Usa, ondata protezionista

Usa, ondata protezionista Oggi la Camera americana vota un progetto anti-importazioni Usa, ondata protezionista Anche vino, scarpe e pasta italiani nel mirino - Per la nostra bilancia un attivo di 3 miliardi di dollari DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — La Camera vota oggi su uno dei progetti legge più protezionisti della storia americana, e l'Italia rischia di diventarne una delle vittime principali. H deputato Jenkins ha presentato infatti una mozione per scavalcare il veto imposto due mesi fa dal presidente Reagan e per tagliare del 30 per cento le importazioni di tessili da 12 Paesi in via di sviluppo: ed essa è stata estesa anche alle scarpe, settore in cui il nostro Paese è uno dei maggiori fornitori degli Stati Uniti. Se la mozione passasse, molti calzaturifici italiani ne subirebbero un danno gravissimo. H 31 luglio inoltre è scaduto il termine concesso dall'Amministrazione alla Cee per un accordo sugli agrumi e le noci della California, la cui importazione è stata ridotta a favore di quelle dai Paesi medi' terranei dell'Africa e del Medio Oriente. In assenza di concessioni da parte dell'Europa, l'Amministrazione ha minacciato ritorsioni e nel caso dell'Italia potrebbe andarne di mezzo la pasta, già colpita l'anno scorso da un aumento dei dazi. Gli Stati Uniti sostengono infatti che la pasta è sussidiata, in quanto nel nostro Paese vi è un regime di sovvenzioni all'importazione di farina. Infine, l'Italia minaccia di restare penalizzata anche in seguito alle polemiche sul vino, e non solo per ragioni protezionistiche. Dopo lo scandalo degli avvelenamenti infatti l'Amministrazione ha chiesto, oltre al certificato di garanzia che i vini italiani non contengano metanolo, anche quello che non contengano glicoetilene. Questa sostanza, usata in funzione antigelo e antifermentazione apparterebbe in particolare nel vino piemontese. Se l'Italia non prendesse provvedimenti, gli Stati Uniti bloccherebbero talune importazioni, ad esempio quelle dal Piemonte, entro settembre Nella prima metà di quest'anno, ì commerci ItaliaUsa hanno visto un avanzo della nostra bilancia commerciale di poco meno di 3 miliardi di dollari, mezzo miliardo di dollari in più dello scorso anno. Ma lo spaventoso deficit complessivo degli scambi per la superpotenza sfiorerà i 170 miliardi di dollari; le spinte protezioniste del Congresso, e gli inevitabili cedimenti di Reagan in vista delle elezioni parlamentari di novembre non consentono all'Italia nessun ottimismo per i prossimi sei mesi. Il suo contenzioso con l'America è destinato ad allargarsi, non a restringersi. Sul voto di oggi alla Camera, il negoziatore dei commerci Yeutter non ha voluto fare previsioni. Per superare il veto presidenziale occorrono i due terzi dei voti, e Reagan sta conducendo un furioso «blitz» perché il deputato Jenkins non li raggiunga. .La vittoria e la sconfitta sono questione di cinque voti in più o cinque voti in menoha sottolineato Yeutter. L'altro ieri il negoziatore ha ottenuto che la Corea limiti allo 0,8 per cento l'aumento annuo delle esportazioni di tessili negli Stati Uniti, ma neppure questo è servito a placare la Camera. e. c. Il presidente Reagan

Persone citate: Jenkins, Reagan, Yeutter