La Francia conferma la tv che viene dal cielo di Maria Grazia Bruzzone
La Francia conferma la tv che viene dal cielo Nello stesso decreto che ha annullato La Cinq, il governo Chirac ha ribadito il progetto sui satelliti La Francia conferma la tv che viene dal cielo ROMA — Il programma francese di televisione via satellite andrà avanti, anche se subirà dei ritardi. I vecchi contratti per le reti televisive terrestri Cinq e Six sono stati annullati e insieme sono stati cancellati quelli che autorizzavano Seydoux, Berlusconi e il loro alleato inglese Maxwell a occupare tre del quattro trasmettitori celesti (il quarto, sarebbe andato a un canale pubblico). Ma il governo francese, nello stesso giorno, 30 luglio, in cui firmava 1 decreti di annullamento delle concessioni, dichiarava la propria fiducia nella televisione del futuro che potrà arrivare direttamente nelle case dei telespettatori dell'Europa intera. L'intreccio fra 1 canali terrestri e quelli via satellite da assegnare ai privati è la chiave di volta della politica audiovisuale francese e della Tv europea del prossimi decenni. Prima che la massa di telespettatori si doti delle antenne a parabola necessarie pas¬ serà del tempo. La rimunerazione del mercato allargato dovrà essere accompagnata o preceduta da quella del mercato nazionale. Il progetto del Tdf 1 finanziato dallo Stato aveva avuto problemi In Francia all'arrivo del governo conservatore. A riaffermarne la validità avrebbero contribuito tre elementi. La pressione dell'industria elettronica che gioca ogni carta contro la penetrazione dell'alta definizione giapponese. L'alleanza con la Germania, partner della Francia nel progetto satelli- te, che ha appena confermato 11 prossimo lancio del suo Tv-Sat, gemello di Tdf. Infine ha pesato la linea europea in materia di audiovisuale sostenuta dallo stesso Chirac, una politica che mira ad associare nell'avventura nella Tv diretta da satellite non solo i tedeschi ma anche i lussemburghesi, sottraendoli alla tentazione di optare per il progetto americano Astra.. il punto debole del piano televisivo varato un anno fa da Mitterrand e Fabius era proprio questa esclusione della CU (Compagnie Luxembourgoise de Television). Da tempo il Lussemburgo tratta con la Francia per un posto sul suo satellite minacciando, nel caso che un accordo non venga raggiunto, di lanciarne uno proprio insieme agli americani (la Conferenza di Ginevra del 1977 assegna un satellite a ogni Stato piccolo o grande che sia). Giocando su due tavoli il governo lussemburghese aveva già promosso 11 Con¬ sorzio Coronet e fa oggi parte del Ses che dovrebbe lanciare 11 sofisticato Astra: un satellite a sedici canali ricevibile in tutto il Continente con antenne grandi da trenta a novanta centimetri secondo le zone. Su Astra salirebbero molti operatori che a oggi distribuiscono in Europa canali televisivi via cavo, da Premier a Sky Channel a Music Box, - L'incertezza è grande, quella politica più di quella tecnologica. I satelliti europei, Tdf, Tv-Sat o Astra che siano, previsti per fine '86 Inizio '87 slitteranno anche per le difficoltà in cui versano i lanciatori occidentali, dallo Shuttle ad Arianne. In Francia la seconda unità Tdf 2 dovrà essere finanziata dai privati: industriali dello spazio e gestori del futuri canali televisivi ai quali toccherà pagare un affitto ben più alto di quello che era stato stabilito per la prima unità. Questi contratti fissavano un prezzo politico anche in funzione anti-Astra, un prezzo che lo Chirac delle privatizzazioni non è certo disposto a pagare. Ma 11 nodo non è tanto il prezzo. I lussemburghesi di Ctl hanno dichiarato a più riprese che, condizione per la scelta del satellite francese è l'accesso contemporaneo a una rete nazionale via etere, possibilmente la Cinq. Anche Silvio Berlusconi, che dalla Cinq è appena stato sloggiato fa oggi la voce grossa, «Zi satellite è un contentino: la vera posta è la partecipazione alla rete terrestre', ha dichiarato l'industriale milanese nella conferenza stampa parigina di sabato scorso, convocata a ridosso dell'annuncio ufficiale della chiusura della Cinq. Un avvertimento che ancora una volta ha agitato 11 fantasma di Astra, e di altri rapporti privilegiati. Un gesto che dà la misura del «calore rosso» al quale nel mezzo dell'estate è arrivata tutta la questione televisiva. Maria Grazia Bruzzone
Persone citate: Berlusconi, Chirac, Fabius, Mitterrand, Seydoux, Silvio Berlusconi
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