Rock e jazz in pareggio, nostalgie retro in rosso

Rock e jazz in pareggio, nostalgie retro in rosso Bilancio dell'estate di musica nelle città: a Torino contributo del Comune per i concerti a pagamento Rock e jazz in pareggio, nostalgie retro in rosso Due spazi: di massa alla Pellerina (65.734 paganti), per pochi al Caffè Concerto (quasi 11 mila persone) TORINO — A differenza di •■Milano Suono», ette ha raccolto in una sola settimana i concerti di musica giovane, Torino ha centellinato per più di un mese la sua musica d'estate, la tradizione dei ..Punti Verdi» si è diversificata: rock e jazz per molti alla Pellerina, con discoteca: dixie, retro e nostalgie sottili per pochi al Caffé Concerto, con ristorante. A differenza di Genova, la musica estiva a Torino non è gratuita, ma ha prezzo relativamente -politico-. I concerti, terminati il 5 scorso con i Weather Update, costavano dalle 7 alle 12 mila lire, secondo il cachet delle star. Le cifre ufficiali parlano di 65.734 paganti, e i -portoghesi- die hanno ascoltato la musica sdraiati sui prati del parco, fuori dal recinto, saranno almeno altrettanti. Il contributo del Comune alla Pellerina, a fronte di un programma di 18 concerti, è stato di 178 milioni e mezzo, divisi fra Arcimedia e Aics, ■organizzatori per tradizione dello spazio, lasciando loro onori e oneri», come ricorda l'assessore Mar sano. Rispetto all'85. 22 milioni in meno: -perché avevamo pochi soldi», spiega semplicemente Marzano, ma il Comune ha provveduto a tutte le strutture, dal palco alle tribunette. Arci e Aics, appoggiate per alcuni concerti alla -Good Music-, dicono che il loro bilancio estivo è in pareggio, anche grazie alle quasi diecimila persone (dati d'inizio agosto) che hanno frequentato la discoteca, e «sebbene la spesa per i cachet sia aumentata più del doppio rispetto alla scorsa estate», come precisa Giulio Muttoni dell'Arci. Si dice che tale spesa sia stata sul mezzo miliardo: qualcuno sostiene che in realtà, alla fine, ne sia venuto fuori anche il guadagno. A completare il programma, manca soltanto la Festa di Ferragosto, cui prenderanno parte un'orchestra-spettacolo e Gianfranco D'Angelo. Polemiche sulla Pellerina non sono mancate neanche quest'anno. Due i problemi cronici: posti a sedere, disposti in seguito a numerose proteste, e lamentele per il •rumore- della musica. Resta controverso il numero dei concerti previsti dalla delibera comunale: 18. Per arrivarci. Arci e Aics conteggiano anche l'improvvisa performance di Wayne Tooker. un intraprendente -americano a Torino- che fa musica country accompagnandosi con la chitarra, esibitosi davanti a 250 persone. Malumori anche per i cambiamenti di programma, che hanno finito per penalizzare le stesse presenze: soprattutto per il grande Aznavour, sostituito da un piccolo Scialpi, che ha avuto il minimo stagionale nel pop con 567 paganti. La Good Music assicura che Aznavour verrà recuperato in autunno, ma è improbabile che a teatro il prezzo resti da Punto Verde, 12 mila, cornerà annunciato. -Maglia nera- è stata, certo immeritatamente, l'Orchestra del Teatro Regio, annunciata anch'essa con pochissimo anticipo, con soltanto 315 spettatori. La -maglia rosa- se l'è guadagnata invece l'eroe più popolare. Eros Ramazzotti, che ha fatto l'esaurito con 11 mila presenze, seguito da Arbore con 8400 paganti, dai Level 42, da Cocciante. Le punte di maggior prestigio sono state raggiunte nel rockjazz tanto di moda, con Ray Charles e Miles Davis, Metheny e Buddy Rich e i nuovi Weather di Za winul: -Le presenze sono state al di sotto delle attese, anche per colpa del maltempo — commenta Ramella dell'Aics — ma abbiamo voluto la qualità, e per la prima volta è venuta gente da fuori Torino per concerti in esclusiva per il Nord Italia». Un trattamento diverso è stato riservato, da parte del Comune, al nuovo spazio del Caffé Concerto nel cuore del Valentino, gestito da Endas e Radioflash: 45 milioni di contributi e le sedie («Quelle non ci mancano mai», dice Marzano). Per affittare e sistemare l'area, gli organizzatori hanno speso 40 milioni e sono finiti in rosso per 17/18. Marzano giustifica la disparità: «Abbiamo deciso all'ultimo momento, non avevamo più soldi. E soprattutto è stato un primo esperimento». Con Cavicchioli e Arigliano, lo swing del vecchio Bonino e il pianobar, Serpiente Latina, una capienza sui 650 posti, il Caffé Concerto per il clima -umanosi è guadagnato un pubblico particolare, sui trent'anni, afflusso complessivo quasi 11 mila persone. Qualche appuntamento di prestigio, come quello di Bruno Martino, è saltato per il maltempo. L'entrata costava 5 mila lire, il ristorante (sovente in débàcle) aveva prezzi tutt'altro che politici. «E' stato un investimento per il futuro — commenta Luciano Casadei, anima del progetto — per l'anno prossimo, ho in mente più punti, per pubblici diversi, in clima di tranquillità». Marzano rivendica parte dell'idea: «E' uno spazio che riprende la tradizione del dehors a Torino, quando mi è stato proposto, ci avevo già pensato Dopo il divorzio traumatico dall'Arci, con odi non ancora placati, l'organizzatore del concerto dei Rolling Stones non ha perso la sua verve polemica: «Ormai i Punti Verdi vengono gestiti in proprio da organizzazioni, e il Comune, l'anno prossimo, dovrà valu tare più progetti e accogliere quello con costi minori e maggiori garanzie sul programma». Marzano dice che ai prossimi Punti Verdi comincerà a pensare in ottobre: «Ma la formula che abbiamo adottato mi sembra la migliore possibile, non credo che eambieremo Marinella Venegoni A Kros Ramaz/ottì il record torinese: ha fatto l'esaurito