una ragazza fossero un po'pallidi, un po' impolverati, con i capelli scomposti e l'abbigliamento sommario, e nessuno si fermava più a caricarli.- Fazieri aggiunge: «Anche oggi, più o meno, è la stessa cosa. Direi die molti giovani lo sanno, che sono stufi di stare ore e ore sotto il sole ad aspettare senza successo. Hanno abbandonato il campo, scegliendo il treno. E chi proprio non può, non paga il biglietto. Ma anche questa mia constatazione rientra nel discorso generale: i giovani dell'86 vogliono un minimo di comodità. Meglio se la otten¬ gono gratis, o quasi, come molte città italiane dicono di essere pronte a fare-. Insomma, basandosi sui pareri degli esperti, è possibile tentare un sommario identikit dei turisti più umili (per spessore del portafoglio e per abitudini spartane) che viaggiano nella grande estate: al 95 per cento, si tratta di giovani che non hanno più di 25 anni: al 65 per cento sono stranieri. E poi, le schiere dei saccopelisti italiani sono infoltite dagli «scappati di casa-, che dalla primavera all'autunno di ogni anno — secondo le statìstiche del ministero dell'Interno — sono circa 6000. ossia la cifra che corrisponde alle denunce. (Altre 2000 .fughe- non sarebbero nemmeno segnalate). Ma quest'ultimo è un dato da scomporre e analiz'sare: nell'intero 1985 le persone che si sono allontanate da casa «senza lasciare messaggi dettagliati- furono 4525 minorenni (4344 tornarono però all'ovile) e 3310 adulti (2933 si rifecero vivi all'abituale domicilio). Franco Giliberto

Persone citate: Benvenuto Stefan, Cariglia, Fusina, Gallo, Luciano Gallo, Nicola Cariglia, Roberto Scatizzi, Villa Favard

Luoghi citati: Firenze, Italia, San Nicolò, Venezia