« Col Vangelo boicottiamo Pretoria

« Col Vangelo boicottiamo Pretoria « Col Vangelo boicottiamo Pretoria Appello a vescovi e istituti a chiudere i conti con le banche italiane che hanno rapporti con il Sud Africa DAL NOSTRO INVIATO VERONA — .Data la fondamentale importanza degli investimenti finanziari in ordine al mantenimento dell'apartheid, abbiamo ritenuto essenziale in campo ecclesiale il lancio di una campagna di disinvestimento. Abbiamo perciò inviato un migliaio di lettere ai vari dicasteri del Vaticano, a tutti i vescovi italiani e a tutti i superiori di istituti religiosi e missionari, tanto maschili che femminili, perché ritirino i loro depositi da quelle banche italiane che continuano ad investire in Sud Africa». Questo è il passo essenziale di un editoriale congiunto che uscirà nei numeri di settembre delle riviste Missione oggi e Nigrizia, a firma del rispettivi direttori, Eugenio Melandri e Alessandro Zanotelli. La nota dovrebbe essere pubblicata sotto il titolo -E' l'ora delle banche». Un'altra mossa provocatoria dei missionari, in prima linea davanti ai problemi del¬ la pace, della libertà, del diritti umani. Nel lanciare questo appello per formare un fronte di «disinvestimento», la nota preparata per le due riviste cita gli istituti nei confronti dei quali si dovrebbe attuare il boicottaggio: Istituto Bancario San Paolo di Torino. Banca Commerciale Italiana. Euromobiliare S.p.A., Banca Nazionale del Lavoro, Banco di Roma, Assicurazioni Generali SpA, Credito Italiano, Banco di Sicilia e Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. I promotori dell'iniziativa dispongono anche di un «libro bianco» sugli investimenti. -Per noi cristiani — è scritto nell'editoriale — è solo questione di coerenza evangelica. Se il Vangelo che annunciamo non tocca i gangli vitali di un sistema economico che permette la crescita di mostri come il Sud Africa, la nostra fede rischia di essere alienante. Come missionari scopriamo — pena la schizofrenia — che non possiamo annunciare il Vangelo della pace, della giustizia e della fraternità nel Sud del mondo, se non denunciamo anche le responsabilità dei nostri Pae¬ si per le tragedie di cui troppo spesso ormai siamo gli inermi spettatori». Il padre comboniano Alessandro Zanotelli sorride sempre serafico, anche se le sue battaglie sono dure. -L'idea di boicottare le banche — dice — è maturata lentamente, attraverso gli impegni per favorire lo sblocco della situazione sudafricana. In passato abbiamo più che altro informato, ma ci siamo resi conto che questo non era sufficiente: bisogna offrire stimoli, azioni concrete per esercitare certe pressioni. Occorre tener presente che l'Italia ha consistenti rapporti commerciali, finanziari e militari con Pretoria ». Dalla questione degli armamenti all'invito a ritirare depositi bancari che si presume possano essere destinati ad investimenti nella terra dell'apartheid. E' la prima volta, a quanto pare, che i missionari scendono in campo in questo settore. E come sarà accolto in Va¬ ticano, nei vescovadi, questo appello al boicottaggio finan ziario? -In questo momento — dice padre Zanotelli — non saprei. A me preme precisare che si tratta di creare una sensibilità nuova. Il nostro scopo è quello di stimolare. E se i vescovi daranno il loro esempio, anche la base potrà essere confortata in questa iniziativa». Una campagna che s'aggiunge a quella che ha avuto per pilastro il documento intitolato -Beati i costruttori di pace», in cui si esortava all'obiezione fiscale per quanto riguarda le spese militari. Su quel testo, la Conferenza episcopale del Triveneto non s'è ancora pronunciata ufficialmente. -Comunque — incalza padre Zanotelli — noi vogliamo die sia la base ad andare avanti». Per questo è in programma per il 4 ottobre, festa di San Francesco d'Assisi, nell'arena di Verona, una gigantesca assemblea di «Costruttori di pace». Giulliano Marchesini

Persone citate: Alessandro Zanotelli, Eugenio Melandri, Marchesini, Zanotelli

Luoghi citati: Assisi, Italia, Pretoria, Roma, Sud Africa, Torino, Verona