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Guai a chi tocca Ruperl Everett Cartagena, incontro con Fattore sul set di «Cronaca di una morte annunciata» Guai a chi tocca Ruperl Everett DAL NOSTRO INVIATO CARTAGENA — Sul set di Cronaca di una morte annunciata Rupert Everett, 26 anni, scozzese, rivelazione del nuovo cinema inglese con i due film Another country La scelta di Marek Kantewska e Ballando con uno sconosciuto di Mike Newell, ha portato la madre e la sorella. Con loro, che vegliano severissime sul suo lavoro, proteggendolo dalle interviste indesiderate e dai flash dei fotografi inopportuni, l'attore ha affittato una casa bellissima, nella parte vecchia delia città di Cartagena, in mezzo a strade e balconcini di legno che ricordano i film western di ambientazione messicana. Fragile, timidissimo, impacciato fino alla sofferenza negli incontri con i giornalisti, Rupert Everett ha anche voluto la compagnia di una scimmia e di un pappagallo: animali tipicamente locali con cui si trastulla appena è libero dagli impegni di set. Nell'abito da sposo di Bayardo San Roman, pantaloni a righe grigie, gllet e giacca nera, Rupert Everett tradisce una certa legnosità: è bellissimo ma rigido, affascinante, ma Immobile, quasi finto. Dicono che il suo grande problema è la non accettazione del proprio corpo: ama E' bellissimo, fragile, impacciato, affascinante, immobile. Parlargli è difficile: madre e sorella vigilano severissime su di lui. Dice: «Mi spaventa l'idea di non essere un buon attore». Non descrive il suo personaggio (Bayardo San Roman): «Sarebbe come descrivere me stesso». la sua faccia dai lineamenti perfetti e levigati, ma non sopporta le braccia troppo muscolose e le spalle deboli, perennemente evidenziate dai trucchi di sartoria. Parlargli non è facile: incerto in ogni risposta, usa la tecnica delle pause interminabili, forse per pensare, forse nella speranza di stremare Rupert Everett: dopo il film di Rol'ascoltatore. «Ho letto Cronache di una morte annunciata alcuni anni fa e più di recente Cent'anni di solitudine: Marquez è un autore stupendo, i suoi romanzi mi piacciono moltissimo-. In comune con Bayardo San Roman, lo straniero che rimanda a casa la sposa non vergine, dice di avere molte si girerà con Dylan «Hearts of lirecose. 'Quando si interpreta un personaggio, si finisce a poco a poco per assomigliargli. Si entra profondamente nel carattere e diventa difficile descriverlo perché è un po' come descrivere se stessi-. Ma quali sono in particolare le somiglianze? Rupert Everett medita a lungo: -E' un uomo ambiguo, va a cavallo E le gams e», la storia di due stelle del rock differenze? «Non so se riuscirei a dichiararmi a una ra gazza con tanta fermezza e decisione-. Di Francesco Rosi, prima dell'esperienza colombiana, Rupert Everett ha visto e amato alcuni film: Salvatore Giuliano, Tre fratelli, Carmen. I suoi registi preferiti sono Sergio Leone, Martin Scorsese, John Schlesinger; non ha precisi modelli da Imitare ma detesta l'idea di •non essere un buon attore-. •E' la cosa più terribile che può capitare in questo mestiere-, dice con insolita vivacità. -Sullo schermo è molto difficile "esistere", dare l'idea di essere vero, riuscire a coinvolgere il pubblico nella storia che si interpreta-. Con i suoi colleghi di lavoro, tutti giovani, quasi coetanei, ha stretto poche, prudenti amicizie: •£' bello lavorare con gente della propria età — dice sincero —, ma è ancor più bello lavorare con attori avanti negli anni che hanno tante cose da insegnare-. Everett, che vive a Los Angeles e dedica il suo tempo libero alla musica e ai libri, sopporta con giovanile noncuranza le difficoltà che accompagnano la lavorazione del film, prima fra tutte quella del calcio. •Si, la temperatura è alta, ma il lavoro è molto eccitante e questo posto bellissimo-. Terminate le riprese della •Cronaca», inizierà a girare, negli Stati Uniti, al fianco di Bob Dylan, il film di Richard Marquand Hearts of fire. -E' un film sulla musica — spiega —, la storia di due grandi stelle del rock-. Fulvia Caprara