Brasile, West degli affamati di Mimmo Candito

Brasile, West degli affamati Viaggio nel Nord, tra i contadini che reclamano terre e i latifondisti che le negano con le armi Brasile, West degli affamati I)a anni il governo Sarney promette proprietà non coltivate a 7 milioni di famiglie - Ma finora solo 5596 hanno avuto un campo - Per la riforma occorrono soldi e «non c'è proprio speranza di trovarli» - Monsignor Camara: «Fino a quando durerà la pazienza del popolo?» 4mfb DAL NOSTRO INVIATO ITURAMA — Per trovare 11 Far West, non quello ora finto del cinema ma uno vero, di gente che ammazza per difendere la terra e della legge che non vale nulla, bisogna lasciare Rio e venirsene al Nord, lontano dal samba metropolitano di Gilberto, dai matti che all'alba sudano il footing BuU'Avenlda Atlantide lontano anche dalle favelas che espongono ormai senza tragedia la miseria degradata dell'ultima ombra di citta. Qui, in terra di Mlnas Oerais, ma ancor più nelle campagne senza fine del Nord, a Carolina, Balsas, Araguarema, nel Bico do Pappagalo, le figure che s'incontrano lungo strade battute dalla polvere si portano addosso lo stesso vento che riempiva 11 mantello nero di Antonio Das Mortes. La lettura della realta è subito drammatica, come in un West pezzente fatto di desolazione, stanchezza, fatica; non si sfiora nessuna epica, non c'è Qulmaraes Rosa ma non ci sono nemmeno filtri o reticoli d'Interpretazione sociologica. Dio e 11 Diavolo qui tornano a vivere fianco a fianco, e le marce dei contadini senza terra si fanno dietro grandi croci di legno grezzo che i preti benedicono con occhi pietosi guidando il corteo di cenci. Questo Medio Evo di facce spiritate è già una guerra. L'altro giorno in una chiesa di Porto Alegre ho assistito a una Messa dove, ritto davanti all'altare, un giovanotto secco e tutto barba teneva appesa a una croce la camicia insaguinata di don Josimo, l'ultimo prete ammazzato. In una panca d'angolo la madre del morto piangeva senza lacrime. Non si parlava di vendetta, solo di giustizia divina e di amore; ma le facce che avevo attorno dicevano che il tempo della pace forse sta passando. Guardando fisso un vuoto misterioso che gli si legge dentro gli occhi, don Helder Cam ara dice: 'Fino a quando durerà la pazienza del popolo?: Lui non lo sa, non lo sanno nemmeno nel ministeri di Brasilia; anzi laggiù s'illudono anche che questa pazienza sia infinita. E intanto il numero dei morti ammazzati continua ogni giorno. Sono stati 113 nell'84, 229 nell'85, ora sono già 10S. Nelson Ribeiro prima di lasciare 11 governo aveva ammonito: -Se non si fa qualcosa, questo Paese in dieci anni diventa un unico campo di battaglia*. La guerra della terra sta diventando una guerra santa, anche se a tirare in mezzo il Diavolo e 11 Padreterno non ci guadagna nessuno. Il fatto è che qui a Nord lo Stato conta solo per modo di dire, soprattutto appena si sta fuori dalle ultime case delle grandi città; lasciati i pali della luce elettrica e presa la strada dell'interno, si resta subito soli di fronte al potere assoluto della forza. Che può essere la polizia, un poliziotto che, poveraccio, aggiusta 11 salario facendo la guardia agli interessi di qualche signore della terra, ma che può essere anche un qualsiasi jagunco, un pistolero ingaggiato da qualcuno per farsi guardare la terra, i buoi, la molestia dei ficcanaso, l'intenzione di qualche disperato di approfittarsene per plantare un po' di grano. In Brasile l'86 per cento delle terre utili non è coltivato e 1135 per cento delle proprietà rurali è latifondo improduttivo. I disperati che vogliono piantare un po' di grano sono 11 milioni di famiglie, quasi SO milioni di morti di fame; e la tentazione è irresistibile, quando lo stomaco è vuoto e la terra a perdita d'occhio pare pronta per essere zappata e seminata. Contro il potere dei jagunqos, del poliziotti con la famiglia da sfamare, del coroneis che hanno potere di vita e di morte su chiunque passi per la loro fagenda o voglia strappare un tubero di mandioca, c'è solo la Chiesa. Dice don Camara: 'Sta scritto nella Bibbia che Dio ha creato la terra come un dono per tutti: Ma ancora di più predica frate Leonardo Boff: «Tutti i beni hanno una destinazione universale, e quando qualcuno si trova in difficoltà estrema può prendere della ricchezza degli altri per sopravvivere. L'occupazione delle terre è un diritto fondamentale della garanzia di sopravvivenza: Dice cosi la Chiesa di qui, e la guerra per il pezzo di terra diventa allora una guerra'santa. Batte il pugno su Uno steccato il fazendeiro Luiz Rezende: ili Brasile deve impedire l'importazione di preti che vengono a predicare il socialismo. Questa gente in tonaca vuole destabilizzare il nostro sistema produttivo: H governo Sarney aveva promesso la Riforma Agraria, un altro del grandi miti che s'incontrano lungo le strade dell'America Latina; i tempi di Castro e del Che sono passati ormai da molti anni, e sono passati anche 1 tempi di Velasco Alvarado: Sarney riprendeva appena il vecchio Statuto della Terra studiato da Castelo Branco dopo che le Leghe contadine di Francisco Jull&o avevano creato l'illusione della rivolta. Ma ha fatto credere che volesse realizzare un'autentica redlstribuzione della terra, intaccando equilibri di potere che i secoli avevano lasciato Immobili: è stata, come dire, una tentazione populista alla maniera di tanta pratica politica come s'usa da queste parti, eppure è bastata perché la paura e la speranza scatenassero la guerra. La paura del signori della terra, la speranza del popolo dei senzaterra. Sarney aveva promesso di distribuire la proprietà non coltivata, 480 milioni di ettari, la metà dell'intero Brasile, a 7 milioni di famiglie di disperati. Era un piano di 15 anni, il tempo di arrivare alla fine del secolo e di cambiare la faccia del suo Paese. Invece gli hanno fatto cambiare questo progetto per dieci volte di seguito. L'ultima stesura, l'undlcesima, prevedeva la sistemazione almeno di 1,4 milioni di famiglie entro il 1989, e di 150 mila famiglie entro questo 1986. Finora hanno avuto un pezzo di terra soltanto 5596 famiglie, e al posto del 4 milioni di ettari promessi, sono stati espropriati appena 379 mila ettari Un ministro ci ha rimesso la poltrona, un altro è sempre 11 che sta per andarsene, i soldi per la riforma non si trovano e, assicura Funaro, titolare delle Finanze, «non c'è proprio nessuna speranza di trovarli: Ma i fazendeiros ormai hanno paura, non si fidano più, non sanno che cosa voglia veramente questa Nova Repiiblica che ha appena ereditato il potere dai militari. Qui, in Brasile, i titoli di proprietà contano poco o niente, sono falsi nove su dieci; li hanno fatti gli antichi conquistatori, un parroco, un notaio senza legge, è impossibile verificarli. Quello che conta è che uno dica ^questa terra è mia*, e da quel momento la sola vera legge è la pistola del jagunco che lo difende; chi non ci crede finisce sotto un metro di zolle fresche. La riforma agraria che minacciava l'esproprio rischia di creare un catasto, di definire i poteri, di limitare l'onnipotenza del latifondo, di bloccare il corso facile delle rendite e delle speculazioni sull'allevamento. In questo immenso territorio di campi attraversati ancora oggi dalle ombre di Dio e del Diavolo, la paura per la prima volta dell'intervento dello Stato ha fatto reagire ora i padroni della terra, che si stanno organizzando in una Unido Democràtica Ruralista: un tanto a testa, e si può rispondere tutti insieme a queste pericolose tentazioni della nuova democrazia. Il vescovo di Concelcao do Araguaia, nello Stato del Para, dice convinto che «la Udr è demoniaca: Essendo piuttosto complicato conoscere la posizione del demonio riguardo alla riforma e allTJdr, tanto vale ascoltare quello che ha da dire il suo presidente, Ronaldo Caiado, 36 anni, medico, 7 mila ettari amministrati con 1 fratelli. •Noi non siamo contro la riforma, siamo contro gli espropri. La nostra intenzione è di avere una buona rappresentanza nella prossima Costituente: Il dottor Caiado è alto, veste jeans e giubotto sportivo, sorride. E' arrivato qui su un aereo privato, un piccolo bimotore salutato da grida festose, e subito è diventato il protagonista della riunione. I manifesti l'altro giorno avevano annunciato qui il . Primeiro encontro da Udr», e un grande tendone era stato tirato su nel verde della campagna di questo pezzo felice del Triangulo Mineiro. Caiado sta completando 11 giro del Paese per far diventare l'Udr un organismo nazionale, e la festa di Iturama è simile a quelle che già ci sono state nel Para o nel Maranhao, per esempio, o a Sud nello Stato di San Paolo. I fazendeiros arrivano con le loro macchine, come in uno spezzone colorato di western, mandano giù litri di birra e di whisky, e poi si comincia a discutere: •Strappargli soldi non è facile, dice Caiado, e allora ci danno capi di bestiame*. Qui ne sono stati raccolti 800. Non erano belle bestie, anzi erano proprio brutte, magre, senza nerbo, con grandi occhi spenti. Ma non conta, «qui veniamo tutti per un'idea*. L'asta ha reso moltissimo. Una vacca che nemmeno si reggeva in piedi, messa In vendita col suo vitellino per 4500 cruzados (meno di mezzo milione di nostre lire), alla fine è stata aggiudicata dal battitore per la bella cifra di 64 mila cruzados. Dice Caiado soddisfatto: 'Il cinghiale che resta solo se lo mangia il giaguaro. Bisogna mettersi tutti assieme, e presto avremo anche i mezzi per difenderci bene*. Qualcuno sospetta che questi «mezzi» siano in realtà le armi da dare ai jaguncos più che la lobby da far pesare su Brasilia; e qualche settimana fa, nella convocatorìa dell'Udr a Ouaxupe, c'è stata un po' di confusione sulla destinazione dei 38 milioni di cruzados raccolti tra i proprietari di terra. Pare che molti avessero inteso che si trattava di comperare fucili e pistole, e ora si sta procedendo a una restituzione di parte dell'incasso. Caiado scuote la testa, la gente attorno a lui beve allegra il whisky che ha portato Washington Ooulart, mille ettari nel territorio di Carneirinho. E' proprio una festa come si deve. Qualche migliaio di chilometri più a Nord, a Imperatriz, nello Stato del Maranhao, Sarney è andato a dire alla gente di stare tranquilla, che lo Stato vuol farla finita con la violenza e con gli ammazzamenti dei senzaterra. n Presidente è stato preceduto da alcune squadre di poliziotti che hanno tentato di ripulire la zona; hanno sequestrato una quarantina di armi non denunciate, ma, dice il delegato della polizia Sergio Schneider, «abbiamo scoperto che uno dei negozi di armi in questi ultimi mesi ha venduto più di 7 mila proiettili calibro 38. Questa è una polveriera: I senzaterra non hanno granché di pistole, usano più spesso la falce, ma ammazzano anche loro. Sarney è anche andato dal Papa a chiedere aiuto per evitare lo scontro con la Chiesa di qui, però, dice Helder Camara, malia fine la violenza chiama sempre la violenza*. Mimmo Candito Iturama. Contadini si recano al mercato. Da anni, sette milioni di famiglie attendono un pezzo di terra da coltivare (Team) bi h ii di Vl Aldi gvri