Usa-Urss, partenza lanciata di Ezio Mauro

Usa-Urss, partenza landata Annuncio improvviso: superdelegazioni si incontreranno a Mosca Usa-Urss, partenza landata Saranno guidate da Nitze e dal responsabile dei negoziati di Ginevra Karpov DAL NOSTRO INVIATO WASHINGTON — Improvvisamente, la Casa Bianca e il Cremlino hanno deciso di far incontrare per due giorni, lunedi e martedì prossimo a Mosca, due delegazioni di esperti di altissimo livello, con il compito di discutere tutti i temi compresi nell'agenda dei colloqui tra Shultz e Shevardnadze. previsti per il 19 e 20 settembre a Washington: il gruppo americano sarà guidato da Paul Nitze. consigliere ufficiale per i problemi del disarmo, che avrà di fronte Viktor Karpov, capo della delegazione sovietica ai negoziati di Ginevra. Una decisione cosi improvvisa che ha colto di sorpresa gli stessi partecipanti, almeno da parte americana. Nitze aveva già lasciato Washington all'inizio della scorsa settimana per un mese di vacanza nel Maine, e Richard Perle, il sottosegretario alla Difesa che fa parte del gruppo di sette uomini scelti per l'incontro di Mosca, era addirittura già partito per il Sud della Francia, dove va ogni anno in agosto. •Io immagino che in questi casi prima si prende la decisione di partecipare, poi. solo in seguito, si decide chi dovrà partecipare' ha spiegato ieri con qualche imbarazzo un portavoce della Casa Bianca, insistendo nell'assegnare un ruolo di esperti e non di negoziatori ai membri della delegazione americana. In realtà tutti gli osservatori concordano nel dire che il meeting di Mosca sembra annunciarsi come qualcosa di più di una riunione tecnica tra esperti. Se i sovietici, con Karpov. hanno scelto il negoziatore ginevrino delle armi a medio raggio. Obukhov, il capo dipartimento del ministero della Difesa, generale Chervov, e lo studioso di armamenti Ditinov. Reagan manderà a Mosca, insieme con Nitze e Perle, cinque figure-chiave dell'apparato americano che segue il problema del controllo degli armamenti: il consigliere speciale per le armi Rowny, i tre negoziatori di Ginevra Kampelman, Lehman e Glitmap. e l'esperto di disarmo del Consiglio di sicurezza nazionale. Linhard. Proprio la presenza contemporanea, alla guida della delegazione Usa, di Nitze e Perle, rìunifica le due voci che hanno sostenuto in questi mesi tesi contrastanti sul dialogo Est-Ovest, quella del Dipartimento di Stato e quella del Pentagono: un segnale per i sovietici — secondo funzionari dell'amministrazione — che gli Usa intendono risolvere le loro divergenze interne prima di avviare 11 vero confronto con Mosca, e una conferma, insieme, dell'autorevolezza e della rappresentatività del gruppo che la Casa Bianca manda a Mosca, manifestando cosi un serio interesse per questa fase del confronto tra le due superpotenze, in preparazione degli appuntamenti di fine anno. La proposta dell'incontro di Mosca, come ha confermato ieri la Casa Bianca, è venuta dall'Urss, ed è stata portata a Washington due settimane fa dal sottosegretario agli Esteri sovietico Bessmertnykh. Gli Usa hanno concordato sul programma di lavoro per il pre-summit, e sull'obiettivo di una «partenza lanciata». Il gruppo di lavoro di Mosca, ufficialmente, dovrà definire gli argomenti al centro del confronto e identificare le aree di problemi sui quali una possibilità di intesa sembra più facile. • L'incontro di Mosca fa parte del piano di lavoro per salire i gradini che ci porteranno, noi speriamo, all'incontro al vertice entro fanno», ha detto ieri un portavoce della Casa Bianca. Ma la delegazione Usa porta a Mosca anche l'istruzione di Washington di sollecitare una reazione sovietica alla lettera scritta da Reagan a Gorbacìov due settimane fa, sul taglio degli armamenti e sul sistema di difesa anti-missile. Il Presidente americano ha proposto un ritardo nel dispiegamento del sistema di scudo spaziale di almeno cinque anni, confermando nello stesso tempo l'intenzione di procedere nello studio e nella sperimentazione dello scudo spaziale, e invitando l'Urss a partecipare alle ricerche americane e a concordare una forte riduzione nel sistema di missili, bombardieri e sottomarini. Mentre aspetta una risposta da Gorbaciov, Reagan deve contrastare le preoccupazioni, le inquietudini e le proteste che crescono nell'ala più conservatrice del Parlamento americano, timorosa di veder diventare lo scudo spaziale non un concreto sistema presto operativo, ma «un sogno per il prossimo millennio^, come hanno scritto in una lettera allarmata al Presidente il repubblicano Jack Kemp e altri sette parlamentari: «Se sarà così — minaccia il messaggio — nessuno sosterrà più lo scudo spaziale, nemmeno noi». Reagan ha risposto che quando la ricerca sarà compiuta e quando sarà «'/ momento, gli Usa dispiegheranno lo scudo-. Ma ieri, davanti alla delusione dei «falchi», la Casa Bianca ha dovuto ritornare sul problema, per precisare che l'Sdi «non è negoziabile-. Ezio Mauro