Non poteva essere la festa di sempre

Non poteva essere la festa di sempre Non poteva essere la festa di sempre □AL NOSTRO INVIATO VILLAR PEROSA — E' stata una festa senza ospiti, se cosi possiamo esprimerci, e dunque è riuscita maluccio, almeno in confronto al passato quando il vernissage di Villar non era una semplice partita di calcio ma un grande abbraccio in famiglia, la squadra, i tifosi, Boniperti, gli Agnelli, tutti insieme a celebrare il rito solenne del ritorno al calcio della Juve. Ieri invece non c'era nessuno, con tutto il rispetto per chi era presente per amore o per forza. L'Avvocato era in Germania, Boniperti a Forte dei Marmi, e mancavano anche Umberto, Edoardo e Giovanni junior. Fuori campo non c'è stata partita. E pure dentro, a ben vedere, dove la Juve ha sudato e arrancato nell'afa priva di Platini e Laudrup, i quali (equazione) stanno alla squadra come Agnelli e Boniperti alla società. Può darsi che qualcuno, data la situazione, si sia sentito trascurato, se non tradito, nel profondo del suo cuore bianconero. Non abbiamo colto, ieri a Villar, la solita at mosfera di gioia e di attesa, l'eccitazione di prendere parte alla festa. C'erano tre-quattromila persone accaldate e alla fine anche un poco annoiate, e la sensazione diffusa che Villar abbia perso, forse per sempre, un pezzo del suo fascinoso passato: erano anni, secoli che gli Agnelli rendevano ricca e bella con la loro presenza la prima uscita della Juventus, e dunque è stato un duro colpo alla tradizione. Possibile, si chiedeva qualcuno, che la Svizzera ci abbia portato via, dopo la squadra, anche il piacere tutto nostro di vederla tornare in famiglia? Comprendiamo il disappunto dei tifosi, e in parte lo condividiamo, però siamo dell'opinione che la scelta di cedere il palcoscenito ai giocatori e a Marchesi, da parte di Agnelli e Boniperti, sia stata corretta. Anzi un gran colpo di classe. Boniperti. sabato scorso a Macolin, ha parlato a lungo, ha detto tutto quel che c'era da dire, ha esaurito (ironico commento suo) le scorte verbali di un anno intero. Cosa avrebbe potuto aggiungere, il presidentissimo, ieri dopo la partita di Villar? E l'Avvocato, inseguito e raggiunto sulla via di Berna, il giorno dopo, ha letteralmente sbaragliato il campo con i suoi pungenti giudizi sul calcio e i suoi eroi: ha vinto senza troppa fatica, segnando una valanga di gol agli avversari, ed evidentemente ha pensato bene che non era il caso di stravincere. Carlo Coscia

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Germania, Svizzera, Villar Perosa