Boskov alla Samp «Troppa distratta »

Boskov alla Samp «Troppa distratta » Boskov alla Samp «Troppa distratta » Vujadin Boskov, allenatore della Sampdoria, domenica sera dopo la prima uscita stagionale a Biella (2-1 alla Biellese), ha riferito ai cronisti di aver visto una squadra bella ma solo a metà. Il modo migliore, sicuramente, per dare un contentino ai ragazzi che si erano disimpegnati bene e nello stesso tempo tirar loro le orecchie: •Siamo all'inizio, è meglio non illudersi; solo fra quindici-venti giorni saremo davvero pronti». I blucerchiati hanno disputato un primo tempo assai efficace, dimostrando capacità di restare sempre molto corti e scambiare la palla in spazi ristretti. Hanno evidenziato anche una certa efficacia offensiva (oltre alle due reti di Viercnowod e Vialli almeno altri tre potevano essere i gol all'attivo». Poi sono calati nella ripresa. Secondo noi più per mancanza di fiato che non per la reazione di una Biellese con un paio di partite in più nelle gambe e ben sostenuta da un folto pubblico. Ma Boskov, attento osservatore dei minimi particolari, ha snocciolato una serie di particolari che non gli sono piaciuti. •Sul 2-0 — ricorda il tecnico jugoslavo — tutti i giocatori, compresi i difensori, hanno creduto di poter cercare gloria in avanti. Cosi abbiamo rischiato molto sguarnendo la difesa. Tanto che la Biellese, un'ottima squadra per nulla sprovveduta, è riuscita a segnare in contropiede con l'azione solitaria di un suo centrocampista». «Ma quello che mi preoccupa maggiormente — afferma Boskov — è l'insistenza con cui, a pochi passi dalla porta, tutti, a cominciare dallo stesso Vialli dopo soli sei minuti, hanno cercato il gran gol, quello spettacolare, quando bastava calciare con tranquillità per mandare il pallone in rete. E, nella ripresa, Briegel e Salsano hanno mancato un paio di occasioni davanti al portiere. Ecco, vorrei eliminare questi difetti, che alla lunga si possono pagare cari». Boskov si è voluto limitare a questi piccoli problemi. Ha invece scartato con grande abilità ogni discorso tattico. Certamente con l'innesto di Cerezo molte cose dovranno essere riviste nel centrocampo sampdoriano e di conseguenza nel reparto avanzato. L'impressione è che, alla fine, con 11 brasiliano nel ruolo di rifinitore, Briegel e Vialli occuperanno rispettivamente fascia sinistra e destra aiutati alle spalle dai mediani Pari e Fusi. Mancini finirà di essere l'unica vera punta se, come dice Boskov, «sarà meno portato a eccessivi egoismi e alla continua ricerca della giocata più bella rispetto a quella più efficace». Franco Battolato

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