Se Craxi esiste davvero: oltre la strategia del 10 per cento di Ennio Caretto
Se Craxi esiste davvero: oltre la strategia del 10 per cento I Reagan irritta i «falchi» Se Craxi esiste davvero: oltre la strategia del 10 per cento I Reagan irritta i «falchi» (Segue dalla V pagina) patto di successione presidenziale per il quinquennio 1988-93 (e cosi via all'infinito?) — reinvestitura e patto odierni, dicevo, significano infatti il trasferimento 'integrale*, senza alcun residuo, del potere di partito (del partito del dieci per cento) dentro le istituzioni. Tutta l'architettura istituzionale è piegata e rimodellata secondo le condizioni che il psi è riuscito ad imporre nel suo braccio di ferro, e che la de ha trovato conveniente accettare insieme ai poveri fantasmi d:l polo laico. Tutto il policentrico meccanismo da cui dovrebbe dipendere istituzionalmente la designazione del presidente del Consiglio (orientamento dei deputati, andamento dei lavori parlamentari, valutazioni del Presidente della Repubblica, spinte dell'opinione pubblica, e mettiamoci pure l'imprevedibilità del caso), tutto viene cancellato dal dieci per cento. A più di tanto, e cioè — ammesso che le cose vadano come da patii odierni e futuri — in pratica al condominio presidenziale a vita. Craxi non può ambire per la semplice ragione che non c'è altro. Siamo, istituzionalmente, al successo estremo del «potere di coali zione»: più oltre c'è solo l'a brogazione in linea di diritto della Carta costituzionale. A questo punto, come dice vo all'inizio, si vedrà se oltre al craxismo esiste Craxi. Se cioè, al di là e oltre l'intento di ricavare dal proprio peso elettorale il massimo lucro possibile nell'ambito del sistema istituzionale. sanzionandone peraltro la definitiva corrosione-corruzione ad opera della partitocrazia, c'è anche la volontà e la personale capacita del leader socialista — sulla base del lucro già ottenuto — di condurre i! gioco di un vero progetto politico. Sullo sfondo dell'azione di Craxi vi è sempre stato il "riallineamento» della sinistra italiana. L'occasione per darvi mano non può che essere colta nei mesi cne vanno da qui al passaggio delle consegne di marzo. E mol'o dipenderà da come queste consegne avverranno. Se in modo pacifico, dopo un periodo di governo all'insegna della normale amministrazione, o viceversa dopo una serie di scontri aspri all'interno della coalizione tra de e psi su temi qualificanti, che rilancino l'immagine di sinistra del partito socialista ed uno dei quali possa magari venir clamorosamente utilizzato da Craxi per cadere con qualche settimana d'anticipo sul previsto. Quindi, consegna della presidenza del Consiglio si. ma ad un governo democristiano di basso profilo, come si dice, che vivacchiando arrivi alla campagna elettorale dell'88. nella quale il psi possa presentarsi come il virtuale campione di tutta la sinistra nella sua storica contrapposizione-alternativa alla [democrazia cristiana. Uno scenario improbabile? Chissà. Certo è che non si vede quale altro se ne possa qffiire al leader socialista, sempre che egli voglia andare oltre quel craxismo che sembra aver dato tutti i frutti che poteva. Andare oltre il craxismo. cioè la strategia del dieci per cento. Craxi può — per l'appunto — solo se riesce ad accrescere la propria forza elettorale. Ora, appare abbastanza problematico un rafforzamento grazie all'apporto dell'elettorato moderato di obbedienza democristiana. Il craxismo del dieci per cento (cioè la pura e semplice governabilità ed il potere incarnantesi nella presidenza del Consiglio), infatti. non si è fin qui mostrato capace di sedurre più di tanto questo elettorato, al quale esso specificamente s'indirizzava Per contro, militano a favore di una ricerca di consensi a sinistra due circostanze importanti. La prima è l'esistenza di una grande riserva di voti comunisti, presumibilmente sempre più consapevoli di non servire più a nulla dato il totale nullismo politico che ormai caratterizza il pei. La seconda circostanza (non da poco) è che Craxi è nato e tuttora si considera, come d'altronde il suo partito, «di sinistra». A chi se ne fosse dimenticato egli potrebbe trovare utile ricordarlo proprio nei prossimi sei mesi. E. Galli della Loggia Il Washington Post ha scritto che invano l'entourage presidenziale, la colomba Shultz compresa, si è opposto: Reagan avrebbe insistito che si era già impegnato in pubblico in questo senso, e che è l'unico mezzo per indurre il leader del Cremlino a dimei^are, sia pure a tappe, le armi strategiche, e a rinunciare a nuovi supermissi11, come TSS24 mobile con 10 testate autonome. Il quotidiano ha riferito inoltre che il Presidente na prospettato anche oltre concessioni, ad esempio, nel settore delle armi di teatro in Europa, lo smantellamento di una parte dei Pershing 2 in Germania, La sensazione che Reagan abbia compiuto la scelta del disarmo è stata condivisa dalla maggioranza del Congresso, dove la destra ha però (Segue dalla 1" pagina) lo domenica scorsa: la disponibilità del Presidente a rendere l'Urss partecipe -dei benefici dell'iniziativa di difesa strategica-, ossia dello scudo spaziale. Secondo l'autorevole quotidiano, Reagan ha proposto a Gorbaciov che gli Stati Uniti e l'Urss ricerchino e sperimentino ciascuno le proprie armi delle guerre stellari per un periodo di cinque anni, fino alla fine del 1991. nel rispetto del trattato Abm che proibisce i sistemi antimissilistici.- che ne negozino il dispiegamento nei due anni successivi in «compartecipazione.; e solo se i negoziati falliscono che siano autorizzati a installare per proprio conto le rivoluzionarie tecnologie, con un preavviso t di sei mesi alla controparte. protestato vigorosamente: il deputato Kemp, uno dei candidati alla Casa Bianca, ha persino accusato il Presidente di porre gli Usa «in condizione di inferiorità-. La destra è rimasta scossa anche dalla notizia pubblicata dal New York Times che i satelliti artificiali hanno individuato un'insolita attività al poligono nucleare sovietico di Semipalatinsk. nel Kazastan: potrebbe preludere alla ripresa degli esperimenti atomici sotterranei nell'Urss, dove peraltro si trova un gruppo di scienziati americani per il loro controllo. Ma la protesta ha solo lo scopo di esercitare pressioni sul Presidente In vista del vertice: appare molto difficile che Reagan riesca a firmare un trattato prima della fine del suo mandato. Ennio Caretto
Luoghi citati: Germania, Stati Uniti, Urss, Usa
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