Anche Perugia non accetta i rifiuti

Anche Perugia non accetta i rifiuti Ha detto no allo smaltimento delle immondizie di Firenze Anche Perugia non accetta i rifiuti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Il rifiuto dei rifiuti: questo per Firenze è il problema del giorno. Già si sono dovuti superare mille problemi, mille opposizioni e mille campanilismi per smistare nelle aree di Certaldo, Empoli e Montespertoli le 450 tonnellate di spazzatura prodotte da Firenze che fino ai primi di luglio venivano distrutte nell'inceneritore di San Donnino, ormai chiuso per sospetta produzione di diossina. Più complicato. Invece, riuscire a .piazzare» le 35 tonnellate di rifiuti ospedalieri che per legge non possono essere gettate in discarica (ci sarebbe il pericolo di contaminazione) e devono essere bruciati. A far precipitare la situazione è arrivato il rifiuto della giunta comunale di Perugia a cui gli amministratori fiorentini si erano rivolti per avere la disponibilità dell'impianto di incenerimento di ponte Rio. un complesso considerato all'avanguardia per le tecnologie usate e dotato delle camere di post-combustione (San Donnino non le aveva) determinanti per abbattere i tassi di diossina nel fumi prodotti. .La decisione della giunta comunale di Perugia — ha detto 11 sindaco Casoli — è maturata nonostante la consapevolezza di sentirsi coinvolti a contribuire alla soluzione di un problema che investe in maniera grave un'altra città sul versante dell'ecologia e che non può essere circoscritto alle responsabilità dei semplici ambienti municipali arendo rilevanza nazionale.. D'altronde il garbato ma fermo no di Perugia non è che l'ennesimo raccolto da Firenze in questa vicenda che ha visto il capoluogo toscano scatenare la rivolta contro di sé di mezza Toscana. C'è voluta infatti un'ordinanza della Regione per met¬ tere fine al contenzioso e obbligare i Comuni di Certaldo, Empoli e Montespertoli a ospitare nelle proprie discariche le tonnellate di rifiuti un tempo incenerite a San Donnino. Comunque è stato più semplice, o meglio meno complicato, trovare alla fine come sistemare 450 tonnellate al giorno di rifiuti normali che 35 di rifiuti ospedalieri. Una parte di questi (circa 15 tonnellate) in questi giorni vengono smaltiti nell'Inceneritore della Rufina. altro paesino vicino a Firenze, che però lavorava già al limite delle proprie potenzialità. Cosi si è dovuti arrivare al paradosso dei camion che scaricavano tonnellate di rifiuti ospedalieri ma ne caricavano altre di rifiuti normali da avviare a una delle discariche. Inoltre in grande fretta è stato rimesso in funzione un piccolo inceneritore dismesso da poco: quello dell'Istituto ortopedico toscano, dove vengono bruciati i rifiuti degli ospedali di Firenze Sud. Ma non basta. I grandi sacchi rossi pieni di garze, cotone idrofilo, bende, siringhe e altro materiale infetto si stanno accumulando pericolosamente soprattutto nei depositi del grande complesso ospedaliero di Careggi. In Consiglio comunale l'opposizione ha già presentato interrogazioni. Cosi ieri mattina è stata presa una decisione drastica anche se costosa: i rifiuti ospedalieri di Firenze prenderanno la via di Milano. Ad incenerirli come vuole la legge ci penserà un'azienda privata specializzata. Questo per fronteggiare l'emergenza. Però a Firenze si sta ormai preparando la strada a una nuova politica nello smaltimento dei rifiuti. In alcuni supermercati i sacchetti di carta sono tornati a sostituire quelli di plastica. Francesco Matteini

Persone citate: Casoli, Francesco Matteini