Solo il Nord chiede il condono

Solo il Nord chiede il condono Abusi edilizi: nel Sud irrisorie le domande di sanatoria Solo il Nord chiede il condono Dossier del ministero - Seicentomila autodenunce - A Napoli soltanto 4332 ROMA — La legge per la sanatoria degli abusi edilizi ha funzionato solo in parte. Le numerose modifiche successive e gli «effetti-annuncio-, ne hanno limitato l'efficacia. A un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore il Paese risulta diviso in due. Da un lato il Nord, che ha risposto in buona misura alle nuove disposizioni, dall'altro il Sud. che lo segue a notevole distanza, con un «abusivismo sommerso» difficilmente quantificabile. In ogni caso i costi complessivi del recupero ambientale «saranno di gran lunga superiori a qualunque ottimistica previsione di entrala connessa con il condono, con riferimento sia all'oblazione che al contributo di concessione». Sono questi i dati salienti del dossier presentato alla Camera dal ministero dei Lavori Pubblici relativo alla legge sulla sanatoria degli abusi edilizi. Il documento, che consta di circa 200 cartelle zeppe di dati e di grafici prende in esame l'applicazione della legge dal 28 febbraio 1985 (data di approvazione) al 28 febbraio 1986: circa i capoluoghi di provoncia i dati si ampliano fino a tutto marzo. Le domande di sanatoria raccolte dai Comuni ammontano a 624.986: 2.85 ogni cento abitazioni esistenti al 1981. Capeggia la classifica l'Italia settentrionale con 274.391 richieste presentate, pari al 43.9 per cento, seguita da quella centrale (201.783 pari al 32.29 per cento), dal Meridione (111 039 pari al 17.77 per cento) e dalle isole (37.773 pari al 6.04 per cento). E' riscontrabile, dunque. «una scarsa propensione alla sanatoria da parte dei cittadini dell'Italia meridionale e insulare», che risulta evidente se si raffronta il numero delle autodenunce con quello dei verbali di contestazione di abusivismo edilizio redatti dalla polizia giudiziaria. La maggior parte delle autodenunce si concentra nei Comuni con meno di 20 mila abitanti (235.236 domande pari al 37.64 per cento del totale). Subito dopo le città con oltre 400 mila abitanti dove le richieste di sanatoria sono state 136.527 pari al 21.84 per cento. Le regioni che registrano il maggior numero di autodenunce sono il Lazio, la Toscana, l'Emilia-Romagna e il Veneto. Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia la classifica è guidata da Roma con 70 mila richieste di sanatoria, seguita da Bologna (20 mila domande), Milano (15.825) e Torino (15.539). Nel Sud le autodenunce sono ridotte ai minimi termini: a Napoli sono state presentate 4332 domande, a Salerno tremila, a Pescara 2585. a Bari 2200 e a Taranto 2150. Sempre con riferimento ai capoluoghi di provincia il dossier presenta dati aggiornati al 30 marzo di quest'anno. Dati che mostrano una inversione di tendenza rispetto all'anno precedente Infatti, mentre le domande presentate a fine febbraio ri sultavano essere 245.157. un mese dopo sono balzate a 726.400 con un incremento pari al 196.30 per cento. Il maggior numero di domande in più e concentrato nel Meridione, dove si passa da 26.669 a 92.624 (+246.92 per cento) e nelle isole (da 9455 a 55.110: +482.80 per cento). E' evidente che la data di scadenza per la presentazione, gli ulteriori provvedimenti «annunciati» volti a facilitare i pagamenti e alcuni abbattimenti di imposta hanno spinto molti all'autodenuncia. Per quanto riguarda i verbali di contestazione redatti dalla polizia giudiziaria il più alto tasso di presenze si registra nel Mezzogiorno Infine, le tipologie di abuso edilizio. Le ristrutturazioni interne e gli ampliamenti di edifici già esistenti (62.04 per cento) guidano la classifica. Seguono gli edifici realizzati senza concessione (35.46 per cento) e le lottizzazioni e occupazioni di suolo demaniale (appena 1*1.70 per cento dei casi).