Dramma d'una giovane madre che combatte per la revisione di leggi internazionali di Claudio Cerasuolo
giani J¥ Dramma d'una giovane madre che combatte per la revisione di leggi internazionali giani J¥ L'ex marito chiese di portare i bambini in visita ai cugini che abitano ad Asti; lei accettò dopo aver consultato il tribunale dei minori - L'uomo non fece più ritorno: se ne era andato in Argentina Ha chiesto alla moglie di portare con sé i due figlioletti in visita ai parenti, ad Asti, ma ha preso l'aereo e con loro ha raggiunto l'Argentina. E' accaduto un pomeriggio di due anni e mezzo fa. Da allora. Rosanna Scaramuzzo, 22 anni, di Vinovo, ha tentato con ogni mezzo di rivedere i bimbi. La legge argentina tutela il marito. Roman Ignelzi. 28 anni, quella italiana ignora 11 problema. Rosanna non vorrebbe raccontare la sua storia: «Non servirà a niente. La legge non è dalla mia. Quando accettai di sposare Roman avevo 16 anni e messo. Troppo giovane per capire. Un mese dopo, nel luglio de 11'80, ci trasferimmo in Argentina, a La Piata: Roman contava di gestire un bar. Il nostro primo figlio, Eduardo, nacque un anno dopo. Poi cominciarono litigi e botte: mio marito non sop portava che io dedicassi tempo al bambino, se ne stava tutto il giorno davanti al televisore. Soldi non me ne dava Cominciai a consumare i risparmi che mia madre mi aveva dato. Dopo la nascita del secondogenito, Carlos, vendetti i pochi oggetti d'oro che avevo, poi scrissi disperata a mia madre-. La madre di Rosanna. Grazia Laurino, vedova con 4 figli, vive a Vinovo. via Cottolengo 14, e lavora alla Provincia. Con il suo stipendio riu- sciva a spedire qualche banconota alla figlia, nascondendola in un un golfino o nelle calze per i bimbi. Confessa Rosanna con le lacrime agli occhi: -Roman trovò anche quei soldi. Diventava sempre più violento. Non era possibile continuare. Gli dissi che per morire di fame, tanto valeva tornare al proprio paese. In Italia, il 23 dicembre '83, andammo a vivere du mia madre-. Nel giro di un mese il dramma si compie. I maltrattamenti continuano. Rosanna, ricoverata per la terza volta al pronto soccorso, denuncia il marito ai carabinieri di Nichelino. Ormai ha deciso di separarsi. Roman, che s'è rifugiato presso cugini ad Asti, pretende di rivedere i bambini. Rosanna si rivolge al tribunale dei minori: le dicono che il padre ha il diritto di incontrarsi con i figli una volta alla settimana. Il 22 gennaio, all'udienza presidenziale per la separazione, il giudice affida i due bimbi alla madre e, cosa insolita, non prevede modalità per le visite del padre ai figli. Il giorno dopo, l'argentino chiede alla moglie di poter portare i bambini in visita ai cugini. La suocera non è d'accordo, ma Rosanna acconsente: è convinta che la legge sia dalla parte del marito. Passano le due ore stabilite. Le due donne sospettano che l'uomo sia fuggito con i bimbi, si precipitano dai carabinieri di Nichelino: -Fermatelo, deve essere all'aeroporto. I bambini li ha registrati sul passaporto, se parte non potremo più far nulla-. Ma i militari non prendono alcuna Iniziativa, S'Inizia per Rosanna il calvario «legale»: tribunale dei minori, giudice tutelare. Il consolato argentino a Genova le offre il biglietto aereo per La Piata: -Non possiamo far altro. Dobbiamo anche tutelare gli interessi di suo marito-. Il legale di Rosanna, avvocato Pagano, sta tentando tutte le strade possibili. Commenta il giudice dei minori, dottor Pazze: -Non è la prima volta che accade un dramma del genere. Rendere esecutivo all'estero un provvedimento civile in materia di minori è problema di difficilissima attuazione. La convenzione dell'Aja del '61 provvede soltanto alla protesione del minore all'estero. L'unica solusione per questa madre sta in un progetto di legge allo studio all'ufficio per i minori del ministero di Grazia e Giustisia. Ma occorrono nuove convenzioni tra gli Stati: sono cose che non si fanno in un giorno-. Claudio Cerasuolo
Persone citate: Roman Ignelzi, Rosanna Scaramuzzo
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