La coppia Rossi-Elkjaer nata per caso, ma piace

La coppia Rossi-Elkjaer nata per caso, ma piace La coppia Rossi-Elkjaer nata per caso, ma piace VERONA — La coppia più bella del mondo. Cosi, ormai, viene definito il tandem Rossi-Elkjaer puntando sulle suggestioni del calcio d'estate. Certo è che si tratta della coppia più casuale del mondo. Nel senso che i due si sono .ritrovati» dopo aver rischiato di non incontrarsi mai. Si sono intesi subito sul campo, con Elkjaer a fare l'ultimo passaggio per due dei tre gol segnati da Pablito contro la squadretta del Latemar nell'esordio straripante del Verona. Ritrovati, quindi, come campioni al servizio del Verona dopo che 'Elkjaersembrava destinato, per questioni di bilancio, ad essere ceduto (invece se ne andrà probabilmente al Brescia il buon Turchetta. in soprannumero) e Rossi pareva diretto all'imbalsamazione sulla panchina del Milan. Occorre dire grazie, ancora una volta, a Berlusconi il quale, insistendo per avere Galderisi, ha creato le premesse per 11 ritorno in provincia di Rossi. E' vera gloria quella del primo tempo di Cavalese. quando i due hanno giocato assieme per la prima volta trovandosi subito a meraviglia? «/ due hanno dimostrato di intendersi bene — dice il prudente Bagnoli —, ma soltanto il campionato ci dirà quanto potranno dare al Verona'. Ma vai la pena di seguire il gioco proposto dalla coppia. Elkjaer non è in grande forma; si è esibito soltanto in qualcuno dei suoi fantastici •a fondo, segnando un gol e ser/endo Rossi. «Aspettiamo — dice — perché solo in campionato io rendo al meglio. Con Rossi non potevo che trovarmi bene visto che si tratta di un campione. Con lui v<cino posso aumentare il mio numero di reti personali.. Ma Rossi servirà il compagno, pronto però a ricevere anche l'ultima palla. U che non gli è capitato sovente nel recente passato alla Juve e al Milan..Al Verona Pablito può.( muoversi più avanti, spaziare su tutto il fronte dell'attacco perché ha alle spalle la regia di Di Gennaro e 11 gioco a pendolo di Galia. '■Troppo facile — avverte però Rossi — contro il Latemar. Prima di riscoprirmi aspettate qualche test più impegnativo. Però mi ha fatto immenso piacere la simpatia dei veronesi. A Torino i tifosi arrivano un po' dappertutto. Qui, invece, fanno proprio "corpo" e li senti in un abbraccio». Da Pasadena, con il gol alle •Americhe di Maradona», a Cavalese, insomma, Rossi sembra aver ritrovato se stesso. »Ho vinto tutto — ricordava domenica sera — con la Nazionale, con la Juve (scudetto, Coppa Campioni, Coppa Italia, Mundialito) e con il Vicenza (capocannoniere). Ma ciò che mi mancava era la provincia. Torino e Milano sono troppo anonime. Qui, invece, posso fare ancora bene. A trentanni ho ritrovato il gusto di sognare, in una città che sembra disegnata per me. Ora proveranno a rimettermi in alto, pronti a ributtarmi giù. Ma è un giochino che conosco e quindi sono preparato. Direi che è questa la mia vera forza di ora, rispetto a ieri». Franco Ruffo

Luoghi citati: Cavalese, Italia, Milano, Mundialito, Pasadena, Torino, Verona