«Investitore attento offerte a alte rìschio» di Ugo Bertone
«Investitole attento offerte a alte rìschio» La Consob più severa nei controlli sulla Borsa «Investitole attento offerte a alte rìschio» MILANO — Si può vendere l'uovo marcio purché il pubblico possa capire quello che è. E' questa la regola, recepita solo in piccola parte dal grande pubblico (e pure dalla magistratura), che disciplina il rapporto tra gli emittenti di sollecitazioni al pubblico risparmio e la Consob, secondo le regole previste dalla legge che ha istituito i fondi di investimento. In realtà, in Italia non si fa nulla di diverso da quanto accade in altri Paesi (vedi Usa, Gran Bretagna o Giappone) almeno in questo campo. Ma la confusione regna sovrana, almeno a livello di largo pubblico (e di tribunali in quanto la Consob è già stata citata in giudizio almeno in un caso, quasi come coimputata per le deficienze dei prospetti di cui è responsabile la società). Per questo ha provocato un certo sconcerto la pubblicazione sul giornali di un annuncio relativo al prospetto di offerta di obbligazioni di alcune società, con sede ad Asti e Torino: Fiminter. Italfidi, Fidint e Italiana Finanziamenti. L'importo è modesto (poco più di tre miliardi in tutto) ma la dizione imposta dalla Consob merita una certa attenzione. «Si fa presente — recita l'annuncio imposto dagli uffici Consob — che l'operazione è ad alto rischio in quanto l'entità degli utili evidenziati nei bilanci delle società emittenti i prestiti obbligazionari allo stato attuale non è tale da poter assicurare il pagamento degli interessi ed il successivo rimborso dei capi tali-. Seguono altre 15 righe dedicate ai rischi dell'operazione. L'episodio vale come esempio dell'abilità raggiunta dai funzionari di Piga: non si entra nel merito delle offerte ma il pubblico deve essere messo a conoscenza dei rischi che corre. Poi decida da adulto. Purtroppo, la Consob dispone di ben scarsi mezzi per controllare che, dopo l'offerta, tutto proceda come da promessa. Ma qualcosa si sta muovendo, in ab¬ binamento con le società di revisione. E' questo un esempio dell'enorme sforzo di crescita dell'informativa del mercato che sta coinvolgendo la Consob anche nel bel mezzo della calura estiva, ove, per tradizione, le sorprese non mancano. Ancora una volta Franco Piga, presidente della Consob, ha tenuto fede alle promesse. La relazione annuale al Tesoro sull'attività della Consob non si è limitata a ripercorre l'attività del 1985 ma il documento giunto sul tavolo di Goria nei giorni scorsi si presenta come un vero libro bianco sul mercato mobiliare italiano, alla ricerca di una chiarezza e di una regolarità di funzionamento che appaiono ormai indispensabili alla vita di Piazza Affari e di tutta la finanza italiana. Un libro bianco, tra l'altro, che ha il pregio di mettere di fronte a precise responsabilità la classe di governo: responsabilità legislative e politiche. Non va dimenticato, infatti, che la Consob, organo collegiale composto per legge da cinque membri, è da più di due anni (le dimissioni di Gianni Pasini risalgono al maggio '85) composto da quattro membri di cui solo Piga, nominato all'inizio del 1984, non opera in regime di prorogano. Paolo Polinetti e Vincenzo Matturri sono scaduti nel febbraio scorso; la nomina di Bruno Pazzi risale addirittura al '78, per cui il commissario è in proroga da tre anni buoni. Ma veniamo ai punti «caldi* della relazione di Piga. 'Seppur in ritardo — dice il presidente — l'Italia è stata interessata da una crescita più che proporzionale del mercato mobiliare... A questa evoluzione ha corrisposto solo parzialmente il quadro normativo. Il tema del controllo secondo regole che tutelino il risparmio senza soffocare il processo di innovazione si impone all'attenzione del legislatore-. Insomma, bisogna regolare tre aspetti del fenomeno: 1) I prodotti. 2) Gli intermediari. 3) Le strutture operative. Sul punto 1) e 3) le cose, dopo una lunga azione, vanno meglio. La grande battaglia si gioca sul tema degli intermediari ove è già scesa in campo la Banca d'Italia proponendo un sistema misto di controlli che non gode di grandi favori in Consob. Ugo Bertone
Persone citate: Bruno Pazzi, Franco Piga, Goria, Paolo Polinetti, Pasini, Piga, Vincenzo Matturri
Luoghi citati: Asti, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Milano, Torino, Usa
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