Torna Ia febbre dell'oro di Ennio Caretto

Tornei Iti febbre dell'oro Raggiunto il massimo livello degli ultimi due anni, 362 dollari l'oncia Tornei Iti febbre dell'oro Crisi razziale in Sud Africa, deprezzamento della valuta Usa e timori per l'economia americana, disinvestimenti da Wall Street spingono al rialzo le quotazioni - Ma secondo gli esperti non si raggiungeranno gli eccessi del '78-79 WASHINGTON — Nei giorni scorsi, l'oro ha raggiunto il massimo livello degli ultimi due anni, superando sulla piazza di New York i 362 dollari l'oncia di fino, e segnalando per la prima volta sotto la presidenza Reagan una netta inversione di tendenza. A Wall Street è diffusa l'attesa di un forte e progressivo aumento dei prezzi del prezioso metallo. «La stagione della svalutazione dell'oro è finita», ha dichiarato uno .dei più noti agenti di cambio della Borsa, William O'Neill, «ed è incominciata quella del suo apprezzamento. L'oro subirà ancora degli alti e bassi, ma è destinato a risalire: secondo me è uno dei migliori investimenti a medio termine oggi possibili». Alla ripresa del prezioso metallo, che peraltro non ha colto Wall Street di sorpresa, ha contribuito una sorta d'incidente storico: i giapponesi ne hanno acquistato negli ultimi mesi tra 200 e 300 tonnellate, per coniare una moneta con cui immortalare il sessantesimo anniversario del regno dell'imperatore Hlrohito. Sicuramente, ne compreranno altre, perché la prima emissione è già interamente prenotata, e altissima è la richiesta di altre successive. Un secondo fattore dell'apprezzamento dell'oro è stata la crisi del Sud Africa, 11 suo principale produttore al mondo: nasce il timore che il prezioso metallo possa scarseggiare. L'oro infine è diventato a buon prezzo grazie alla svalutazione del dollaro: .Esso è commerciato in dollari, e con U boom dello yen», ha osservato O'Neill, «esso, ad esempio, costa ai giapponesi quasi la metà di prima». Ma vi sono ragioni più profonde per la rivalutazione dell'oro. La prima è il timore che l'economia americana non regga il ritmo di sviluppo degli ultimi anni, a causa del lo spaventoso deficit della bilancia commerciale, che incide ormai sempre più duramente stdia. r^f^^.^ dotto nazionale lar^^L/^e' conda è che calino 1 tassi SEDICI ANNI D' ORO 69 70 71 72 73 74 75 76 d'interesse nelle altre due superpotenze economiche, il Giappone e la Gei-mania, su cui gli Stati Uniti stanno premendo perché aumentino i consumi, e importino più prodotti americani. «Una terza ragione», ha rilevato O'Neill, è la prospettiva di un calo della Borsa. L'altro ieri Wall Street è scesa al punto più basso degli ultimi due mesi e mezzo, e può darsi che la sua ritirata si accentui. La gente incomincia a disinvestire dal mercato azionario per comprare oro». H boom vero e proprio dell'oro è condizionato tuttavia dall'Inflazione, e quindi innanzitutto ai prezzi del petrolio. Come altri operatori del mercato, William O'Neill è persuaso che esistano le condizioni di una recrudescenza inflazionistica: l'agente di Borsa cita lo spaventoso deficit del bilancio dello Stato americano, che quest'anno supererà forse i 220 miliardi di dollari, la rapida crescita degli aggregati monetari negli Stati Uniti, e prevede inoltre nuove pressioni salariali in occasione delle elezioni parlamentari di novembre. .Il freno», ha detto, «è il basso livello delle materie prime. Ma basterebbe clie l'Opec riducesse davvero la sua produzione petrolifera e che l'Occidente aumentasse il consumo del greggio per scatenare una nuova corsa all'oro»..- . ll'lOJl.'OO i8 E' ritenuta comunque molto improbabile l'eventualità 77 78 79 80 81 82 83 84 85 06 di un bis del 1978-79, quando il prezioso metallo raggiunse gli 875 dollari l'oncia di fino. Washington, al ministero del Tesoro, insistono che il fenomeno fu l'effetto di una serie di circostanze eccezionali: la tremenda crisi del dollaro, superata solo quando gli alleati misero a disposizione degli Stati Uniti 30 miliardi di dollari in altre valute forti; l'esplosione dei prezzi del petrolio che sfondarono il tetto dei 40 dollari al barile causando una recessione in Occidente; la sfiducia nella gestione dell'economia americana da parte del presidente Carter. Queste circostanze, hanno affermato i portavoce, non si ripeteranno più, a meno di un crollo del sistema finanziario internazionale, crollo che viene esclusa Un segno che l'ascesa dell'oro, per quanto forte, sarà graduale, lo hanno dato gli altri metalli preziosi. Pochi sono andati al suo traino: l'argento, ad esempio, è salito solo di qualche centesimo. Ha fatto eccezione il platino, che ha compiuto un balzo spettacolare, 18 dollari l'oncia, arrivando a quasi 464 dollari. Ma il platino è anomalo: per esso, uno dei materiali strategici più importanti, è determinante la crisi del Sud Africa, uno dei suoi principali produttori, ed è grave motivo di nervosismo la prospettiva che gli Stati Uniti, nel panorama di future s adizioni e conomi die, ne vietino l'import. Ennio Caretto CLlev1inlfis----PAD2daadVsvzFpncdServizio Sanitario Nazionale

Persone citate: William O'neill