Una legge per la «nuova finanza» di Ugo Bertone

Una legge perla «nuova finanza» Un fenomeno che vale 40 mila miliardi è rimasto finora senza regole Una legge perla «nuova finanza» La stanno studiando la Consob, il Tesoro e Bankìtalia - Al centro della futura normativa vi è la tutela del risparmiatore - Ma occorre anche non inceppare la crescita delle nuove forme di investimento MILANO — Dice Giuseppe Zadra. direttore generale della Consob: ■Quando spiego ai miei colleglli stranieri che in Italia non esiste una disciplina di controllo su tutti gli intermediari finanziari non bancari mi guardano come se venissi dalla luna. Perfino la Corea ha affrontato con una legge i casi di conflitto di interesse tra intermediari e clienti». I tempi sembrano maturi per una legge. L'autunno sarà .senz'altro dominato da un confronto, probabilmente tuttaltro che pacifico, su questo problema. Sono scese in campo la Banca d'Italia e la Consob e sono al lavoro sia il Tesoro sia la commissione Finanze del Senato. I primi risultati si vedranno alla fine di settembre. Tutti, insomma, sono al lavoro ma non sarà facile venire a capo di una matassa complessa, cresciuta in misura vertiginosa e spontanea in questi anni, tra il successo dei titoli atipici e l'esplosione della Borsa. CHI SONO — Per la legge italiana, l'intermediario non bancario e poco più di uno sconosciuto. La legge del 1913 individua gli agenti di cambio e parla di operatori ammessi nei locali di Borsa, ovvero rappresentanti delle banche e delle commissionarie. E già qui si riscontra una lacuna: l'ordinamento si limita a affidare alla Consob un potere di vigilanza sul comportamento di questi soggetti nei locali di Borsa. Troppo poco, tanto che alcuni intermediari hanno impugnato il regolamento Consob sulle commissionarie (primo tentativo di imporre alcune regole del gioco) davanti al giudice invocando -un abuso di potere-. Ci sono. poi. i fondi comuni e le società dotate di una rete di vendita, per cui valgono le regole di disciplina dettate dalla legge sul fondi e dai regolamenti Consob. E gli altri? Recita la relazione Consob al Tesolo: -Accanto a queste categorie opera un'estesa gamma di società che. volta per volta e sema alcuna determinatezza, ricoprono tutti i ruoli possibili e non sono assoggettate dalla legge ad alcuna regolamentazione-. Tra queste, spiccano le gestioni di patrimonio per conto della clientela, un fenomeno esploso in questi anni. In questo comparto si inseriscono gli intermediari che hanno assunto la veste di fiduciàrie, ma il tema è assai più vasto: basti dire che. negli ultimi due anni, risultano nate a Milano a un primo sommario censimento almeno una cinquantina di società attive nella gestione di patrimoni, con le forme giuridiche più varie. QUANTO VALGONO — Una stima della .nuova finanza» e mollo opinabile. Se i o o i — si considerano tutte le gestioni non bancarie è facile sfondare il tetto dei 40 mila miliardi, poco meno dei 57 mila miliardi amministrati dai fondi comuni. Ci sono, poi. il leasing, il factoring e la vasta gamma dei nuovi servizi parabancari. Ma il problema pare più di qualità che di quantità. Non a caso. Piga dedica un'attenzione tutta particolare al tema delle società che partecipano ai consorzi di e< ,iocamento e garanzia di titoli offerti al pubblico. I CONTROLLI — Il tema più delicato, infatti, riguarda gli eventuali conflitti di interesse tra intermediari e investitori. In caso di collocamento, ad esempio, quale legge garantisce il cliente risparmiatore contro gli abusi dell'intermediario che, da un lato, fa un buon affare collocando un titolo, dall'altro, deve essere tenuto a valutare gli acquisti per conto della clientela sulla base del vantaggio del cliente? All'estero (Usa. Giappone. Gran Bretagna. Canada. Germania tra gli altri) si è scelta la via di imporre la specializzazione ai vari intermediari, vietando loro di svolgere alcune funzioni Incompatibili oppure imponendo precise comunicazioni tra cliente e intermediario sulla funzione svolta nei singoli affari. Inoltre, in Italia non esistono in pratica coperture contro i rischi di instabilità patrimoniale degli intermediari mentre (sistema inglese) altri hanno scelto la via dell'obbligo di una liquidità sufficiente al volume di affari oppure (sistema americano) relativo al rischio delle attività. CHI CONTROLLA — Sarà uno dei punti più controversi. La Banca d'Italia ha suggerito un sistema misto ove all'istituto di emissione spetti il controllo sull'affidabilità degli intermediàri e alla Consob quello sull'informativa e la trasparenza. Piga, dopo aver tratteggiato i confini della legge (definire gli intermediari e individuarne i requisiti professionali e patrimoniali e. infine, disciplinare i conflitti di interesse), si è limitato a sottolineare la necessità che il Parlamento individui l'autorità di controllo. Ma. a giudicare dal tenore della relazione, par di capire che la Consob rivendichi in questo campo l'esperienza e i successi ottenuti in questi anni con una gestione flessibile e pragmatica del controllo sul mercato. Sulla legge sarebbe destinata a svilupparsi la traina degli atti regolamentari — si legge. — Avrebbero cosi concreta definizione le regole da rispettare e troverebbero concreta prefigurazione le cadenze, le tipologie e lo spessore del potere di verifica del rispetto di tali regole-. Ugo Bertone Roma. Franco Pìga, presidente della Consob (Telefoto)

Persone citate: Franco Pìga, Giuseppe Zadra, Piga

Luoghi citati: Canada, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Milano, Roma, Usa