OSSERVATORIO
Due sfide per Barco OSSERVATORIO Due sfide per Barco (Guerriglieri e conservatori contro il neopresidente colombiano) Non è cominciato sotto i migliori auspici il nuovo corso colombiano. Mentre il programma prevedeva un tranquillo passaggio dei poteri dall'era conservatrice di Belisario Betancur alla maggioranza liberale, piena di spunti innovatori, due eventi — uno di matrice terroristica, l'altro politico — hanno guastato l'atmosfera di festa per la cerimonia dell'insediamento del neopresidente Virgilio Barco Vargas. A poche ore dal suo giuramento, si sono rifatti vivi i guerriglieri del Movimiento 19 aprile di estrema sinistra sferrando un sanguinoso attacco contro la stazione della polizia di Nemocòn. vicino Bogotà. culminato nell'uccisione del comandante della piccola guarnigione. Poi. ad aggravare la situazione già lesa, l'imprevista decisione dei conservatori di rompere la coopcrazione bipartitica, in alto da un trentennio, per schierarsi sulla linea dell'opposizione intransigente, ha infranto il tradizionale fairplay fra i due schieramenti. Indubbiamente si tratta di segnali minacciosi per il Paese sudamericano che si appresta a voltare pagina, proprio a metà del guado di una fase congiunturale assai delicata, alla ricerca della stabilità interna dopo quattro anni di tentativi inconcludenti nell'affrontarc le crisi endemiche della Colombia: la lotta all'insurrezione c quella, ancora più impegnativa, tesa a debellare la piaga secolare dei narcotrafficanti. Se i ribelli filomarxisti sono tornati ad agire in questa circostanza, quando tutto lasciava supporre che avrebbero continuato a rispettare la tregua concordata durante le elezioni di maggio, ciò vuol dire che il progetto di Barco («mano tesa ma polso fermo>) nel trattare con gli estremisti rischia il fallimento. Citi uomini dcll'«M 19» non si fidano infatti dell'eventuale rientro nella legalità in cambio della deposizione delle armi perché dubitano della capacità del nuovo Capo dello Stato nel tenere sotto controllo gli <<escuudròncs de la mutrie» di tipo brasiliano che continuano la (■guerra sporca» con la connivenza dell'esercito. E sanno soprattutto che nessun tribunale perdonerà loro il dramma scatenato lo scorso 6 novembre con l'assalto al Palazzo di giustizia nella capitale in cui perirono 94 persone. L'avvertimento di Nemoeón potrebbe tuttavia restare circoscritto alla classica prova di forza in attesa di avviare negoziati nella speranza di strappare il massimo delle concessioni. I guerriglieri appaiono sfiancati dalla lunga clandestinità, raccolgono ormai pochi proseliti, Barco può comunque opporre un esempio incoraggiante, i buoni rapporti istaurati con l'Unione patriottica nata dal Fare, le disciolte forze armate rivoluzionare colombiane ed ora rappresentate addirittura in Parlamento. Di diversa natura è invece il dissidio che sta separando liherales ed i nostalgici di Betancur. Da decenni la Colombia faceva testo nel novero delle turbolente democrazie latinoamericane tramandando la legge ferrea, non scritta ma inoppugnabile, della staffetta alla presidenza, ogni quattro anni, fra liberali ed i loro rivali. Adesso il principio dell'alternanza salta improvvisamente e diventa difficile ricucirlo. In sostanza, ai conservatori non va giù che Barco, ex ambasciatore a Washington, abbia deciso di sganciarsi dal terzomondismo propugnato dal predecessore per sostituirlo con posizioni filomcricane in seno al Gruppo di Contadora; piace ancora meno la decisa ostilità espressa nei confronti del regime sandinista del Nicaragua; temono inoltre che. pur di stroncare il traffico di cocaina, possa aprire le porte della nazione all'intervento dei «Rambo antidroga» Yahkées. Piero de Garzarolli
Persone citate: Barco, Belisario Betancur, Piero De Garzarolli, Virgilio Barco
Luoghi citati: Bogotà, Colombia, Nicaragua, Washington
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