Dora disastro ecologico annunciato
ecologico annunciato Prime indagini sui danni provocati dai veleni scaricati venerdì sera nel fiume TITt» IBI'-"' ecologico annunciato Ogni anno, alla chiusura per ferie, molte fabbriche riversano residui e oli combusti, ma nessuno organizza servizi di prevenzione - Migliaia di pesci morti, trascinati dalla corrente in Po Nuovo, violento attentato alla Dora Riparia e ai suoi pesci: come già l'anno scorso (proprio l'ultimo venerdì prima delle ferie), l'altra sera, qualcuno ha scaricato tonnellate di veleni nell'affluente del Po. ' Probabilmente un'industria (sono in corso indagini per identificarla). La morte chimica ha fatto strage di cavedani, trote, barbi, carpe. Tutto — veleni, pesci morti, a migliaia — è finito nel Po, che già mesi fa era stato inquinato da ettolitri di oli pesanti, usciti da un serbatoio del Cto, e prima da ipoclorito di sodio riversato, per un guasto, da una vasca dell'Acquedotto a Italia 61. In settimana, l'Istituto zooprofilattico di via Bologna, forse, potrà sapere che cosa ha provocato la moria. Il nuovo disastro ecologico (altri, minori, si erano registrati alcune settimane addietro) è avvenuto in Lungodora Voghera, poco prima della confluenza nel Po. Era¬ no le 17,30 di venerdì quando il fiume è diventato improvvisamente bianco a causa di sostanze tossiche, probabilmente uscite da un inestricabile labirinto di fognature. « Vedevamo i pesci schizzare fuori dall'acqua in cerca di salvezza — hanno raccontato testimoni —, sembravano impazziti, molti saltavano sulle rive. Una strage, erano migliaia-. Giovanni Mantovani era nel dehors dell'Us Vanchiglia, sulla sponda del fiume: «Per tre ore abbiamo visto le acque torbide trasportare pesci morti-. Molte persone sono scese sulle sponde e hanno cercato di tirare a riva cavedani e trote per sottrarli alla morte per avvelenamento. Invano. Tre le ipotesi per la strage nella Dora: quintali di calce; olio emulsionabile per lavorazioni metalmeccaniche (in acqua diventa bianco), oppure detersivi. Venerdì sera, i vigili urbani hanno dato l'allarme, bussando a molti uffi¬ ci. Hanno trovato aiuto solo negli agenti della Federcaccia: -Gli ispettori ecologici erano gii via». Perché nessun controllo preventivo, visto quello che era accaduto gli anni scorsi, proprio alla vigilia delle ferie? Gli inquinatori hanno agito indisturbati. E sarà difficile individuarli. Intanto si cerca di capire la natura del veleno: «Abbiamo prelevato pesci e campioni d'acqua — spiega Francesco Conti, brigadiere della Federcaccia —, li porteremo all'Istituto zooprofilattico per farli analizzare. Molti esemplari avevano gli occhi giallastri-. «Sono decenni che ogni fine settimana o prima delle ferie succedono questi scempi — denuncia il prof. Pietro Ghittino, dell'Istituto zooprofilattico, ittiopatologo di fama internazionale —, ma è difficile individuare la sostanza che in pochi minuti uccide i pesci. g. doL i;illì!lill!UlilIlllllll I II llil MI IH III 111 Ili
Persone citate: Francesco Conti, Giovanni Mantovani, Pietro Ghittino
Luoghi citati: Dora Riparia, Italia, Voghera
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