Cambia un terzo dei sottosegretari di Luca Giurato

Cambia un terzo dei sottosegretari Nominati i viceministri del Craxi-due: sono 61, uno in più del governo precedente Cambia un terzo dei sottosegretari Ampiamente rinnovate le delegazioni de e psi • Questa mattina dibattito al Senato per il voto di fiducia ROMA — Sono 61. uno in più del primo governo Craxi, i sottosegretari del «Craxidue.. L'uomo in più è andato alla de. E' l'on. Postai, nuovo vice-nùriistro dell'Ambiente. Da ieri, la de ha 32 sottosegretari anziché 31. De Mita ha mantenuto la promessa. La delegazione democristiana è stata ampiamente rinnovata: 14 nomi nuovi tra i quali Segni. Pisanu. Cattaneo I socialisti sono rimasti 14. ma i nomi nuovi sono cinque. Giuliano Amato, braccio destro di Craxi e probabile futuro vicepresidente del Consiglio nel governo a guida de. è stato confermato nel posto più importante: sottosegretario alla Presidenza. Confermato anche Francesco Forte per gli aiuti straordinari al Terzo Mondo. Le delegazioni del pri (sei sottosegretari) e del psdi (cinque) sono rimaste immutate nel numero, negli uomini e nelle posizioni. I liberali han¬ no sostituito De Lorenzo, diventato ministro dell'Ambiente, con l'on. D'Aquino: ma quattro erano e quattro sono. Ieri, tutti i vice-ministri hanno giurato a Palazzo Chigi nelle mani di Craxi. La struttura dell'esecutivo è ora al completo: sono cambiati 5 ministri e 20 viceministri su 61. Il nuovo governo si presenta questa mattina nell'aula del Senato (poi andrà alla Camera) per ottenere la fiducia del Parlamento e entrare definitivamente nel pieno dei suoi poteri. Craxi legge un rapporto assai lungo e dettagliato. Ricostruisce le vicende che hanno portato alla crisi, spiega l'accordo politico raggiunto dai cinque partiti dopo un mese di diatribe, precisa le intese programmatiche che dovranno essere realizzate nei prossimi 20 mesi, sino alla scadenza naturale della legislatura. Salvo sorprese, nel discorso del presidente del Consiglio alle Camere non dovrebbero esserci accenni espliciti all' alternanza tra psi e de a Palazzo Chigi. La -staffetta, è infatti una intesa raggiunta tra i partiti della maggioranza, e quindi non dovrebbe riguardare, almeno nell'ottica giuridico-istituzionale. i rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo. Nell'ottica politica, che però è sempre quella che prevale, il Paese ha rischiato le elezioni anticipate a ottobre proprio a causa dello scontro tra de e psi sulla -staffetta-. La crisi si è sbloccata quando il psi. appena Craxi ha ricevuto l'incarico, ha detto «si- all'alternanza nel marzo dell'87. Al di là di possibili accenni espliciti oppure velati, è chiaro che. stavolta, la de ha ottenuto quello che non ottenne tre anni or sono, quando si formò il primo governo presieduto da un presidente socialista. Quanto a Craxi, aveva chiesto di tornare a Palazzo Chigi, e cosi è stato. Rimane aperto l'interrogativo politico e cioè se il .patto, sull'alternanza raggiunto durante i vertici sia di latta oppure di ferro. L'altro giorno, subito dopo la cerimonia del giuramento al Quirinale, il ministro del Lavoro De Michelis (psi) ci diceva che «ormai non dovrebbero esserci più dubbi: l'intesa raggiunta è molto importante e durerà sicuramente 20 mesi-. Altri ministri sono più prudenti ma tutt'altro che pessimisti. Per Spadolini (pri) «(e conc/usiont della crisi, sia pure con tutte le precarietà e ambiguità che l'hanno accompagnata, ha fissato un princìpio di regolazione politica dell'alternanza. Il ritmo dell'alternanza è affidato oggi ad intese politiche e non costituzionali. L'alternanza esclude ogni egemonia, ed ancor più ogni bipartitismo indiretto o surrettizio-. Per Nicolazzi (psdi) .guanto è stato concordato deve trovare, oltre alla convergenza generale, anche l'impegno al rispetto da parte di tutti. Ho chiesto una periodica riunione tra Consiglio di gabinetto e presidenti dei gruppi parlamentari proprio per garantire che entro le scadenze previste vengano attuati gli atti legislativi concordati-. Luca Giurato

Luoghi citati: Roma