I quattro «rossi» dell'orto

i quattro «rossi» dell'orto Il radicchio di Treviso diventa doc, ma non trascuriamo gli altri tre i quattro «rossi» dell'orto TREVISO — La richiesta della Camera di commercio di Treviso per ottenere la denominazione controllata (doc) per il pregiate Radicchio Rosso trevisano porta d'attualità tutti i radicchi da foglie colorate, che rono numerosi e che forse il profano può confondere. Il più noto è quello che presto diventerà doc: Radicchio rosso di Treviso. E' detto anche Cicoria trevigiana. A differenza di altre varietà che vedremo più avanti, ha foglie lunghe e strette, che d'autunno prendono una bella colorazione rosso sanguigna, mentre prima sono verdi. Il cespo, con l'imbianchimento, raggiunge una lunghezza di circa venti centimetri. Le foglie hanno forma lanceolata, la nervatura centrale è bianca e molto sviluppata, il lembo fogliare liscio con il margine intero. Per questo radicchio, lo speciale Consorzio ha stabilito precise norme qualitative, indicando in quali Comuni può essere prodotto, l'obbligo dell'operazione di forzatura e imbianchimento, la classificazione in due categorie merceologiche: extra e prima. Nella extra può essere incluso il prodotto di qualità superiore, con cespi uniformi, sano, pulito, privo di odori e sapori sgradevoli, le foglie devono avere il colore caratteristico, la costa dev'essere bianca e croccante. La radice, una volta pulita, deve avere la lunghezza non superiore a un terzo di quella del cespo con diametro al colletto non superiore a 2,5 cm; il cespo dev'essere lungo tra i 14 e i 20 centimetri. Nella prima categoria, mantenendo identiche le altre caratteristiche, è richiesta una sufficiente uniformità della lunghezza e dello spessore del cespo e dell'aderenza delle foglie: la radice non deve superare un terzo della lunghezza del cespo, con un massimo di 7 centimetri. Un'altra varietà di radicchio è il Rosso di Verona. Si ritiene derivi per selezione dal Rosso di Treviso, dal quale differisce per essere più corto e per avere foglie più larghe, arrotondate all'apice e disposte prima a rosetta, poi a palla. Esse assumono in autunno un bel colore rosso molto delicato e un sapore gustoso. Rosso di Chioggia. E' una razza, o ecotipo, caratterizzata da foglie variegate che si uniscono a palla, assomigliando alla lattuga cappucci. La nervatura principale è bianca, ma meno pronunciata delle altre varietà, mentre le nervature secondarie sono più evidenti. Il fittone ha dimensioni ridotte e viene reciso a 6-7 centimetri. Variegato di Castelfranco E' simile al Radicchio di Ve- rona. differisce da questo per avere foglie variamente colorate di rosa e di rosso più o meno intensi, marmorizzate, spesso con striature verdi che si distribuiscono irregolarmente sulla lamina fogliare. Con l'imbiancamento i colori divengono delicatamente vivaci e la pianta assume l'aspetto di un fiore rosa. A differenza del Verona, rimane a rosetta senza stringersi a palla. In genere, i radicchi a foglie colorate si seminano dalla metà di giugno alla metà di agosto, in file distanti circa 25 centimetri. Le cure coltu¬ rali consistono soprattutto in diradamenti, scerbature, sarchiature, irrigazioni anche abbondanti secondo la stagione, ma mai eccessive, per non spingere troppo la vegetazione. Anche se questa pratica è ormai in uso quasi soltanto per il Radicchio rosso di Treviso, perché gli altri tipi di radicchio (soprattutto quello di Verona) non necessitano più di tale operazione: avendo foglie molto appressate, basta lo schermo di quelle esterne per impedire che la parte centrale sia raggiunta dalla luce. Per le varietà che richiedono l'imbianchimento (prima fra tutte, come detto, il Rosso di Treviso) sono invece necessarie molteplici operazioni e locali adatti, consistenti per lo più in cantine. Le piante intere si scalzano, si ripuliscono e se ne spuntano le radici e le foglie, che vanno recise a due centimetri dal colletto; quindi le radici si inseriscono, nel locale buio, in uno strato di dieci centimetri di sabbia o terriccio leggermente inumidito, e si copre il tutto con paglia. Se il locale è freddo, bisogna preparare un «letto caldo», formato da uno strato di letame fresco, sul quale si appoggia un cassone con il substrato umido, dove vengono messe le piantine. Rusticus Tre delle quattro varietà di radicchio: in alto il (< Rosso di Verona) e il «Variegato di Castelfranco», sorto il famoso ''Rosso di Treviso»

Persone citate: Cicoria, Radicchio