ll 90 per cento non accetta l'ospizio

lì 90 per cento non accetta l'ospizio lì 90 per cento non accetta l'ospizio 11 90 per cento degli uomini e il 78 per cento delle donne vive nella propria casa; la percentuale è, non distinta per sesso, del 90 per cento di anziani che vive nella propria abitazione tra i 65 e i 75 anni e del 79 per cento oltre i 75 anni. Oltre i 65 anni vivono soli il 53 per cento dei celibi-nubili, il 2 per cento dei coniugati, il 60 per cento dei separati-vedovi. Oltre 60 mila ul¬ trasessantacinquenni (di cui circa 50 mila donne) vivono soli: tra questi il 60 per cento ha figli. La solitudine è spesso causa di peggioramento delle condizioni di salute: tra coloro che, pur essendo autosufficienti, sono in lista di attesa per entrare in una casa di riposo; il 27 per cento sostiene che la scelta è dettata proprio dalla solitudine e il 10 per cento perchè non vuole essere di peso ai parenti; il rimanente indica, oltre ad altre ragioni la paura del peggioramento delle condizioni di salute. La possibilità di finire i propri giorni in una casa di riposo aumenta considerevolmente per gli anziani che stanno molte ore soli, per chi non si reca mai in visita da amici, parenti o conoscenti, per chi non riceve e non fa telefonate o non fe¬ steggia mai il compleanno in compagnia. L'assessorato all'assistenza del Comune interviene con sostegni di vario tipo nei confronti degli anziani ammalati o in condizioni economiche disagiate che vivono nello loro abitazioni. Nello scorso anno sono stati spesi poco meno di 5 miliardi per l'integrazione del minimo vitale a 3982 nuclei (per minimo vitale si intende la pen- sione minima più 120 mila lire per le spese di affitto al mese e un contributo annuale per il riscaldamento). Con 921 milioni si sono compiuti interventi una tantum di assistenza economica (pulitura delle case, acquisto di piccoli elettrodomestici, installazione del telefono) di cui hanno usufruito 1717 anziani. Altri 780 nuclei hanno usufruito dell'assistenza domiciliare svolta da 120 addetti. In città esistono sei istituti per anziani autosufficienti per un totale di 870 posti; sono ospitate persone con reddito basso (la retta è di 20 mila lire al giorno) e per circa 220-250 ospiti il Comune integra la retta. In tutta Torino ci sono pensionati per autosufficienti per un totale di 2500 posti. *Glt' «fhziant non lautosuffiorenti Sooverati in'Wìsitiure publiche o convenzionate sono 1597; l'utente paga una retta di tipo alberghiero, mentre le spese di assistenza sanitaria sono a carico del servizio sanitario nazio naie che ha speso nell'85 in questo settore 8 miliardi. Le rette sono di circa 25 mila lire al giorno di cui 400 pagate dai ricoverati e oltre 900 dal Comune. I posti disponibili sono complessiva mente insufficienti alle richieste.

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