Flaiano un idolo per Locarno di Stefano Reggiani

Flaiano/ un idolo per Locamo Oggi si apre il Festival: fra i film in concorso due opere prime italiane Flaiano/ un idolo per Locamo Il nostro Paese sarà rappresentato da «La casa in bilico» di De Lillo-Magliulo e da «Dolce assenza» di Sestieri - Allo scrittore sarà dedicata una grande mostra e una rassegna - Anghelopoulos protagonista della Settimana Nazionale LOCARNO — Di solito bisogna venire al festival di Locamo per sapere se qualche nuovo talento è nato ne* cinema italiano o se qualche autore va ulteriormente incoraggiato. Tra le opere prime (che di recente hanno trovato una patria franca a Bellaria) e l'affermazione professionale c'è il filtro selezionatore di Locamo che finora ha funzionato molto bene. Quest'anno gli organizzatori hanno messo nel cartellone principale dei film in concorso (da oggi al 17) l'opera prima italiana di Antonietta De Lillo e Giorgio Magliulo La casa in bilico (col quartetto Cucciolla, Vlady, Graziosi, Pistilli) cui si affianca Dolce assenza di Claudio Sestieri. Sono due titoli che potrebbero anche sembrare emblematici del nuovo cinema italiano, si può sperare che almeno il secondo si muti nell'opposto, dopo il festival, dolce presenza. Ci sono altre cinque opere prime in gara per i premi che a Locamo si chiamano Pardi, d'oro e d'argento: sono firmate dal greco Xanthopoulos, dal tedesco Ba- ser, dallo svizzero Menoud, dal brasiliano Farias, dall'argentino Polaco. Per completare il concorso una decina di pellicole internazionali che è doveroso non giudicare dal menu, ma, certo, qualche curiosità si può già spendere per il ritorno della Cina (Lìechang Zhasa di Tian Zhangzhuang), per la continuità inglese (Lamb di Colin Gregg), per la Francia di J.F. Stevenin (Doublé messieurs) e l'India di Chakraborty (Debshishu). Si sa che il cartellone del concorso è solo una parte del programma di Locamo, fittissimo non solo per seguire l'imperativo dei festival-elefante, dei festivalcontenitore, ma secondo una suddivisione di interessi calcolata e òperimentata da tempo. Se la retrospettiva prenderà quest'anno in esame il giapponese Kinoshita (21 film dal '43 al '65), se la Settimana Nazionale sarà dedicata al cinema greco con tutto Anghelopoulos, uno spicco particolare avrà la sezione degli Omaggi per la mostra e i film dedicati a Ennio Flaiano. Sarà un'esposizione di cin- quecento metri quadrati, «la più grande mai realizzata dal festival», e raccoglierà lettere, documenti, fotografie, manifesti e disegni, selezionati da Gian Carlo Bertelli con Pier Marco De Santi. Gran parte delle carte del Fondo Flaiano sono custodite alla biblioteca cantonale di Lugano. E' proprio una stagione flaianea, questa. Una collezione di aforismi sparsi, che sembrava un'operazione commemorativa di pulizia dei cassetti, ha confermato che lo scrittore era sempre al suo livello anche negli interventi occasionali, e i finti discepoli sono cresciuti e la flaianite dilaga. Così sarà interessante consultare documenti, fotografie e rivedere alcuni dei film che sceneggiò, da Roma città libera di Pagherò a La notte, a Otto e messo. L'altro Omaggio sarà dedicato a Francois Simon. Va da sé che in Piazza Grande scorrerà ogni sera per il pubblico locale una selezione dei migliori film dell'anno, già visti in altri festival, per l'Italia La messa è finita di Moretti. Ma sembra di avvertire, nella scelta di quest'anno, una certa sofisticazione, il rifiuto di una pura collana di anteprime. Va da sé che nelle sale della Morettina ci sarà la grande rassegna di cinema televisivo, più ricca di anno in anno, una delle migliori al mondo, per ricordarci qual è la più estesa fabbrica dell'immaginario oggi. Nessuno potrà consumare tutto, se qualcuno vorrà un intervallo, un attimo di clemenza nei rifugi delle arti contigue, avrà importanti gite da fare: a Lugano per il Goya di Villa Favorita, ad Ascona per la raccolta di capolavori al Monte Verità, «da Marées a Picasso». Stefano Reggiani Marina Vlady è interprete del film «La casa in bilico»

Luoghi citati: Cina, Francia, India, Italia, Lugano, Roma