Mannoia, stirpe delle grandi Interpreti di Alessandra Pieracci

Mannola, stirpe delle grandi Interpreti La cantante dalla voce scura e grintosa: la sua tournée ha fatto tappa a Torino Mannola, stirpe delle grandi Interpreti TORINO — Le affinità genetiche si sprecano nel mondo della musica. Ma nel caso di Fiorella Mannola il filo che segna la continuità con la stirpe delle grandi Interpreti sembra abbastanza robusto. Voce forte, scura ma duttile, grinta e delicatezza fuse in una interpretazione molto femminile, la cantante non perde tempo a fare il verso alle rockstar, ma va avanti lungo una strada personale, imboccata fin da ragazzina, a 16 anni, con Castrocaro. Alle spalle i festival di Sanremo e la vittoria di «Premiatissima», 32 anni spesi tra musica e set, dove per qualche tempo ha fatto la stunt girl, controfigura per la Vitti, la Bolkan, la Bergen e l'allora non atletica Bouchet nelle scene pericolose, Fiorella la rossa può tracciare oggi un bilancio positivo. Al concerto che ha tenuto l'altra sera al parco della Pel¬ lerina, 11 migliaio di spettatori rappresentava un po' il campionario del suo pubblico: dai giovanissimi alla mezza età. In palcoscenico la Mannola accontenta gli uni e gli altri, modulando voce e slanci a seconda del colori e delle atmosfere musicali. La sorregge Io stesso affiatato gruppo con cui ha Inciso l'ultimo album che porta il suo nome: Piero Fabrizi alla chitarra, Danilo Madonia alle tastiere (entrambi anche arrangiatori), Gabriele Melotti alla batteria, Pier Michelazzi al basso e la corista Wilson che interviene a proposito nei momenti più difficili. In questa tournée (40 date, interrotte nel prossimi giorni dalla registrazione di «Sotto le stelle», 11 varietà di Raiuno, nuova partenza il 6 da Cefalo), Fiorella Mannola canta 1 brani dell'ultimo album (Mogol e Avogadro gli autori) e del precedente «Momento delicato; che in un certo senso ha definito l'identità musicale della cantante. Se Intona «Non c'è più la musica» il pubblico la segue in coro, ma la ascolta attento anche se propone «Mamma Fragola», per tornare a infiammarsi alle note di «Come si cambia» e di «Sorvolando Eilat». La voce registrata di Pierangelo Bertoll la accompagna nella sua personale versione de «Il pescatore» e alla fine ecco «Margherita», «evergreen» di Cocclante, con cui la Mannola ha vinto Previiatìssima. Un lungo bis ricambia alla fine il calore del pubblico. Alessandra Pieracci

Luoghi citati: Sanremo, Torino