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De Biase u Firenze per la C De Biase u Firenze per la C MILANO — L'ufficio inchieste sta smobilitando. Dopo aver formulato le richieste dell'accusa al tribunale del pallone, Corrado De Biase e Manin Carabba hanno lasciato ieri Milano per trasferirsi a Firenze. Martedì si apriranno i lavori della Disciplinare di serie C che dovrà giudicare i tesserati coinvolti nello scandalo del totonero. «Vado a Firenze — ha detto De Biase — ma la mia attenzione rimane concentrate su Milano perché le sentenze di queste commissione avranno il loro rilievo sul processo della prossima settimana. Sono fiducioso nell'accoglimento delle nostre richieste che hanno rappresentato il momento più difficile e più critico di tutto il lavoro svolto in tenti mesi». A Firenze, ha aggiunto De Biase, lo attenderanno gli stessi problemi procedurali che ha affrontato nel primo processo e che intende risolvere nello stesso modo De Biase ha inoltre assicurato che il suo ufficio continuerà a seguire con molta attenzione l'inchiesta penale ancora in corso a Torino e si è detto pronto a riaprire le Indagini qualora dovessero emergere dagli atti istruttori elementi nuovi di giudizio. «Non dobbiamo lasciare nulla di Intentato — ha concluso — per ridare credibilità al calcio minacciato da tanti fattori negativi». E il suo assistente Consolato Labate ha Invitato la federazione a prendere provvedimenti per combattere la piaga della corruttela. «Questo processo — ha spiegato Labate — è un'avvisaglia di quanto potrebbe succedere in futuro e bisogna approntare fin d'ora i mezzi più idonei di prevenzione tenendo conto degli strumenti limitati di cui disponiamo». II vice di De Biase ha anche precisato che se la commissione disciplinare non dovesse accogliere le Istanze del suo ufficio si ricorrerà alla Caf. - «La comparsa del due non tesserati sarebbe un elemento nuovo e la commissione d'appello sarebbe costretta ad ascoltarli — ha detto — cosi potremmo avere altre prove a suffragio delle nostre tesi. Lo stesso Tito Corsi si convincerebbe meglio ohe la richiesta di inibizione per 5 anni avanzata nei suoi confronti è suffragata da dati inconfutabili». n. s.