L'oro per Vicino e Renosto terzo
L'oro per Vicino e Renosto terzo L'oro per Vicino e Renosto terzo ZURIGO — Per la terza volta in quattro anni. Bruno Vicino ha conquistato la maglia iridata di campione del mondo del mezzofondo prolessionisti. Il titolo è arrivato alla conclusione di una finale, sulla pista di Oerlikon. nella quale ha giostrato con sufficiente disinvoltura fugando in bellezza i timori della vigilia circa la sua ripresa dopo il malessere che l'aveva colto in batteria mercoledì e i dubbi da lui stesso alimentati nei giorni successivi. Il campione del mondo in carica, temendo di non essere all'altezza delle aspettative, aveva concesso al compagno di colori Renosto di giocare la sua carta onde portare in Italia ugualmente il titolo. Quando però, dopo mezz'ora, Vicino s'avvedeva che Renosto non era nelle condizioni migliori, dall'ultima posizione avuta per il sorteggio di partenza iniziava una facile e irresistibile rimonta che lo portava ad assicurarsi la testa della corsa davanti al belga Tourne ed allo svizzero Huerzeler che avevano lottato per la posizione di preminenza. Raggiunta la testa, Vicino (34 anni ma molta vivacità ed energia) si accontentava di controllare le mosse degli avversari i quali, evidentemente, non erano all'altezza di insidiarlo per strappargli il primo posto. Cosi nel finale l'unica emozione la offriva proprio Renosto il quale, dopo aver collaborato nella difesa del primato di Vicino, partiva a sua volta all'attacco e riusciva a rimontare un paio di avversari portandosi in terza posizione. Renosto migliorava dunque il risultato da lui ottenuto un anno fa a Bassano, allorché si piazzò quarto. Il terzo azzurro finalista, il velocista Rosola, per quanto ben disposto e protagonista della fase iniziale, ha poi ceduto concludendo la prova in ultima posizione con un distacco di 10 giri. Come si poteva immaginare dopo il felice impiego delle ruote lenticolari da parte di Baffi nel recupero e dei dilettanti azzurri nella finale, anche i tre nostri professionisti hanno gareggiato ieri sera con la stessa ruota piena, né si sono fatti sfuggire l'occasione i due tedeschi Betz e Schlaphoff, ai quali peraltro l'innovazione tecnica non ha apportato vantaggi determinanti. Con un bottino esaltante, due vittorie, una medaglia d'argento ed una di bronzo (agli altri è rimasto solo un argento e un bronzo in due prove iridate) il mezzofondo italiano rientra in patria con la soddisfazione di essere riuscito addirittura a far meglio di quanto aveva ottenuto un anno fa a Bassano. d. 1.
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